FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

LIBRI D'ESTATE

Durante queste ferie sono riuscita a leggere alcuni dei libri che giacevano da tempo nella mia libreria. Dopo aver finito "Il sigillo del Vento" di Uberto Ceretoli (che presto recensirò), ho messo da parte la letteratura italiana esordiente/emergente per dedicarmi ai libri editi dalle grandi CE. Per intenderci, quei libri che si trovano in ogni libreria e che sono quindi alla portata di tutti. Libri che, per questo motivo, non hanno bisogno di alcuna pubblicità ma dei quali vorrei lo stesso parlare, se non altro perché sono questi libri che aiutano uno scrittore esordiente a capire come si scrive e soprattutto cosa scrivere.
Mi sono così ritrovata a passare piacevoli ore in compagnia di Giorgio Faletti (non dubitavo) e del suo italianissimo "Appunti di un venditore di donne", per poi tornare a masticare fantasy con Dorotea De Spirito e il suo urban fantasy "Angel". Nel frattempo ho aperto una parentesi filosofica con Margherita Hack, e il suo piccolo volume "Perché sono vegetariana" (già, lo sono) e ora sono alle prese con Maggie Stiefvater e il secondo romanzo della trilogia sugli uomini-lupo (sarebbe troppo chiamarli lupi mannari o licantropi), "Deeper".
Ecco le mie recensioni:


Avevo avuto modo di leggere, tempo fa, i primi due romanzi di questo autore, che dopotutto autore non è. "Io uccido" è un capolavoro dall'inizio alla fine, mentre "Niente di vero tranne gli occhi" l'ho trovato un po' una ripetizione del primo, quindi mi aveva entusiasmato meno.
Questo libro è molto diverso dai precedenti che ho letto. Si tratta sempre di un thriller ma trama e stile sono tutta un'altra cosa. Scritto con un ottimo presente e in prima persona (che già solo a pensarci mi viene la pelle d'oca data la complessità) ci caliamo nel mondo di quest'uomo, chiamato Bravo, e del suo lavoro principale: procurare donne e divertimenti a ogni ricco cliente d'Italia. 
Grazie al suo minuzioso punto di vista, al suo carattere deciso e fermo, alla sua spiccata ironia e alla maestria dell'autore, percorriamo con lui le strade della Milano di fine anni 70, quando la politica e il paese erano stati scossi dal sequestro di Aldo Moro. Conosciamo personaggi di spicco della malavita e ci immergiamo nella vita notturna di una città dalle mille facce. Viviamo in prima persona una storia ricca di colpi di scena e di suspance, con un intreccio di fatti e storie che portano a un finale imprevedibile.
Un esordiente dovrebbe leggere almeno uno dei romanzi di questo autore, magari proprio questo, dato che non è impegnativo in termini di lunghezza rispetto ai precedenti. Capirebbe così come sviluppare una trama complicata rendendola così semplice da restare a bocca aperta e da desiderare che il libro non finisca mai!

Ho cominciato a leggere questo libro carica di aspettative, primo perché lo aveva letto una mia amica, dai giudizi molto severi, a cui era piaciuto, secondo perché era il primo romanzo paranormal-romance sugli angeli che leggevo.
Che dire. E' stato scritto da una sedicenne italiana, ambientato a Viterbo, città natale dell'autrice, e romantico. TROPPO romantico.
In perfetta linea con tutti i libri di questo genere, a partire dalla saga degli pseudo-vampiri di Twilight, è scritto in prima persona. La protagonista, anche lei (casualmente) sedicenne, è un angelo con una particolarità: non ha le ali. Il perché non ci è dato saperlo in quanto l'autrice  accenna questo suo "difetto" all'inizio del libro e poi se ne dimentica per dedicarsi all'amore difficile, impossibile e tormentato per un demone bello, affascinante, innamoratissimo di lei già dal primo sguardo, dal passato misterioso ecc. ecc.
I soliti cliché insomma.
La trama si snoda intorno ai due protagonisti innamoratissimi: lui vuole stare con lei in ogni momento, pur sapendo che è un angelo e rappresenta per lui un potenziale nemico. Lei, alla quale per fortuna è dato avere un po' di cervello, è timorosa, spaventata, e in ogni attimo la coglie una terribile paura per il pericolo che quel ragazzo potrebbe rappresentare per la comunità di angeli che vive in città (anche qui, chissà perché proprio a Viterbo, l'autrice non lo spiega), aggravata dalla morte di una sua cara amica, anche lei angelo, da parte di un demone. Quando lui riesce a farle capire che non ha nulla da temere e che non è stato lui a ucciderla, finalmente decide che vale la pena vivere quell'amore nonostante le loro differenze. 
Tutto ciò è quanto viene raccontato fino al penultimo capitolo. Mi sembrava di leggere il diario di una sedicenne alle prese con la sua prima esperienza amorosa, non un romanzo pubblicato da una grande CE (Mondadori, tsé)!!! Poi sorpresa!! D'un tratto un po' d'azione!! Nel penultimo capitolo finalmente si svela chi è il demone che aveva ucciso l'angelo all'inizio del libro. Nel senso che appare nella storia, non che ci viene spiegato chi è, anche se dai discorsi tra i due demoni (antagonista e protagonista) qualcosa di intuisce. Ecco quindi che i due lottano tra loro, e lottano come veri demoni!
Questa è tutta l'azione del romanzo, rilegata in un capitolo e in poche righe. Null'altro da aggiungere a questo mediocre e scontato romanzo.
Un esordiente POTREBBE leggerlo giusto per evitare di fare gli stessi errori, di scrivere la stessa trama con leggere varianti ed evitare così di diventare un'ulteriore copia nella massa.


E infine parliamo di "Deeper", secondo volume della trilogia sui lupi di Mercy Falls, scritta da Maggie Stiefvater. Dato che lo sto leggendo da qualche giorno vi parlerò brevemente del primo libro: "Shiver".
Anche qui troviamo una storia d'amore difficile e travagliata, scritta in prima persona dai due protagonisti. Grace, adolescente, sin da piccola passa ogni attimo libero sulla sua veranda ad osservare il bosco e i lupi che ci abitano. E' attratta da loro e in particolare da uno di loro: un grosso lupo dagli occhi gialli. Quando, un giorno di inizio primavera, vedrà letteralmente piombare in casa sua un misterioso ragazzo dagli occhi gialli, la sua vita cambierà radicalmente.
Scoprirà il suo segreto e imparerà a convivere con la paura che l'inverno le porti via quell'amore impossibile e forte, come mai aveva provato prima.
Sam, il lupo, ci racconterà dal suo punto di vista della sua vita, del suo passato, di cosa succede quando si diventa lupi.
Il libro, nonostante i cliché dovuti alla scelta del tema, è intenso, corposo, strutturato in maniera egregia e scritto in maniera altrettanto efficace. La storia non è piatta, anche se ci si sofferma spesso sull'interiorità dei personaggi e sul loro amore. E' piena di eventi, di pericoli, di dubbi e misteri che poco a poco trovano il loro posto e si svelano alla fine. Si fa leggere, ed è una lettura piacevole.
"Deeper" inizia sulla stessa lunghezza d'onda e riprendendo esattamente da dove eravamo rimasti. Non cambia lo stile, l'autrice usa sempre un PDV in prima persona, solo che stavolta ci sono più personaggi, alcuni dei quali già conosciuti nel primo romanzo ma mai approfonditi, visto che l'autrice si era soffermata solo sui due protagonisti. E questo lo rende interessante perché possiamo così conoscerli da dentro, direttamente attraverso il loro pensieri.
Se vi piace il genere, romantico ma con la giusta proporzione tra baci/carezze-azione/suspance, leggetelo! Così si scrivono determinati romanzi, mescolando bene i temi comuni con quel pizzico di originalità e maestria che possono renderlo diverso dagli altri.

RIENTRO - QUASI - ALLA NORMALITA'

E' passato un bel po' di tempo dal mio ultimo post. Purtroppo negli ultimi tre mesi il mio lavoro (commercialista) ha rubato tutte le energie e il tempo che volevo dedicare a questo blog, lasciandomi alla sera distrutta e senza alcuna voglia di rimettermi al computer dopo le oltre 8 ore diurne passate davanti a monitor. Sono stata costretta quindi a interrompere tutte le mie attività: la rubrica de "LE SETTIMANE ESORDIENTI", la lettura, la scrittura, le recensioni. Tutto. 
Non sono successe grandi cose nel frattempo, quindi per fortuna ho poco da recuperare!

Nell'ultimo post vi avevo parlato dei due articoli usciti sui quotidiani locali, riguardanti me e i miei scritti. Sono riuscita a farne scansione, eccoli qui!


Ecco, inoltre, i commenti e le recensioni ricevute dai lettori finora!

Breve commento di Fabio Cassanelli

La prima cosa che ho pensato leggendo queste pagine è che la scrittura è molto fluida e molto chiara, la storia è comprensibile molto facilmente e gli ambienti (anche se non me ne intendo molto) sono stati ricreati molto bene, e scrivere di un epoca che non si è vissuta non è mai facile... [...]
Non voglio dire molto altro perché non sono assolutamente nella posizione di poter dare un tono, ma ci tengo a sottolineare una piccola cosa. Mi sono piaciuti molto alcuni piccoli espedienti (che adesso non ricordo e che ho notato solo mentre leggevo,ritrovarli sarebbe molto lungo) che hai utilizzato per descrivere determinate cose. Mi spiego meglio.. Insomma, mi sono rivisto i momenti in cui scrivo e mi viene in mente un particolare da aggiungere, allora trovo un modo per attaccarmi alla frase precedente o alla situazione e completo l'opera. Soprattutto all'inizio del libro mi sembra che tu abbia usato questo metodo più di una volta. [...]
Nel complesso lo trovo interessante, Amelia mi ricorda molto le donne di una volta (brava, immagino fosse questa l'idea che volevi dare di lei), Agata mi sembra un po' ingenua in alcuni momenti e sveglia in altri, devo inquadrarla meglio, Giacomo invece mi sta molto sulle scatole, e immagino che anche in questo caso sia voluto che risulti molto antipatico [...]

Recensione tratta da Anobii (prima e unica al momento negativa, e per questo molto interessante)
Mah... questo romanzo mi ha fatto davvero penare, ci ho messo un'eternità a terminarlo e solo perché sono una cocciuta che ad un certo punto mi ero fermata e sono stata più volte tentata di lasciarlo a metà.
Bisogna stare attenti a certi paragoni perché poi la gente si crea delle aspettative e in questo caso ahimè sono state deluse.
Il problema fondamentale è che la storia non c'è, o meglio non c'è sufficientemente storia a giustificare 600 pagine.
Si rileva un'approfondita ricerca storica e indubbiamente uno dei doni dell'autrice è la capacità descrittiva, ma quando ti soffermi a descrivere ogni minimo dettaglio e la trama non parte mai diventa una rogna terribile come un callo su cui non vuoi camminarci per paura di farti male.
Insomma prima che si entra nel clou ci vogliono ben 364 pagine e arrivarci sono dolori... Quando poi ci arrivi scorre abbastanza ma alla fine ti rimane quel senso di appetito come a dire "beh solo dei grissini, e il mio pranzo?".
Facendo delle ricerche sull'autrice però vengo a scoprire che nasce dal fantasy e che questo romanzo è stata una scommessa col suo editore che l'ha spronata a cimentarsi in tutt'altro genere. In tal senso faccio un plauso alla R.E.I. Edizioni che non ha ceduto al recente mal costume di pubblicare qualsiasi porcheria-fantasy pur di battere cassa. Ma in tutta sincerità a me questo romanzo non è piaciuto. Magari la prossima andrà meglio.

Recensione di Martino Vecchi, autore del romanzo fantasy "L'emblema del drago, Edizioni Artestampa"
Volevo farti sapere che ho finito I Demoni di Mezzanotte e che mi è piaciuto davvero molto! Confesso che all'inizio l'andamento tranquillo degli eventi mi aveva dato l'impressione che la trama si rivelasse piuttosto semplice e lineare, ma mi sono decisamente ricreduto quando la situazione è precipitata catapultandomi in pieno in un'atmosfera davvero cupa e inquietante! Sei davvero riuscita a rendere il panico e la situazione di psicosi collettiva legata alla caccia alle streghe, oltre alla situazione disperata e senza via di fuga di queste povere donne divenute di colpo capro espiatorio per i mali della comunità. Complimenti davvero quindi [...]

Commento, in due parti, di Isa, un'amica
1- Ciao Romina, sto finalmente leggendo il tuo libro che mi ha coinvolto totalmente. Sono arrivata a metà e faccio fatica ad interrompere la lettura anche per andare a mangiare o fare qualsiasi altra cosa... spero di arrivare al termine ancora viva perché ogni pagina mi scatena una serie di emozioni pazzesche!
2- Ciao, ho terminato la lettura del tuo romanzo. Che dire, la storia che hai raccontato mi ha coinvolto moltissimo, ho provato un turbinio di emozioni e alle ultimissime pagine ho avuto un momento di commozione. Ho riassaporato il piacere immenso della lettura e per questo ti ringrazio. Inoltre ti faccio i complimenti per la tua scrittura semplice e scorrevole che rende la lettura piacevolissima [...]

Recenzione di Silvia Albini (da Anobii)
Cominciamo premettendo che non scrivo un qualcosa di anche vagamente simile a una recensione dai tempi dei temi delle medie quindi chiedo scusa in anticipo, comunque il mio intento è solo di esprimere le miei opinioni su questo splendido romanzo [...]
Dunque che dire… dopo aver adorato “i quattro i re” ( e aspetto sempre il seguito :P)devo dire che ho adorato anche questo romanzo seppur di tutt'altro genere, ma quando una scrittrice è brava può scrivere di tutto e io trovo che Romina sia bravissima! 
Purtroppo causa lavoro non ho potuto dedicare al romanzo il tempo che avrei voluto e a volte mentre ero a lavoro, per l'appunto spesso mi trovavo a pensare a cosa sarebbe successo (che tortura!!) ma finalmente ieri l'ho finito! Tutto d'un fiato perché si arriva a certo punto dove non si può, non si riesce più a staccarsi, la storia ti prende ti travolge totalmente fino alla fine. 
Già dall'inizio ti incuriosisce e come già detto poco fa alla volte mi trovavo a pensare a cosa sarebbe successo e non vedevo l'ora di riprenderlo tra le mani, e devo anche dire che pur trattando un tema piuttosto cruento della nostra storia il tutto è espresso senza essere volgare, cosa che ho apprezzato tantissimo per quanto possa sembrare stupido, c'è la crudeltà, il romanzo è tostissimo ma non è volgare. 
Altra nota positiva le descrizioni che aiutano a capire il periodo come erano quelle zone! La storia scorre, ci si innamora dei personaggi e si detestano i “cattivi” (sti stronzi! :P), è un romanzo che prende in tutti i sensi, c'era solo una cosa, un particolare riguardo i due protagonisti Agata e Giacomo che trovavo fin troppo ripetitivo ma alla fine ho capito che era tutto voluto.
In conclusione, un romanzo stupendo che consiglio a tutti, è da leggere!!! [...]Grazie Romi per questo secondo capolavoro!!!

Recensione di Alessandra Paoloni, autrice del romanzo fantasy "La stirpe di Agortos, Edizioni REI"
Parlare di un libro simile non è facile perché tocca in prima persona alcuni tasti di me e dell'ambiente in cui sono cresciuta. Il tema dell'Inquisizione e delle persecuzioni religiose è una delle pagine più nere che la storia ricordi, e che non avrebbe mai dovuto essere scritta. 
Io, educata in un ambiente cristiano, sono la prima a condannare quello scempio. E ci sarebbe molto da dire in proposito, ma non è per questo che sto scrivendo. Non appena mi è arrivato il libro de “I demoni di mezzanotte” mi sono chiesta quanto avrei impiegato a leggere la mole di quell'opera. Poi sfogliando le pagine mi sono accorta che la scrittrice, Romina Principato, usa la penna in maniera tanto abile e preparata che la lettura è defluita sotto i miei occhi più facilmente di quanto avessi immaginato. La sua capacità di descrivere sia gli ambienti che i personaggi è ammirevole, e non posso che chiedermi perché un'autrice meritevole come lei non provi a sfondare con le grandi CE. Gli strumenti ci sono tutti, il talento si riconosce a occhio nudo. 
Ma tornando al libro (ecco che stavo per divagare di nuovo..) consiglio vivamente la sua lettura non solo perché tratta un tema scottante e sul quale si deve ancora oggi riflettere, ma perché non si può fare a meno alla fine di innamorarsi dei personaggi della Principato che entrano quasi a far parte del vissuto quotidiano. Mi sono ritrova a chiedermi spesso che cosa avrebbero fatto Agata e Giacomo nei capitoli successivi, se la giustizia alla fine avrebbe vinto, e come sia stato possibile che certe cose siano accadute davvero.
Romina non lascia nulla al caso, tutto è ben documentato e interrogatori e torture di quella specie ahimè accadevano davvero. La crudeltà con la quale l'autrice ha descritto alcune scene è talmente reale da impressionare il lettore. Le vicende familiari dei protagonisti, la prepotenza dei potenti o di chi si crede al potere in nome di un'istituzione verso la quale anche io alle volte provo avversione, fanno da sfondo alla follia umana di un'epoca buia e incresciosa. E inutile dire quale è il personaggio che ho sentito più vicino, o meglio i personaggi: Frate Orazio e Frate Bruno. Il perché si spiega facilmente: come me sono divisi da ciò in cui credono e la scelleratezza di quegli uomini che abusano invece di un potere che non gli spetta. 
In questo romanzo non è tanto la Chiesa né Dio che mi hanno lasciato sgomenta, quanto quegli uomini che si avvalgono del diritto di decidere della vita altrui. Don Bernardino mi ha ricordato alla lontana Siderin uno dei personaggi del mio primo libro de La Stirpe di Agortos: superbo, per nulla magnanimo e spietatamente crudele.  Il male non è un'invenzione dell'uomo, il male esiste solo che a volte si annida dove dovrebbe invece brillare la luce.
Non ho trovato odio ostinato verso la Chiesa in questo libro, l'autrice ha saputo toccare argomenti difficili quali la religione, la fede e il dubbio senza mai attaccare o provocare una religione che nulla ha a che vedere con l'abuso che ne hanno fatto invece gli uomini nel corso dei secoli. I demoni esistono, si. E sono quegli esseri umani che si vantano di salvare le anime condannandole invece al supplizio. Dio in questo non c'entra. Frate Orazio agisce secondo i suoi insegnamenti rischiando la vita ma seguendo la coscienza fino alla fine. Come dovremmo fare tutti. 
Non vi dirò nulla sulle vicende dei protagonisti. E' bene che le scopriate da soli. Consiglio la lettura di questo libro e soprattutto, visti i temi trattati, di non strumentalizzarlo. Non si tratta di guerre di pensieri differenti qui, ma di riflettere sulle atrocità umane e su quanto l'uomo possa scendere in basso e diventare un carnefice dei suoi stessi simili.  Complimenti all'autrice, si merita la votazione piena!