FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

A PROPOSITO DI... RECENSIONI!

Con questo post vorrei parlarvi di un argomento che sta diventando davvero ostico: le recensioni.
Chi scrive sa bene di cosa parlo. I commenti dei lettori sono ciò che un qualsiasi autore desidera. Negativi o positivi che siano, chi scrive vuole sapere cosa il suo lettore ne pensa del libro, che impressioni gli ha dato, cosa ha provato mentre lo leggeva e, soprattutto, se gli è piaciuto o meno. E, in quest'ultimo caso, perché e cosa non gli è piaciuto. 
Le recensioni per un autore devono essere uno sprone per andare avanti a scrivere e migliorare, correggendo magari i difetti che possono venire a galla tra i commenti.
Chi legge però spesso non lascia opinioni di alcun tipo, magari si limita a mettere le stelline su anobii o goodreads e basta. Oppure, se li lascia, o sono di poche righe o occupano interi articoli (vedi blogger). 
Fin qui tutto normale, se non fosse che, specie da quando il mercato Self su Amazon si è rinforzato con migliaia di autopubblicati, da qualche tempo è partita una vera e propria "caccia" alla recensione positiva. Sì, perché stare in classifica è già difficile di per sé ma con qualche "spintarella" diventa più semplice farsi notare. 
E' il caso dello "scambio/acquisto" di recensioni positive. Avete letto bene: esistono gruppi, pagine e siti web (li ho visti con i miei occhi) che VENDONO recensioni false (ovviamente positive), scambi di like e di conseguenza maggiore visibilità. Tu paghi e loro ti portano un tot di recensioni da cinque stelle sugli store. 
Altro caso, esatto opposto, è quello delle recensioni negative. Anche qui ci si ingegna in gruppi segreti dove gruppetti di lettori e autori (autrici spesso) si mettono d'accordo per inserire commenti negativi a una stella, con l'intento di affossare il/la "rivale" di turno. 
Un terzo caso invece è il seguente: io lettore/autore scrivo a te autore una recensione negativa. Tu autore non accetti questo vile atto di malvagità e invidia e, di nascosto, organizzi l'equivalente di una spedizione punitiva, solo che avviene sul web e su Amazon. Orde di lettori amici si catapultano sui social e sugli store e inseriscono recensioni negative, al fine di stroncare la tua opera, per mera vendetta.
E' possibile tutto ciò? Non dovrebbe. PURTROPPO lo è. 

E' uno scazzottamento continuo...

Un altro aspetto antipatico delle recensioni è che non tutti sanno scriverle. Questa è la definizione di "recensione":

Esame critico, in forma di articolo, di un'opera letteraria o scientifica di recente pubblicazione.

Il lettore puro (che quindi non è anche autore) non sempre sa come si scrive una recensione e quindi si limita a lasciare un commento, frutto della sua esperienza col libro e delle emozioni che lo stesso gli ha lasciato dentro. 
Il lettore che è anche scrittore, invece, sa (dovrebbe sapere) quali sono i punti cardine di un buon libro: la trama, lo stile, la struttura, il corretto uso delle parole. E numerosi altri aspetti secondari. Su questi dovrebbe basarsi per recensire un libro. Per ultimo deve venire il suo gusto personale, altrimenti non sarebbe un esame "critico" ma un parere personale.

Per quanto riguarda me, sono anni che scrivo recensioni, diciamo da quando ho cominciato a leggere i colleghi esordienti/emergenti. Chi mi segue e mi conosce sa che mi piace essere critica, dettagliata, obiettiva e imparziale. Cio' però porta a dover essere anche estremamente ONESTA, parola che spaventa sempre più. Sì, perché se un libro funziona lo elogio, se invece al contrario ritengo che, per forma e contenuto, non sia scritto bene LO DICO. 
Non ho problemi, non me ne sono mai fatti. Scorrete un po' il blog e il tag "recensione" se volete farvene un'idea.
Innanzitutto, il mio metro di misura non è il PARERE PERSONALE. Il gusto lo metto solo quando devo scegliere i libri da acquistare; nel momento in cui li leggo entrano in gioco i meccanismi interni al libro, ovvero com'è strutturato, se funziona, se mi lascia dentro emozioni. Questi sono i miei metri di misura. 
Negli anni ho recensito positivamente e negativamente molti libri. Solo in quattro casi è avvenuto su richiesta: due di questi testi sono risultati splendidi, peraltro scritti dalla stessa mano. Gli altri due invece hanno ricevuto un parere negativo, e in entrambi i casi mi sono guadagnata la stizza dell'autore (più innumerevoli frecciatine su facebook). 
Non voglio entrare nel merito delle singole vicende, perché davvero mi spiace che queste persone siano convinte che la mia sia stata invidia (invidiosa di che?), ma voglio qui spiegarvi come avviene la valutazione e la classificazione dei libri (le stelline per intenderci) per quel che mi riguarda. Così magari ci penserete due volte prima di scrivermi e chiedere di recensire il vostro libro...
Come ho scritto qualche giorno fa anche sulla mia pagina facebook, prima di mandarmi qualcosa (di recente molti autori mi stanno contattando per avere miei pareri) dovete sapere che:

  1. PRETENDO LA MASSIMA COLLABORAZIONE E UMILTA'. Sono una persona sincera e se il vostro libro non mi piace lo dico senza problemi, e altrettanto senza problemi lo recensisco pubblicamente. Non venite a lagnarvi o a insultarmi in caso di parere negativo;
  2. SONO UNA LETTRICE MOLTO ESIGENTE. Apprezzo il talento e chi ce la mette tutta per migliorare, ma non chi si improvvisa e crede di essere già arrivato. Se siete in questa categoria evitate di mandarmi il vostro "capolavoro", non mi interessa. Sono intransigente con me stessa e i miei errori, figuriamoci con gli altri...
  3. SONO DISPONIBILE A DARVI CONSIGLI E AIUTO, previa certezza che siate umili e pronti a incassare critiche anche negative;
  4. LE MIE RECENSIONI NON SONO MAI SOGGETTIVE. Mi baso su aspetti tecnici e sui sentimenti che il libro mi lascia durante e dopo la lettura, non su chi l'ha scritto. 



CINQUE STELLE
Un romanzo da me valutato con il massimo dei voti è un testo che ritengo PERFETTO. 
Lo è in ogni sua parte: stile, struttura, trama, personaggi, corretto uso delle parole, emozioni che lascia dentro dopo la sua conclusione. Specialmente quest'ultima voce è quella che mi convince a dare voto pieno. Infatti ho trovato molti libri scritti bene ma che alla fine non mi hanno particolarmente emozionata. L'autore di Talento sa mettere se stesso in ciò che scrive, e chi legge lo nota. Ed è questa peculiarità che lo rende meritevole di ricevere il voto massimo possibile. Libri di questo genere ti entrano dentro, quando li finisci ti senti perso e dopo mesi o anni ancora li ricordi poiché hanno saputo imprimersi nel cuore.

QUATTRO STELLE
Vale lo stesso discorso fatto per le cinque stelle. Il romanzo deve essere corretto in ogni sua componente. Ma cosa mi porta a decurtare una stella? Il fatto che magari non mi ha trasmesso quei particolari sentimenti che ricerco in un buon libro, ovvero il coinvolgimento totale, l'empatia coi protagonisti, l'emozione viva durante gli accadimenti della storia narrata. Oppure qualche pecca nello stile o nella costruzione della trama. Piccolezze insomma, ma che non possono renderlo perfetto sotto il mio punto di vista. 
E' il voto che do con maggior frequenza ai libri belli che leggo.

TRE STELLE
I romanzi da tre stelle sono quelli che presentano più d'un difetto nella loro forma, o nello stile dell'autore o nel modo in cui sono scritti. Sono testi tutto sommato leggibili, ma che non appagano appieno i sensi di un lettore. 
Non è una valutazione negativa, intendiamoci. Ho letto parecchi libri a cui ho dato tre stelle, e tutti avevano in comune la leggibilità del testo e la mancanza di pathos. Diciamo che una stella la tolgo perché la storia non mi lascia particolari emozioni (sono quei libri che quando hai finito di leggerli te li dimentichi), e un'altra stella perché presenta qualche difetto. Rientrano in tale categoria: poca cura dello stile, evidenti ma non eccessivi (in numero) incongruenze o buchi nella storia, magari un POV un po' ballerino. Pecche che comunque non alterano e non disturbano la lettura ma che si notano.

DUE STELLE
Due stelle vanno a quei romanzi che presentano difetti piuttosto gravi ed evidenti ma hanno almeno un paio di lati positivi, come una buona trama o una gestione corretta dell'italiano. 
Stile, struttura, gestione del POV, grammatica. I difetti riguardano quasi sempre la maggior parte di questi aspetti della scrittura. Oppure solo alcuni ma in maniera piuttosto grave.
Altre volte invece mi è capitato di leggere romanzi scritti tutto sommato bene ma dalle trame sciatte, noiose, ripetitive. Non sopporto infatti le copie delle copie, la mancanza di originalità, il voler a tutti i costi seguire le mode senza mettere nei propri testi qualcosa di personale. Questa superficialità, che denota semplicemente che il testo è stato scritto sull'onda del momento, è gravissima a mio parere. Lo sento mentre leggo se un autore non ci ha messo il proprio impegno e Passione. E in automatico decurto la maggior parte delle stelle.

UNA STELLA
Forse non c'è bisogno di spiegare a questo punto i perché di una mia valutazione così bassa. 
Nel peggiore dei casi, il libro è veramente pessimo, al limite dell'illeggibile. 
Nel migliore, ha qualche piccola caratteristica positiva (che non manco di sottolineare) ma per il resto non va.
Il passo tra una stella e due stelle di valutazione è veramente minimo. Per dare due stelle ci deve essere comunque qualcosa di positivo nel libro, per darne una non necessariamente. E' il voto più basso quindi lo considero come tale.

Sono d'accordo sul fatto che molto lo fa il gusto personale. Ad esempio, in questi giorni sto leggendo un romanzo che è scritto sotto forma di diario. Molte recensioni che ho letto sostengono che questo tipo di strutturazione del testo sia una cosa negativa. Io invece trovo che sia molto originale, e gestito al meglio. Qui subentra il gusto oltre che la tecnica.
Ma non mi si può far passare un romanzo pieno di refusi, di ORRORI grammaticali e di incongruenze come un capolavoro! Oppure l'ennesima scopiazzatura di tuailaigt o simili per libri splendidi e originali! Qui non c'entra più il gusto ma la poca attenzione del lettore! La sua poca voglia di cercare la novità, legato com'è ai dettami della moda, sta portando la narrativa italiana a un lento ed inesorabile declino. 
E così i bravi autori annegano nell'alta marea, creata dai pessimi libri.



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