FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - LISA VERDI E L'ANTICO CODICE E LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL

Eccoci di nuovo qui con gli altri due volumi della trilogia di Lisa Verdi, scritti dalla penna fantasiosa e abile di MP BLACK.


LISA VERDI E L'ANTICO CODICE  - RECENSIONE

Lisa, alla quale è stato rimosso ogni ricordo legato alla prima avventura, è costretta a tornare nel regno elfico per contrastare la rinascita della Madre, una potente Elfa che vuole impossessarsi dell’Antico Codice per governare incontrastata sull’intero universo. Per impedirlo però occorrono svariati sacrifici, che Lisa non tarda a scoprire e ricordare. A contrastarla si aggiunge inoltre la spaventosa figura di Lìspoto, un Elfo Vampiro che tenterà in ogni modo di portarla via con sé.
Attendevo con impazienza questo romanzo, che, come già il precedente, ha saputo donarmi un sacco di emozioni e di gioia. Lo stile è come sempre preciso e veloce, ma mai superfluo o noioso. Le vicende sono narrate l’una dopo l’altra in modo chiaro, delineando una trama che cattura il lettore sin dalle prime pagine, lo immerge nel mondo di Lisa e non lo fa più riemergere sino alla fine. Ogni personaggio è ormai ben caratterizzato, hanno tutti una propria personalità, e questa è una caratteristica fondamentale in un buon libro, in quanto spesso si tende a generalizzare i comportamenti dei vari personaggi, rendendoli vaghi e senza un carattere. Anche i “cattivi” di turno sono ben descritti, in particolare Lìspoto che, sebbene non compaia proprio così spesso nella narrazione come mi ero immaginata, dà proprio l’idea di un essere malvagio e ripugnante, ma che cela certamente qualcosa d’importante. 
Dopo queste belle parole però l’autrice si chiederà di certo come mai ho decurtato una stella alla votazione [SU ANOBII]. Premetto che il libro mi è piaciuto moltissimo, così come il primo, e che l’autrice è davvero brava, ma c’è un particolare che, per un parere puramente personale, ha rallentato il piacere della lettura: Lisa. In questo libro non mi è proprio piaciuta. E’ vero che le sono stati rimossi i ricordi e per questo è arrabbiata, è vero che da subito ha dovuto patire una grande sofferenza, è vero che tutti ce l’hanno con lei perché è la nuova Regina degli Elfi… Ma quant’è insopportabile quando s’impunta! 
Nel primo romanzo abbiamo conosciuto una ragazza di 16 anni che scopre di essere la figlia della Regina del regno elfico. Scopre un sacco di segreti che le erano tenuti nascosti, scopre di avere dei genitori (ehm uno solo) e un fratello e di possedere dei poteri grazie al ciondolo reale. Quindi la sua recalcitranza e il suo desiderio di sapere tutto subito sono più che giusti e, ovviamente, apprezzati. Ma ora Lisa sa qual è il suo destino, sa chi è e che cosa diventerà, per quale motivo continua ad essere così capricciosa e testona?
Naturalmente non voglio che questo mio parere sulla protagonista induca a pensare che il libro non è bello! [...] Solo ci tenevo a dare questa mia opinione all’autrice, con la speranza che nel terzo romanzo Lisa cresca un po’ e impari ad accettare gli insegnamenti e i consigli di chi è più saggio ed esperto di lei.
Libro consigliato a tutti coloro che vogliono riscoprirsi ragazzi attraverso uno stile puro e dolce, e che amano immergersi nella fantasia e desiderano vagare nelle bellissime lande elfiche, dagli scintillanti prati blu e dal luminoso cielo verde.

LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL - RECENSIONE

Ecco l’ultimo libro che conclude la trilogia “La Signora degli Elfi”, un ciclo fantasy scritto dalla penna molto fantasiosa di M. P. Black, che anche in questo volume ha voluto donare al lettore piacevoli ore di lettura in compagnia di Lisa, Bartolomeo e tutto il Regno elfico.
Nel secondo libro avevamo lasciato i protagonisti alle prese con la rinascita di Silvia, ovvero la “Madre”, un’Elfa malvagia il cui scopo principale è quello di annientare il Regno elfico e governare su tutto (e qui non posso dire di più per non rovinare la sorpresa a chi non ha ancora letto questa trilogia). Lisa si ritrova così un bel problema sulle spalle: annientare la Madre prima che il Sole di Aresil s’indebolisca e tutti gli equilibri che muovono gli universi vengano distrutti. Ma per farlo non ha molto tempo. Assieme ai suoi compagni deve partire subito alla ricerca di un modo per fermare l’avanzata del Male, anche se ben presto capisce che non sarà così facile.
Difatti una spia è sempre in agguato per controllare le loro mosse, e Lìspoto, il Principe Elfo Vampiro, è intenzionato più che mai a farla diventare la sua sposa.
Finalmente l’ultimo episodio della trilogia, in cui l’autrice impegna tutta la sua fantasia per costruire una storia che riesce ancora una volta a catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina. Ritroviamo tutti i personaggi già consolidati nei primi due volumi, ai quali ben presto se ne aggiungono degli altri del tutto nuovi e inaspettati, ma fondamentali per poter giungere alla conclusione e alla Terza Profezia, dove tutto si svela. L’autrice ha saputo giostrare perfettamente ogni singolo personaggio e farlo muovere con sicurezza e precisione nell’intrico della trama, che stavolta è molto più articolata e complessa delle precedenti.
Lo stile è come sempre molto preciso, anche se delle volte si perde un po’ troppo nella ripetitività di alcuni modi di dire o fare dei protagonisti (ad esempio ho notato troppo spesso frasi come “agitò il pugno sotto al naso” abbinato a più di un personaggio, quando invece dovrebbe essere una caratteristica di uno specifico), e soprattutto risulta "semplice". Il romanzo difatti, pur nella sua originalità, è davvero molto semplice e veloce da leggere il che lo rende adatto praticamente a tutte le fasce d’età, dalle più giovani a quelle più mature.

Sono contenta di aver letto questi romanzi. Nonostante io sia una lettrice molto esigente, sia in fatto di qualità che anche di complessità del contenuto (non sono attratta dai piccoli volumi in cui grandi storie si concludono in pochi capitoli striminziti), ho trovato la storia interessante proprio nella sua semplicità. Ognuno di essi racconta, oltre alle avventure dei protagonisti, anche della crescita dell'autrice, che passa da una trama lineare e ben strutturata del primo libro a una molto più complessa e ben gestita del terzo. Peccato solo per i piccoli particolari di cui ho parlato sopra, ovvero il carattere spesso insopportabile della protagonista (che avrei gestito diversamente) nel 2° volume e le continue ripetizioni dei modi di dire e di fare di alcuni personaggi, che danno al lettore un senso di "forzatura" dei caratteri. Ma non è nulla su cui non si possa passare oltre.

Questo qui è invece l'ultimo romanzo pubblicato dall'autrice, questa volta per la casa editrice Domino:



Jacob Ross è un barbone, ma la sua vita sta per cambiare, per sempre. I Sette Re del mondo gli donano due Katane, che gli regalano l’immortalità e lo trasformano nel Primo Guardiano delle Anime. Il suo compito, ora, sarà quello di vegliare sugli Spiriti Antichi, anime erranti che si reincarnano in corpi di uomini e donne e che vanno aiutate a raggiungere, finalmente, la tanto agognata Luce.
Brandon Davis, quasi diciottenne, frequenta la Fear High School, nel Maine. Le sue giornate trascorrono tra i libri, in compagnia del suo migliore amico Darryl Wright. Ma Brandon, timido, impacciato e sofferente di asma, non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.
Vania Chernikova, sedici anni, è la svitata della scuola. Ragazza punk, vive completamente isolata da tutto e da tutti, fuma quantità smisurate di sigarette e non lega con nessuno. E anche Vania non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.
In una girandola di emozioni, passioni e ricordi che si perdono nel tempo, Vania e Brandon dovranno affrontare i Guardiani delle Anime e la missione che verrà loro imposta. Una missione che li condurrà in un’epoca lontana, ricca di misteri e di magia, e che li vedrà costretti a rivivere una vita già compiuta e dimenticata. E scopriranno che, spesso, la realtà non è quella che sembra e che il confine tra il bene e il male è davvero sottile.

Naturalmente non appena avrò l'occasione ne acquisterò una copia. Sono proprio curiosa di leggerlo e vedere se e quanto è cresciuto lo stile dell'autrice.
Sempre per la casa editrice DOMINO uscirà poi a giugno un altro romanzo, un paranormal romance con temi esoterici. Ecco la trama in anteprima:

Amélie Morel è una brillante studentessa di architettura e vive a Parigi.
Con un gruppo di compagni, e sotto la guida dell’affascinante professor Claude Rolland, partirà per Carcassonne, patria dei Catari, con lo scopo di effettuare uno studio sulla cittadella restaurata. Amèlie è entusiasta, ma ancora non sa che al suo gruppo se ne unirà un altro, proveniente dall’Università di Grenoble, e che uno degli studenti selezionati altri non è che Louis, il suo ex ragazzo. Fortunatamente, Amélie farà subito la conoscenza del bello e misterioso Jean, che rapirà il suo cuore.
A Carcassonne, però, ritorneranno a galla gli incubi del suo passato e lei si vedrà costretta ad accettare il suo destino: quello cioè di comunicare con gli spettri per aiutarli a raggiungere la Luce.
Nel vetusto albergo in cui alloggia, Amèlie verrà tormentata dal fantasma di un uomo che non le dà tregua, ma molti altri spettri inizieranno ad apparirle, con il loro aspetto orribile e le continue invocazioni di aiuto. Amèlie, disperata, cercherà conforto tra le rassicuranti braccia di Jean, ma dovrà vedersela anche con Louis, sempre più geloso del loro rapporto, e finirà coinvolta in un complicato triangolo amoroso.
Con l’aiuto della sua carissima amica Fleur, tenterà di capire come aiutare lo spettro che la tormenta, e anche di trovare un significato alla presenza, nell’albergo, di innumerevoli quadri raffiguranti una rosa trafitta da un pugnale.
Giorno dopo giorno verrà a galla una verità sconvolgente, legata anche ai Catari e al loro leggendario tesoro, e che condurrà Amélie al confine tra la vita e la morte.

Non ci resta quindi che seguire questa prolifica autrice per saperne di più sui suoi innumerevoli progetti!! 

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - LISA VERDI E IL CIONDOLO ELFICO

Ecco il primo romanzo di M.P. Black. Edito nel 2008 dalla casa editrice 0111 Edizioni, è diventato in breve tempo un piccolo successo nel mondo della micro editoria e, sempre nel 2008, è stato eletto "Libro dell'anno" dall'Associazione Servizi Culturali di Milano.


TRAMA: 
Lisa è una sedicenne che vive le emozioni, le gioie e i turbamenti tipici della sua età. La sua vita tranquilla e spensierata, verrà stravolta quando la zia le rivelerà la sua vera identità e la costringerà a varcare la Porta di Passaggio per il Regno Elfico. In questo nuovo mondo, in cui ogni cosa è capovolta e ricca di mistero, apprenderà di essere la Prescelta, designata da un'antica Profezia per annientare una volta per tutte il potere del Nero Signore degli Elfi e del Generale Guglielmo. Verrà accompagnata in questa inevitabile missione dal suo amato Paolo e dagli amici Gianni e Matilde e scoprirà, suo malgrado, che il lupo cattivo non vive solo nei boschi, ma spesso anche in casa.

Anche questo romanzo l'ho letto parecchi anni fa, nel 2009, quando grazie a internet conobbi l'autrice e i suoi romanzi. Questa è la recensione che scrissi dopo averlo terminato.

Ecco un romanzo che non può assolutamente mancare nella libreria di un appassionato di fantasy. Semplice, scorrevole, pulito, emozionante, la storia tiene incollati alle pagine col fiato sospeso sino alla fine. La trama è interessante e ben delineata, con uno stile deciso, sempre molto scorrevole e di facile comprensione, che lo rende adatto a ragazzi di ogni età. 
Nel romanzo, le vite di Lisa di alcuni amici s’intrecciano con quelle degli Elfi, creature d’impareggiabile bellezza e dalle origini molto particolari, svelate nel breve prologo, e che impugnano armi molto diverse da quelle descritte nel fantasy classico, ovvero armi laser anziché le solite spade. Luoghi e personaggi sono descritti molto bene. L’autrice ha saputo dare a ognuno di questi ultimi un carattere diverso, e una collocazione ben precisa nella storia, tanto da farli sembrare talmente veri da provare per loro dei sentimenti (EVVIVA BARTY!!!). 
Che dire ancora, questo romanzo l’ho divorato in pochi giorni, mi ha donato forti emozioni (c’è un punto in cui ho persino versato qualche lacrimuccia…) e mi ha fatto sorridere. Sono d’accordo nel definire l’autrice un’erede della Rowling, per lo stile semplice ma efficace ed accattivante [...].
E' una recensione molto breve e smilza, lo so, ma rileggendola rappresenta al meglio ciò che trasmette questo romanzo. Infatti lo stile semplice e immediato rende la lettura scorrevole e fluida, tanto che le pagine scorrono una dopo l'altra senza sosta, in un interminabile fluire di vicende e colpi di scena. Si giunge alla fine molto in fretta ma non perché il libro sia breve (conta 280 pagine circa) ma proprio perché il continuo susseguirsi di accadimenti fa sì che il lettore non possa staccarsi dalla lettura, avido sin dalle prime pagine di sapere cosa succederà di lì a breve e come andrà a finire.
L'autrice è stata molto abile nel costruire una trama abbastanza articolata, tenendo ben nascoste sino alla fine alcune sorprese, e un mondo, quello elfico, classico ma con quei dettagli che lo rendono unico. Innanzitutto c'è la particolarità delle loro armi: non troviamo spade magiche ma spade laser; poi i paesaggi: avete mai sentito parlare di un cielo verde e di un prato azzurro? Ebbene questo mondo degli elfi è proprio così! 
Tutti i libri che compongono la trilogia di Lisa Verdi sono ancora in commercio e si possono acquistare attraverso i canali ordinari: ordinandoli nelle librerie o su internet.
Credetemi, non ne rimarrete delusi!

Maggiori info qui:
http://www.ilclubdeilettori.com/prodotto-143025/Lisa-Verdi-e-il-ciondolo-elfico-di-M-P-Black.aspx
http://79.170.44.75/labandadelbook.it/shop/product.php?id_product=19
http://mpblack.forumfree.it/?f=6998270

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - PAOLA DE PIZZOL, IN ARTE M.P. BLACK

Bentornati sul mio blog! Anche questa settimana parlerò di un autore emergente italiano, delle sue pubblicazioni e dei suoi romanzi. 

Dopo le ambientazioni orientali di Francesca Angelinelli, questa volta parleremo di un'altra autrice carismatica e molto produttiva: Paola de Pizzol, conosciuta in arte come M. P. BLACK.
Mamma di due splendidi bambini e impiegata comunale, vive nelle dolci colline venete. Come la maggior parte di coloro che scrivono, anche Paola ha cominciato a coltivare questa passione sin da piccola, scrivendo brevi racconti fantasy col sogno di poter un giorno diventare una Scrittrice e pubblicare i suoi romanzi. 
La profonda passione per la lettura e per la scrittura la porta così a coronare finalmente il suo sogno. L'esordio avviene nel 2008 con la casa editrice 0111 Edizioni di Milano, con la quale pubblica la fortunata e splendida trilogia fantasy di Lisa Verdi, composta dai volumi:
- "Lisa Verdi e il ciondolo elfico" (2008);
- "Lisa Verdi e l'antico codice" (2008);
- "Lisa Verdi e il Sole di Aresil" (2009).
Nel Giugno del 2011 pubblica il suo quarto romanzo urban-fantasy "I Guardiani delle Anime - La Maledizione della Regina" con la casa editrice Domino Edizioni.
Sempre nel 2011, partecipa a una raccolta di fiabe con "La Principessa Capricciosa", che viene scelta e pubblicata nell'antologia Il magico mondo delle fiabole, edita da Aletti Editore.
Il racconto di Natale "Snowman" viene selezionato e pubblicato sul blog Malizia Wonderland nel dicembre 2011.
Il racconto horror "Lo Spettro della Candela" viene pubblicato nel progetto La Corte Shorts, per la casa editrice La Corte Editore (2011).
Infine, il 2012 la vedrà di nuovo protagonista con un nuovo romanzo: "La rosa e il pugnale", edito da Domino Edizioni e in uscita a giugno, un romance a sfondo esoterico di cui vi darò presto un'anticipazione.

Ho avuto modo di conoscere quest'autrice nel 2009, in occasione della Fiera Internazionale del Libro di Torino, e sono rimasta incantata dal suo carisma, dalla sua vitalità e dalla passione profonda che ripone nelle cose che fa, soprattutto nella scrittura. Ho letto quasi tutti i suoi romanzi (mi manca "I Guardiani delle Anime" che provvederò quanto prima ad acquistare), e di lei ho apprezzato la freschezza dei temi trattati e la semplicità di scrittura. Difatti i suoi romanzi, o quanto meno quelli di Lisa Verdi, sono stati scritti anche per un pubblico giovane e perciò lo stile è molto fluido e comprensibile.

Ecco qui alcuni link dove trovare più notizie sull'autrice e sui suoi romanzi:

Infine ecco una bella intervista rilasciata per il blog di Alessandra Paoloni (anch'essa autrice fantasy).

Benvenuta Paola nel blog che non a caso si chiama “la mia strada fino a qui”. Vuoi raccontare ai lettori quali sono state le tappe del tuo “percorso letterario”? (quando hai iniziato a scrivere, a pubblicare ecc...)
Ciao e grazie per avermi ospitata. Il mio percorso parte dall’infanzia, dato che alcuni, brevi racconti ho iniziato a scriverli fin dalle scuole elementari. Il primo libro è nato nell’adolescenza, ma era ancora acerbo, una schifezza insomma, pertanto lo tengo ben nascosto nel cassetto! Gli impegni della vita mi hanno allontanata per alcuni anni dalla scrittura, ma finalmente, nel 2007, in un periodo in cui sentivo la necessità di esprimermi e di “regalare” le mie emozioni ad altri, e a seguito anche di un sogno, ho elaborato la trama di quella che poi è diventata la trilogia di Lisa Verdi, pubblicata con la casa editrice 0111 edizioni di Milano. I romanzi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico e hanno riscosso un buon successo, soprattutto in internet. In seguito, nel 2011, ho pubblicato con la casa editrice Domino di Piacenza “I Guardiani delle anime – la maledizione della Regina”, urban fantasy che ha suscitato fin da subito la curiosità dei lettori e che mi ha consentito di farmi conoscere da un pubblico più ampio. Posso dire che sono arrivata alla pubblicazione anche con una buona dose di fortuna. Probabilmente, mi sono trovata nel posto giusto, al momento giusto.
Hai all'attivo ormai più di tre pubblicazioni. Come ci si sente a essere una scrittrice che pubblica con periodicità e che è seguita con costanza dai lettori? 
Io mi sento sempre su di giri. So che molti lettori mi seguono costantemente nelle mie elucubrazioni giornaliere, sia nel blog, che nel forum, che in facebook. Sono sempre molto attenti a ciò che scrivo, dico e faccio e questo mi fa sentire, logicamente, anche molto responsabile. Non voglio mai urtare la sensibilità dei miei lettori, cerco di essere moderata e di accettare ogni critica, sia positiva che negativa. Pubblicare con periodicità non è facile, perché nel mio caso, dato che lavoro e che ho famiglia, devo impiegare una buona dose di energie per il tempo che dedico alla scrittura. Ma le soddisfazioni che ne derivano poi sono così grandi che la stanchezza passa in fretta.

Lisa Verdi. Non tutti tra i lettori del blog avranno sentito questo nome. Vuoi parlarci di questa tua trilogia fantasy?

Lisa Verdi è una trilogia nata nel 2007 in seguito a un sogno. I libri sono “Lisa Verdi e il ciondolo elfico” (2008), “Lisa Verdi e l’antico codice” (2009) e “Lisa Verdi e il Sole di Aresil” (2009), editi dalla casa editrice 0111 edizioni di Milano. Narrano la storia di Lisa, una sedicenne che vedrà la sua vita stravolta nel momento in cui apprenderà di essere la figlia della Signora degli Elfi e di doversi recare in una dimensione parallela, dove vivono per l’appunto gli Elfi, per combattere in primis il Nero Signore e quindi la Madre, l’origine di ogni male. Lungo il suo cammino sarà aiutata dagli amici Matilde e Gianni e si innamorerà del suo Guardiano Bartolomeo, un elfo carino, dolce e impacciato, che ne combinerà sempre di tutti i colori. La particolarità di questa trilogia sta nel fatto che, innanzitutto, parte da una cittadina del nord Italia e che i nomi, tutti, anche quelli degli Elfi, sono italiani. Inoltre, gli Elfi, essendo nati dall’unione di alieni e di umani, utilizzano non solo le classiche armi bianche, bensì anche le armi laser. E’ una trilogia particolare, che ha suscitato molto interesse e che tuttora è letta. Posso dire con tutta sincerità che Lisa ha cambiato la mia vita, in meglio, naturalmente. E qui devo ringraziare anche Stefania Lovati, la titolare della 0111 edizioni, che ha sempre creduto in me.
L'ultimo tuo libro uscito è “I Guardiani delle anime”. La trovi diversa dalle altre opere da te precedentemente pubblicate? In sostanza: il tuo modo di scrivere è cambiato nel corso del tempo?
I Guardiani delle anime hanno rappresentato una svolta. Lo stile è cambiato, cresciuto e maturato. La lettura di svariati generi (alla quale mi dedico giornalmente), mi ha aiutata a “creare” uno stile tutto mio, ma anche i consigli dei lettori mi hanno aiutata a perfezionare alcuni particolari e a limare alcuni difetti. Credo che lo stile, comunque, sia destinato a cambiare sempre negli anni, sia per le “contaminazioni” derivate da una serie diversa di letture, sia per una crescita personale ed emotiva, che porta ad esprimersi in modi differenti. I Guardiani sono un libro vivace, colmo di emozioni, di passione e di avventura. Vi sono colpi di scena, soprattutto quello finale, magia, amore. Un cocktail interessante, a mio avviso, unito anche a cenni storici e a viaggi nel tempo. Non è un libro che annoia, assolutamente, ed è un volume unico, quindi autoconclusivo.
Se dovessi citare un passo o una frase significativa di uno dei tuoi libri quali sceglieresti?
Vorrei scegliere un passo dei “Guardiani delle anime”, quello che viene letto durante le presentazioni e che si è rivelato il più difficile da scrivere, dato che è molto intenso e importantissimo ai fini della trama. Siamo a Salem, durante la persecuzione alle streghe, e le sorelle gemelle Annette e Rose, vere fattucchiere, decidono di sacrificare le proprio vite per salvare quelle di altri. Ecco il passo:
Rose sollevò appena lo sguardo. Era legata alla corda di un palo e i suoi piedi poggiavano sopra una catasta di legno, pronta ad essere arsa. Alcuni uomini, ai lati, reggevano in mano le torce con le quali avrebbero dato inizio alla sua condanna a morte. La pioggia era terminata da giorni e ora un tiepido sole, alto al mezzogiorno, le scaldava il viso imperlato del sudore della paura. Buffo, pensò, morire in una giornata tanto luminosa, abbracciata da un cielo così chiaro e limpido, come poche volte lo aveva visto nel corso degli ultimi mesi.
Sospirò, rassegnata, e spostò lo sguardo su Padre Osbourne che, pallido e tremante, non riusciva a staccare gli occhi da lei o, per meglio dire, dal suo corpo. Rose, d’istinto, abbozzò un sorriso e il suo atteggiamento, involontariamente spavaldo, venne mal interpretato.
“Uccidiamo la Strega, al rogo, al rogo!”
Padre Osbourne sembrò scuotersi all’improvviso. Alzò il braccio destro e gli uomini si avvicinarono alla legna, poggiandovi le torce. Un boato si levò dalla folla, mentre il fuoco crepitava fiero e orgoglioso tra i primi rametti posti alla base della catasta.
Rose sussultò e, in quel momento, cominciò ad avere davvero paura. Si divincolò furiosa tra le funi che la stringevano, ma neppure per un istante pensò di utilizzare i suoi poteri. Abigaille e le sue amiche ora erano salve e il suo sacrificio avrebbe impedito l’assassinio di tante anime innocenti. Il fumo le penetrò nelle narici e le bruciò gli occhi. Rose tossì più volte, mentre il caldo opprimente del fuoco cominciava a toglierle il respiro. Sentì il viso bagnato. Le lacrime stavano scendendo copiose e lei non aveva alcuna intenzione di arrestarle. Erano comunque un beneficio, in quella pozza di calore ormai insopportabile. Le prime fiamme presero a lambirle i piedi nudi, e lei urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Non credeva che al mondo potesse esistere un calore così potente e devastante. No, non usare i tuoi poteri, urlò nella sua mente, lasciati andare, tutto durerà pochi minuti, solo pochi, dannati istanti! Sperò di perdere i sensi in fretta, ma ciò non accadde. Una fiammata si alzò rapida, avvolgendole le gambe, e Rose urlò ancora più forte, quasi affascinata dal potere del fuoco. E poi l’udì, quella voce rauca, che, annientata dall’emozione, gridava nella sua mente. Annette era tra i presenti, immobilizzata da due uomini che l’avevano afferrata saldamente per le braccia.
“Vattene, salvati, tu non servi!” la pregò Rose col pensiero, mentre sentiva le forze venirle rapidamente meno.
Non poteva più sopportare il dolore e il caldo emanato dalle fiamme, che le toglieva il respiro. Quando il suo corpo fu avvolto da una fiammata fiera e possente, aveva già perso i sensi da qualche secondo. Annette urlò, disperata, ma presto si ritrovò tra il fuoco, scaraventata con odio e disprezzo dai due uomini. Padre Osbourne si fece il Segno della Croce e, si racconta, non si spostò dal luogo dell’esecuzione finché anche l’ultimo granello di cenere del corpo di Rose non cadde sul cadavere, ormai reso polvere, della sorella.
In tutta sincerità di quale dei tuoi libri vai fiera, e quale invece a distanza di tempo rivedresti?
Vado fiera di “Lisa Verdi e il Sole di Aresil” e dei“Guardiani delle Anime”. Il primo è stata una bella sfida. Doveva essere il volume che concludeva tutta la storia di Lisa e il cerchio andava chiuso senza errori o sbavature. Non è stato facile, dato che avevo aperto molte faccende e situazioni difficili da gestire. I Guardiani hanno rappresentato la svolta di stile, di storia, di narrazione. La trama non è stata assolutamente semplice da elaborare. Anche in questo caso vi erano parecchie situazioni da gestire, molti cenni storici che hanno richiesto ricerche e approfondimenti. E qui devo ringraziare la mia editor Solange Mela, che si è rivelata un prezioso aiuto per confezionare, infine, un libro adatto a tutte le età. A distanza di tempo vorrei rivedere “Lisa Verdi e il ciondolo elfico”. Essendo il primo libro, rileggendolo, ora cambierei alcune frasi e situazioni. Comunque, credo che col passare degli anni ogni autore vorrebbe rivedere un proprio libro, proprio perché si cresce e si matura.
Una delle critiche più costruttive che ti hanno fatto fino ad ora e una negativa (sempre se c'è ovviamente).
La critica positiva (più interessante), è arrivata da una lettrice di aNobii, quando nella sua recensione ha scritto che io regalo emozioni, che so sviscerare il carattere dei personaggi e che riesco, quindi, a condurre il lettore all’interno della trama senza nessuna difficoltà. Direi che è il massimo, per un autore, un grande obiettivo raggiunto. La critica negativa che tuttora mi rode e mi fa pensare che il lettore forse aveva letto un altro libro, mi è arrivato da un autore che ha criticato il primo libro di Lisa Verdi, dicendo che era sgrammaticato. Ora, sgrammaticato significa che l’autore fa dei veri e propri errori di grammatica, e nel mio caso non è così. Un conto è parlare di refusi (esempio, una lettera al posto di un’altra che sta ad indicare un errore di battitura e che si trovano anche nei libri delle grandi case editrici), un conto è dire che io, ad esempio, non metto l’acca quando serve. Sfido ogni lettore a trovare errori grammaticali nei miei libri. Questa è una critica che non sono riuscita ad accettare, perché era rivolta più contro me stessa, a livello personale, che contro il romanzo.
Di tutte le presentazioni che hai fatto fino ad ora quale ti è rimasta più scolpita nella memoria?
Sicuramente quella in una scuola media della mia zona, dove le seconde avevano adottato “Lisa Verdi e il ciondolo elfico”, e mi hanno posto un centinaio (e non scherzo) di domande, mettendomi a volte in difficoltà. Alla fine si sono riuniti tutti attorno a me, chiedendomi autografi e dediche, e facendomi sentire importante. I ragazzini sono veri, autentici, credono davvero in quello che dicono e che fanno e ancora ora, quando giro nelle mie zone, mi sorridono, mi riconoscono o, situazione ancora più buffa, mi chiedono l’autografo se mi trovano in pizzeria. Li adoro e non scorderò mai quella presentazione, per tutto il resto della mia vita.
In quali altri generi a parte il fantasy vorresti cimentarti in futuro?
Ho appena terminato di scrivere un paranormal horror, dal titolo “La Rosa e il pugnale”. Quindi, in questo caso, mi sono cimentata anche con il genere horror, dato che ci sono i fantasmi, e la faccenda mi ha divertita un sacco. Inoltre, con “La Corte shorts” ho pubblicato il racconto “Lo spettro della candela”, e anche in questo caso mi sono divertita a stendere la trama. In sostanza, il genere horror mi calza a pennello. Da tempo, però, ho in mente di scrivere un libro romance ambientato ai nostri tempi, tra New York e l’Alaska. Spero di riuscire a scriverlo quanto prima, perché la trama mi ronza nella testa da tempo, ormai. Credo invece che non mi cimenterò mai con il genere giallo. Troppo difficile da scrivere, e se sbagli, i lettori, sempre molto attenti, se ne accorgono subito.
A quando una nuova pubblicazione? Quali altri progetti da sviluppare hai nel cassetto?
Quest’anno usciranno due libri. Il primo si intitola “I viaggiatori del tempo – la pergamena perduta.” Si tratta di un progetto didattico destinato alle scuole medie, che verrà presentato in vari istituti, a partire dalla prima media, dato che è ambientato in parte nel Medioevo, periodo storico che viene studiato proprio nel primo anno. E’ un progetto ambizioso, al quale tengo davvero tanto. Mi sono divertita un sacco a scrivere questo libro, che parte dalla Conegliano attuale, una cittadina a pochi passi da me, per giungere a quella medioevale. Ho dovuto fare parecchie ricerche per elaborare la trama e auspico che il libro abbia un buon riscontro tra i ragazzini. Il secondo romanzo, che uscirà a giugno con la casa editrice Domino di Piacenza, si è rivelato una sfida piacevole e interessante. E io adoro le sfide. “La rosa e i pugnale” è un paranormal horror thriller, scritto in prima persona, ambientato in Francia, a Carcassonne, patria dei Catari, la setta eretica sterminata nel Medioevo. Anche in questo caso mi sono dovuta documentare, dato che ci sono parecchi riferimenti storici. Inoltre, vi è la presenza di fantasmi a rendere la trama più accattivante, e quella di due personaggi maschili che credo incontreranno molto il favore delle lettrici. Inoltre, entro l’anno dovrebbe uscire una mia fiaba sempre per la casa editrice Domino, racchiusa in un’antologia, le cui vendite verranno tutte devolute ad un’associazione. Infine, entro l’anno uscirà un altro mio racconto horror, ma in questo caso non posso dire di più, dato che il progetto è ancora top secret.

FRANCESCA ANGELINELLI - RACCONTI DI VIAGGIO DEL MONACO KYOSHI E KIZU NO KUMA

Oggi parliamo degli ultimi due romanzi pubblicati da Francesca Angelinelli: RACCONTI DI VIAGGIO DEL MONACO KYOSHI e KIZU NO KUMA - LA CICATRICE DELL'ORSO.
Pubblicati entrambi nel 2010, rappresentano il ritorno dell'autrice al suo genere preferito: il fantasy orientale.


Racconti di viaggio del monaco Kyoshi è un piccolo volume, appena 83 pagine, che ci riporta, dopo l'intervallo rappresentato da Valaeria e Werewolf, nelle terre lontane e affascinanti dell'oriente. Vincitore nel 2010 della II° edizione del "Premio di Narrativa Fantastica - Altri Mondi" indetto da Edizioni Montag, è una raccolta di nove racconti, ispirati ai miti e alle leggende dell'oriente. Troviamo così Kyoshi, un monaco-indovino che scopre sin da piccolo di avere lo speciale dono di vedere il futuro. E' lui stesso a narrarci, attraverso i nove racconti, alcuni particolari episodi della sua vita e del suo viaggio alla ricerca della saggezza superiore. 
Dal primo racconto, in cui leggiamo delle sue umili origini e di come scoprì il suo particolare talento, e quindi anche il suo futuro, sino all'ultimo, ormai anziano ma ugualmente pieno di spirito, troviamo attimi, ricordi, esperienze di vita di quando, durante il cammino, si è ritrovato a confrontarsi con forze sovrannaturali e misteri da svelare e risolvere. 
Era da un bel po' che questo romanzo giaceva nella mia libreria, così piccolo da perdersi in mezzo agli altri volumi di Francesca. E sono stracontenta di averlo letto!!! (e qui i tre punti esclamativi sono d'obbligo).
Ho adorato Kyoshi sin da subito, per il suo carattere sveglio, curioso, attento, intelligente e con quel pizzico di follia che gli permetteva ogni volta di uscire anche dalle situazioni più complesse in cui, diciamolo, si cacciava! Perché sì, spesso era lui stesso a cacciarsi nei guai; la sua curiosità lo portava ogni volta a intromettersi anche in faccende dove non avrebbe dovuto ficcanasare; la sua tenacia e l'abilità conseguita in anni di addestramento gli erano sempre d'aiuto ogni qualvolta doveva placare un demone arrabbiato, o una disputa tra creature degli elementi, e anche per salvarsi la vita quando un suo rivale tentò di ucciderlo. 
Francesca è cresciuta molto, il suo stile è ancora più deciso e marcato, le parole non sono mai messe a caso e la lettura risulta piacevole e scorrevole. Il risultato è un libro che si legge in poche ore, che ti trattiene sino all'ultimo, che ti esalta, ti diverte, ti tiene col fiato sospeso, ti fa sognare. Seppur poco impegnativo, non può mancare nelle librerie degli amanti del fantasy; il fatto che l'ambientazione, gli usi, i costumi e anche i nomi siano tipicamente orientali non distraggono minimamente, anzi, già dopo poche righe il lettore si è ambientato alla perfezione in quel mondo così particolare.

Kizu no Kuma - La cicatrice dell'orso è l'ultimo romanzo di Francesca, pubblicato con Casini Editore, ed è il primo volume che inaugura la serie Ryukoku Monogatari. Il giovane protagonista, Gaiko, è un guerriero abile e affermato dell'Impero Si-hai-pai, oltre che di nobili origini, ma l'assassinio di sua sorella sconvolge la sua esistenza. Spinto da un'insaziabile sete di vendetta, risale al mittente dell'omicidio e compie una strage. Si accorge però subito di aver commesso un terribile errore, così fugge dall'Impero. Inseguito dai cavalieri Ryokin e da Tetsu Yutaku, l'uomo contro cui voleva vendicarsi, cerca di allontanarsi il più possibile ma ogni volta viene raggiunto dai soldati, che lo braccano senza sosta. Dopo uno scontro decisamente brutale, ferito e stanco cade in una trappola per orsi, riuscendo a scampare di nuovo alla cattura. 
Viene tratto in salvo da una ragazza, Hitomi, che lo cura e lo accoglie in casa sua. Per Gaiko è l'inizio di una nuova vita: con Hitomi riscopre i sentimenti che credeva aver perduto dopo la morte di sua sorella, e nel villaggio viene accolto come un membro della famiglia. Da loro impara a lavorare il legno e altri mestieri, utili per poter dare una mano e sentirsi così meno di peso. 
Ma la sua gioia dura poco. Ben presto, accortosi di non poter continuare a vivere lì, decide di andarsene e in quel momento incontra la misteriosa e affascinante Mai-mai, che lo porta con sé al tempio del monaco Yurei. Grazie alla ragazza e al monaco, comincia un lungo percorso di addestramento, in cui sarà costretto a confrontarsi con se stesso e con il suo passato.
Che dire... sarò forse ripetitiva, ma questo romanzo rappresenta al meglio la crescita stilistica dell'autrice. C'è un ritorno alle ambientazioni che avevano caratterizzato le avventure di Chariza, l'Impero Si-hai-pai, in un tempo non ben definito. C'è quindi un ritorno a tutte quelle figure che avevamo conosciuto e apprezzato nei primi romanzi, come i cavalieri Ryokin, e c'è l'introduzione alle affascinanti quanto diaboliche Cucitrici, abili guerriere nonché esperte assassine su commissione. Troviamo figure fantastiche nate dalle leggende orientali, e una storia che si snoderà attraverso tre romanzi, di cui questo rappresenta il capostipite.
Gaiko è il protagonista assoluto delle vicende, viviamo la sua storia attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri; di tanto in tanto però l'autrice inserisce anche il PDV di Mai-mai, cosa questa che avrei fortemente evitato perché ci si ritrova all'improvviso a vedere il mondo attraverso le sue sensazioni, spiazzando il lettore che non capisce se è una cosa voluta o meno. 
Anche qui la storia si evolve in qualche centinaio di pagine (forse 150/200, non si capisce perché le pagine non presentano numerazione), poche per una lettrice esigente come me ma sufficienti per narrare tutto ciò che c'era da narrare. La storia c'è, si sente e si vive; lo stile di Francesca è come sempre impeccabile e il libro si fa leggere quasi tutto d'un fiato, intrattenendo il lettore in un continuo saliscendi di suspance ed emozione, fino a quel finale che non t'aspettavi. E già... proprio non me l'aspettavo... e ora mi tocca attendere la pubblicazione del secondo volume per capire come andrà avanti.
Molto interessante l'appendice finale, con narrata la storia della nascita delle Cucitrici e la spiegazione, con tanto di splendidi disegni, delle principali armi che ritroviamo nel romanzo. Spettacolare la copertina, opera di Sara Forlenza, così come la cura di tutto il libro: dalla sovracopertina, alla qualità della carta e ai disegni che incorniciano ogni inizio capitolo. Ma qui c'è poco da scherzare, alla fine stiamo parlando di una casa editrice media...



Francesca Angelinelli è a mio parere, tra gli autori che ho letto sino ad oggi, quella che maggiormente mi ha colpita. Innanzitutto perché la conosco bene di persona e frequentandola so molte cose sul suo percorso di crescita che mi permettono di comprendere alcune sue scelte, in particolare per quel che riguarda i motivi di alcune pubblicazioni; inoltre avendo letto tutti i suoi romanzi ho potuto verificare di persona il suo smisurato desiderio di crescita professionale, attraverso la lettura in primis e l'esercizio vero e proprio. Francesca si allena molto con i racconti, partecipando a concorsi e antologie. Così facendo ha modo di sperimentare, di provare e osare, affinando la sua tecnica e ampliando i suoi orizzonti anche con nuovi generi narrativi (ricordiamo che ha scritto anche racconti horror, cyberpunk e fantascientifici). E poi legge moltissimo!
La maggior parte degli autori esordienti non si rende ancora conto che leggere tanto e generi diversi aiuta tantissimo. Apre la mente a molteplici stili diversi, a tecniche diverse, illumina sui metodi di utilizzo del Punto di Vista (cosa pressoché sconosciuta a molti) e indirizza l'aspirante autore verso la comprensione di cosa vuole scrivere e soprattutto come. 
Non meno importante, è la pratica. Per scrivere bene, oltre a leggere tanto, bisogna SCRIVERE TANTO. Non basta scrivere un romanzetto e vederlo pubblicato (magari a pagamento sigh) per fare di un autore uno Scrittore. Ci vuole esercizio, così come ci vuole l'allenamento nello sport. Non bisogna avere mai fretta di pubblicare, meglio attendere qualche anno e portare a termine un romanzo davvero ben fatto che sfornare libri illeggibili ogni sei mesi solo per il gusto di dire "Ho pubblicato. Sono uno Scrittore!".
Tutti questi concetti Francesca li ha portati avanti sin dai tempi delle scuole, e grazie al cielo li ha inculcati anche a me, e i risultati si sono visti in ogni romanzo pubblicato. A parte alcuni che sono degli esperimenti voluti dalla stessa autrice, gli altri dimostrano che la pratica e lo studio sono fondamentali in questo campo. Lo stile migliora, gli errori diminuiscono. Risultato: il libro è BELLO anche se di poche decine di pagine (come nel caso di Kyoshi), appassionante e intrigante, un vero piacere. E nel chiuderlo ci si sente appagati.

Ringrazio Francesca, oltre che per la sua splendida amicizia, per le emozioni che mi dona con i suoi scritti e per le lezioni che, senza saperlo, mi dà ogni volta che parliamo di libri e scrittura!!!


FRANCESCA ANGELINELLI - VALAERIA E WEREWOLF

Rieccomi qui dopo qualche giorno di assenza per parlarvi di nuovo di Francesca Angelinelli e dei suoi romanzi. 
Oggi mi occuperò di due libri, pubblicati entrambi nel 2009 e che di molto si discostano dal genere prediletto dall'autrice, ovvero il fantasy orientale. Sto parlando di VALAERIA e WEREWOLF, rispettivamente un fantasy eroico e un paranormal romance.


Valaeria è stato scritto nel 2004, prima dei due volumi di Chariza, e rappresenta per l'autrice un primo banco di prova sia con il genere che soprattutto con il Punto Di Vista, in quanto i protagonisti intorno a cui ruota tutto sono tre: Valeria, Lucio e Severo. Abbiamo abbandonato le lande lontane che hanno caratterizzato il mondo di Chariza e ci siamo catapultati in un periodo storico affine a quello della fine dell'Impero Romano, e più precisamente ad Arx, la sua capitale, simile in tutto e per tutto alla nostra Roma tardo-antica. Bande di ribelli vagano per tutti i territori della capitale, saccheggiando e mettendo a ferro e fuori villaggi e città, minando sempre più la sicurezza del giovane Imperatore Massimo. Valeria, Lucio e Severo sono tre fratelli e vivono in una fattoria al di fuori della città. La loro vita procede tra giochi e lavoro fino a quando un gruppo di ribelli, capeggiato da Iano, giunge nella loro terra e distrugge tutto ciò che incontra. I tre fratelli riescono a salvarsi ma, per una serie di vicende, si dividono e si perdono. La loro famiglia è sterminata e, credendo i fratelli anch'essi morti, ognuno di loro intraprenderà una nuova vita, lontano da quella fattoria distrutta ma col pensiero sempre legato alla famiglia che non c'è più.
Lucio, il maggiore dei tre, intraprenderà la vita del gladiatore col nome di Abratos, temuto e rispettato da tutti, e molto vicino all'Imperatore. Severo si arruolerà nell'esercito ma, durante uno scontro, rimarrà ferito per mano di una guerriera del nord, che lo renderà zoppo per tutta la vita. E infine Valeria, mossa dal desiderio di vendetta per lo sterminio compiuto da Iano, vivrà per dieci anni alla ricerca delle tracce del temuto ribelle, sfruttando le sue doti di abile e cinica guerriera per racimolare soldi e sopravvivere così nelle strade di Arx.
E' passato molto tempo da quando lessi questo breve ma intenso romanzo, e ricordo che è stata una bellissima lettura. Pur nella sua semplicità e "leggerezza" (sempre per via della sua brevità) riesce a catturarti sin da subito e a trasportarti in quel mondo fatto di guerre, combattimenti e complotti. Ho adorato le ambientazioni perché mi sembrava proprio di essere nei lussuosi palazzi dell'Imperatore o nella polverosa arena dei combattimenti tra gladiatori, e anche i personaggi li ho trovati ben definiti. 
Come dicevo all'inizio, l'intero romanzo è sostenuto dai PDV di questi tre personaggi, intorno ai quali si snoda la trama. Difatti con alternanze precise e ben dosate viviamo la vita di tutti e tre i ragazzi, ci immergiamo nei loro pensieri e nel loro carattere. L'autrice è stata molto brava in questo perché uno scorretto utilizzo del PDV può confondere il lettore, cosa che qui non accade.
Leggendo altre recensioni ho notato che molti si lamentavano del fatto che il romanzo potesse essere approfondito di più e meglio. In effetti anche secondo me 150 pagine sono troppo poche per raccontare tutta la quantità di cose che l'autrice ha narrato, ma questo piccolo libro è perfetto così com'è, semplice, leggero, scorrevole e piacevole. Insomma un compagno ideale per momenti di lettura non troppo impegnativi.


Werewolf è completamente diverso dagli altri tre romanzi. Qui l'autrice, come da sua stessa ammissione, ha voluto sperimentare un nuovo (per lei) filone fantasy, ovvero il paranormal romance, che altro non è che un fantasy romantico, storie in cui si intrecciano note di narrativa rosa ed elementi fantastici/paranormali. 
Ambientato nell'Inghilterra del XIX° secolo, la protagonista principale è Kate; figlia adottiva di Arthur Werewolf, dopo la morte dello stesso deve raggiungere l'antica dimora appartenuta alla famiglia di suo padre per assistere alla lettura del testamento e alla sua firma. Raggiunta la vecchia villa dei Werewolf, in cui superstizioni e dicerie del posto dicano viva un lupo mannaro, si ritrova ospite nella casa di un cugino acquisito, Jonathan, un personaggio ombroso e inquietante che da subito scatena sia l'interesse che il disgusto nella protagonista. Kate rimarrà in quella casa per svariati giorni; la lettura del testamento, e quindi la fine dell'agonia che prova in quelle tetre e misteriose stanze, viene continuamente ritardata dall'improvviso malessere che coglie Jonathan e che lo costringe a rimanere nascosto. La ragazza comincerà a chiedersi molto presto cosa accada realmente in quella casa, il perché della presenza di un misterioso uomo che dà la caccia nei dintorni della villa e come mai suo cugino passi così tanto tempo da solo, così freddo e brusco.
Ho letto questo romanzo nel 2010 (e ha persino fatto un lungo viaggio fino in Argentina, vacanza in cui l'ho cominciato e finito); il fatto che sia un esperimento lo si evince subito, semplicemente dal fatto che l'autrice non ha fatto molto per nascondere le verità riguardanti Jonathan e la casata dei Werewolf. Il lettore infatti capisce subito chi è quell'uomo e il perché dei suoi comportamenti, mentre Kate pare l'unica a non capirlo.  Ciò toglie al lettore il piacere della suspance che dovrebbe caratterizzate ogni romanzo.
Se sorvoliamo però su questa nota dolente, troviamo un romanzo davvero ben scritto. Francesca migliora ogni volta sempre di più, sia nelle descrizioni degli ambienti che proprio nello stile narrativo. Il libro è più corposo dei precedenti e questo mi ha fatto gran piacere, inoltre scorre bene e, così come con Valaeria, è stato piacevole leggerlo.

Entrambi i romanzi sono davvero poco impegnativi. Non ritroviamo trame contorte e difficili da seguire, che in genere appagano di più il lettore esigente, bensì due storie molto distinte e comunque interessanti, scritte bene e che regalano al lettore piacevoli ore di lettura. Peccato, nel caso di Valaeria, sia stata curata ben poco la fase di editing e correzione bozze, che ha penalizzato alcuni passaggi rendendoli meno scorrevoli di quanto avrebbero dovuto essere. 



Il booktrailer dei romanzi di Chariza

FRANCESCA ANGELINELLI - CHARIZA

Dopo aver presentato l'autrice e le sue principali opere letterarie, oggi passo a parlavi dei suoi due primi romanzi editi: CHARIZA. IL SOFFIO DEL VENTO e CHARIZA. IL DRAGO BIANCO.
Pubblicati entrambi nel 2007 con la casa editrice Runde Taarn, hanno rappresentato per Francesca il vero e proprio esordio nel mondo della letteratura e soprattutto sono stati per lei un modo per avvicinarsi al pubblico e "testare", se così si può dire, il suo genere preferito, ovvero il fantasy orientale. Inutile dire che il risultato fu grandioso. Il genere portò una ventata di novità nel mondo fantasy, cosa che il pubblico parve apprezzare moltissimo.
Scrissi questa recensione nel 2009, anno in cui, grazie anche alla pubblicazione del mio primo romanzo fantasy, conobbi Francesca e ci scambiammo i rispettivi libri. All'epoca ero abbastanza "vergine" sul genere, nella mia libreria gli unici romanzi fantasy erano quelli di Terry Brooks e quindi ero molto curiosa di leggere libri di giovani autori come me. 


FRANCESCA ANGELINELLI 

CHARIZA, IL SOFFIO DEL VENTO – CHARIZA, IL DRAGO BIANCO 
RUNDE TAARN (2007)
Ecco due bellissimi romanzi fantasy che escono dai canoni classici imposti dal genere. Infatti non troviamo da nessuna parte i personaggi che caratterizzano i libri fantasy, come elfi, nani, draghi, cavalieri, orchi, streghe ecc. No, in questi due romanzi, scritti con una maestria e una passione non comuni, non c’è nulla di tutto questo. 
Nel primo libro “Chariza – il soffio del vento” c’è proprio Chariza, una donna, una combattente, uno spirito libero, ma che troppo libero non è poiché costretta a lottare in ogni momento contro una terribile maledizione di avidità, che la costringe a desiderare tutto ciò che é raro e preziosoC’è un regno, lo Si hai pah, con le sue bellissime lande. C’è il palazzo di Ho-Mah dove vive l’imperatore, il drago d’oro, Yoshio Ryokin. C’è un soldato della guardia dell’imperatore, Yukai, un uomo affascinante e spavaldo, figlio di nobili. E c’è il piccolo Suzume, figlio dell’imperatore, la cui vita, perennemente in pericolo, viene affidata proprio a Chariza e Yukai, affinché lo proteggano dall’invisibile nemico che vuole la morte del Drago d’Oro e dei suoi discendenti. 
Nel secondo, “Chariza – il drago bianco” il pericolo per la vita del giovane Suzume continua, nonostante il trasferimento segreto della corte in una delle residenze dell’imperatore. Proprio qui, per decidere il futuro del principe, il drago d’oro è però costretto ad accettare una riunione tra tutti i cinque draghi che costituiscono l’Allenza: il drago d’oro, il drago verde, il drago bianco, il drago rosso e il drago azzurro. Chariza non ne è felice, poiché tra di loro c’è colui che è stata la causa della sua maledizione. Inoltre è certa che proprio uno dei draghi sia il traditore che da tempo cerca di uccidere l’imperatore. 
Tra terribili lotte interiori, amori e ricordi dolorosi, il romanzo ci porta velocemente al confronto finale, dove il traditore viene svelato e dove Chariza troverà un insolito destino.

E’ stata una lettura fuori dal comune, vista l’ambientazione tipicamente orientale, e davvero piacevole. L’autrice ha uno stile impeccabile, deciso e preciso, riesce a catturare e proiettare chi legge in quel mondo fatto di corti e palazzi sfarzosi, costumi e usi tipicamente giapponesi. Con poche parole tutta l’intensità e la personalità dei personaggi viene mostrata alla perfezione, in ogni punto forte e in ogni debolezza. I personaggi appaiono quindi vivi e differenti, le ambientazioni selvagge e il nemico davvero arduo da riconoscere, sino a quando decide di svelarsi. Il lettore viene riempito degli stessi dubbi della protagonista: il traditore è davvero uno dei draghi, oppure qualcun altro? Inoltre ci si chiede quale sia davvero il volto di Chariza, chi sia in realtà questa giovane e forte combattente, e perché porta nel corpo quella terribile maledizione. Quasi tutti i misteri si risolvono nel secondo libro, quando Chariza deve combattere più che mai contro la maledizione, che rischia di portarla alla pazzia. 

Non c’è che dire. Davvero due bellissimi libri, in cui l’autrice ha riversato tutto il suo amore e la sua passione per la cultura giapponese, una passione che coinvolge in pieno anche il lettore. Sono felice di averli letti perché grazie a loro ho scoperto un lato nuovo del fantasy.
Libro consigliato a tutti coloro che amano spaziare con la fantasia verso luoghi lontani e tradizioni diverse, e che sono alla ricerca di una lettura nuova, diversa da quella del fantasy classico.

Purtroppo al momento i due libri non sono più in commercio, ma recentemente la stessa autrice ha svelato ai suoi fan che i romanzi verranno nuovamente pubblicati (forse  nel 2012?) rivisti e corretti e in nuova veste grafica. Non ci resta quindi che attendere nuove info e sperare che l'attesa non duri troppo a lungo perché l'autrice è brava e questi suoi primogeniti meritano di essere letti!!

LE SETTIMANE "ESORDIENTI": FRANCESCA ANGELINELLI

Come anticipato la scorsa settimana, da oggi partono quelle che ho definito LE SETTIMANE "ESORDIENTI", in cui dedicherò ampio spazio agli autori italiani che hanno esordito nel mondo della letteratura.
Questa settimana lo spazio sul mio blog sarà tutto dedicato all'autrice FRANCESCA ANGELINELLI, che ho la fortuna di conoscere di persona dato che abitiamo molto vicine. 

Nata nel 1982, sin da piccola coltiva una grande passione per la scrittura e per la lettura, grazie alla quale comincia ad avvicinarsi alla narrativa fantastica, e in particolare a quella orientale. Nel corso degli anni frequenta numerosi corsi di scrittura creativa e si dedica alla stesura di racconti, con i quali affina le sue capacità e partecipa a diversi concorsi. 
Nel 2004 giunge terza al Premio di Narrativa Yoric con il racconto "Una strega vera". Nel 2005 altri due racconti vengono pubblicati in riviste specializzate: il racconto "Da ogni dove" appare sul numero di febbraio/aprile della nota rivista Inchiostro; il racconto "Infiltrato" viene invece pubblicato sul numero di marzo della rivista Il Laboratorio del Segnalibro.
E non si ferma qui. Altri racconti ricevono diversi riconoscimenti e trovano spazio in svariate pubblicazioni di antologie:
- "Notte di Luna", racconto fantasy orientale, viene pubblicato nell'antologia Trifolium edita da Caravaggio nel 2010;
- "L'ultima signora", racconto fantastico, viene pubblicato nell'antologia La notte delle streghe & dei vampiri, edita da Giovane Holden Editore nel 2010;
- "Doppio gioco", racconto cyberpunk, viene pubblicato nel primo numero della rivista Altrisogni (settembre 2010);
- "Errore di valutazione", racconto horror, viene pubblicato nel secondo numero della rivista Altrisogni (novembre 2010);
- "Raziel", racconto fantasy, viene pubblicato nell'antologia Stirpe Angelica, edita da Edizioni della Sera nel 2010;
- "Il bocciolo oscuro", racconto fantastico, viene pubblicato nell'antologia Vampiri, edita in ebook sul magazine Scrittevolmente nel 2011;
- "Il cacciatore di Elfi" e "I vampiri di Versailles" vengono pubblicati nel progetto La Corte Shorts, promosso dalla casa editrice La Corte Editore nel 2011;
- "O-bon", "Okutsu hime" e "Rami secchi", racconti fantasy orientali, vengono selezionati e pubblicati nell'antologia Yurutsuki, progetto nato grazie al forum Writer's Dream e in vendita in cartaceo e ebook tramite EbookVanilla nel 2011;
- "Dorotabo. Il monaco della risaia fangosa", racconto fantasy orientale, è presente sul sito del progetto benefico Autori per il Giappone, organizzato nel 2011 per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione delle zone distrutte dal terremoto;
- "Akai Yami", racconto fantasy orientale, viene pubblicato nell'antologia I mondi del Fantasy, curato da LimanaUmanita nel 2011;
- "Adam", racconto fantascientifico, viene pubblicato nell'antologia Il magazzino dei Mondi, edito da Delos nel 2011;
- "Yukionna. La donna delle nevi", racconto fantasy orientale, si classifica 4° al concorso Nero Premio 2011, e viene pubblicato nell'antologia La prima volta si scorda sempre, disponibile in ebook su eBooksGratis.net;
- "Bambola", racconto fantascientifico, viene pubblicato nell'antologia Robot ITA 0.1, cento storie di robot, edito da Edizioni Scudo nel 2011;
- "La forma del male", racconto fanta-western, viene pubblicato sul IV° numero della rivista Effemme, edita da Delos dell'autunno 2011;
- "La signora della Notte" è presente nell'antologia I vampiri non esistono, edita da Edizioni Domino nel 2011 e della quale è stata ideatrice e curatrice;
- "La sposa di Kyoto", racconto horror, viene pubblicato sulla rivista online I duri della Palude di novembre 2011 e apparirà anche nell'omonima antologia, edita da GDS Edizioni e prevista per il 2013.

Il suo esordio vero e proprio nel mondo della letteratura avviene nel 2007, con la pubblicazione dei romanzi fantasy orientali "Chariza. Il soffio del vento" e "Chariza. Il Drago Bianco", entrambi editi dalla casa editrice Runde Taarn.
Nel 2009, di nuovo per Runde Taarn, pubblica il romanzo fantasy-eroico "Valaeria", ambientato nella Roma tardo-antica.
Sempre nel 2009, pubblica con la casa editrice Linee Infinite Edizioni il paranormal romance "Werewolf".
Nel 2010 ritorna al fantasy orientale, e pubblica il romanzo breve "Racconti di viaggio del monaco Kyoshi", vincitore della II° edizione del Premio di Narrativa fantastica - Altri Mondi, indetto da Edizioni Montag e dallo stesso pubblicato.
Nello stesso anno il romanzo "Kizu no Kuma. La cicatrice dell'orso", primo volume della Serie delle Cucitrici, viene pubblicato con Casini Editore. Il libro fa parte di un progetto molto ambizioso e ampio, chiamato Riukoku Monogatari, i cui successivi romanzi saranno:
- Kizu no Unmei. La cicatrice del destino;
- Kizu no Hinotori. La cicatrice della fenice;

Un curriculum di tutto rispetto per un'autrice che da sempre scrive e studia, alla ricerca di un continuo e costante miglioramento, per darci romanzi e racconti davvero DEGNI di essere letti. 

Maggiori dettagli sull'autrice li trovate anche in questi link:

E per finire vorrei riproporre qui un'interessante intervista rilasciata da Francesca per il portale Fantasy Magazine nel 2010, in cui la stessa autrice parla di sé e del suo percorso letterario.
Francesca Angelinelli fa subito venire in mente, a chi ne ha seguito la strada, una caparbia volontà di scrivere e affermarsi. Dalla pubblicazione con contributo dell'esordio sono passati pochi anni ma ormai hai diversi titoli all'attivo. Vuoi riassumere brevemente le tappe della tua carriera di scrittrice?
Ho pubblicato i miei primi romanzi, i fantasy orientali Chariza. Il Soffio del vento e Chariza. Il Drago Bianco (oggi entrambi fuori edizione), nel 2007 per Runde Taarn. Nel 2009, sempre Runde Taarn, ho pubblicato il fantasy eroico Valaeria e il paranormal romance Werewolf, per i tipi di Linee Infinite; il primo e l’ultimo romanzo che ho scritto, due esperienze molto diverse di scrittura e di pubblicazione. Sempre nel 2009 la raccolta Racconti di viaggio del monaco Kyoshi si è classificata prima alla seconda edizione del concorso di narrativa fantastica “Altri Mondi” e il volume è stato pubblicato nel 2010 da Montag. Un ritorno al fantasy orientale coronato dalla pubblicazione di Kizu no Kuma, primo volume della serie Ryukoku Monogatari, per Casini Editore.
Esordire pubblicando a pagamento: gioie e dolori. Un'esperienza che pensi di aver saputo volgere a tuo vantaggio?
Nel 2004/2005, quando iniziai a cercare un editore per i miei lavori, il rapporto tra editoria e fantasy in Italia era molto diverso, mancavano tante delle possibilità e molta dell’attenzione che invece c’è oggi. Per cui all’epoca quella scelta, che non ho mai rinnegato, era forse l’unica possibile per un progetto che doveva essere messo alla prova con un pubblico diverso da quello di internet. Ero prima di tutto io a dover capire se la strada che avevo intrapreso era quella giusta.
Non saprei, quindi, dire se ci sono stati vantaggi o svantaggi nella mia decisione, certo è che per me è stata un’esperienza utile. Nessuno nasce conoscendo il mondo dell’editoria e penso che un po’ di gavetta non faccia mai male a nessuno. Ho messo alla prova me stessa e il progetto, che poi ha trovato sbocco nella serie Ryukoku Monogatari, e questo è stato sicuramente importante. 
Presentare i libri alle manifestazioni e alle fiere, parlare con i lettori, dedicare tempo ai forum su internet. Sono attività che non sempre piacciono agli scrittori perché portano via del tempo al loro vero compito, che è quello di scrivere. Qualcuno addirittura le snobba, forse esagerando. Ma possono aiutare davvero a farsi conoscere?
Personalmente ritengo di sì, innanzitutto perché i lettori sono l’unica forza che un autore ha. Puoi aver scritto il più grande capolavoro della letteratura mondiale di tutti i tempi, ma se non lo legge nessuno… Non è solo “mercato”. I libri vengono scritti e pubblicati per essere letti, prima ancora che per essere venduti, è impossibile negarlo. Il lettore è una controparte di cui nessun autore può fare a meno, secondo me. Non è, quindi, una perdita di tempo incontrarli, ma un’occasione di crescita e di confronto con quelli che sono i veri e supremi giudici della nostra scrittura.
Inoltre bisogna ricordare una cosa: pochissimi esordienti o emergenti hanno alle spalle case editrici che possono impostare su di loro una campagna promozionale forte che li porti subito ai vertici e che li faccia conoscere a un pubblico vasto. Moltissimi devono avvalersi del “passaparola” e mettersi in gioco in prima persona. Reale o virtuale che sia, però, questo comporta sempre l’incontro con altre persone e non a tutti, per carattere, può essere congeniale esporsi in questo modo. 
Parlaci della tua formazione: quando hai sentito la necessità di scrivere? Hai cercato una formazione tecnica con corsi o letture di manuali o ti sei fidata della tua ispirazione soltanto?
La necessità di scrivere c’è sempre stata, fin da quando ero bambina. Ma a un certo punto è diventato necessario decidere se lasciare la scrittura allo stato di semplice hobby oppure se tentare una strada diversa e più professionale. Per questo ho frequentato per due anni un corso di scrittura creativa e ho iniziato a studiare manuali che continuo a rileggere e consultare ogni volta che inizio un nuovo progetto. Non si finisce mai di imparare!
C'è qualche lettura particolare o qualche autore che ti ha influenzato?
Marion Zimmer Bradley, sicuramente. Oltre ad amare molto i suoi romanzi e ad ammirare la sua scrittura, posso dire che le sue antologie sono state per molti aspetti il mio primo manuale di scrittura creativa perché in esse riportava spesso i consigli che aveva dato agli autori per scrivere i racconti presenti nelle antologie stesse.
Shikibu Murasaki, con il suo Genji Monogatari è di certo una delle autrici cui devo di più. L’abilità narrativa dei giapponesi, per me, è sotto certi aspetti ineguagliabile e un punto di riferimento fondamentale per la mia scrittura.
Non posso dimenticare Lev Tolstoj, dal mio punto di vista uno dei più grandi narratori di tutti i tempi, modello irraggiungibile che mi spinge a cercare sempre di migliorare.
La tua passione per l'Estremo Oriente ha un motivo particolare?
Sono abbastanza sicura che si sia trattato di un imprintig. Quando avevo un anno mio padre leggeva Shogun per farmi addormentare. Per cui temo di essere stata irrimediabilmente compromessa già all’epoca.
A parte questo, sono nata negli anni ’80 e cresciuta con le serie d’animazione giapponesi. Pochi ci pensano, ma l’oriente per molti di noi è sempre stato abbastanza vicino. E il salto dalla passione per anime e manga a quella per la letteratura, la cultura, la storia, le tradizioni… del Giappone è stato per me breve e naturale.
Scrivere un libro è un lavoro che riesci a eseguire rapidamente e metodicamente, o è un lavoro che procede a sbalzi e con difficoltà?
Rapidamente no, i miei tempi di scrittura si sono di molto dilatati. Metodicamente sì, poiché lavorando molto sulla preparazione preliminare del testo, nel momento in cui vado effettivamente a scriverlo ho una guida sicura da seguire
Ma soprattutto, scrivere è veramente un lavoro? Hai preso in considerazione l’idea di farne una vera e propria carriera lavorativa? Pensi che sia possibile?
Scrivere, seriamente, non è un hobby, ma purtroppo non è nemmeno un lavoro. Intanto perché richiede una buona dose di passione e di dedizione. Poi perché, soprattutto in Italia, non è pensabile, nella maggior parte dei casi, farne una professione che permette di mantenersi.