FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

SI RITORNA A LEGGERE ITALIANO!


Torno a scrivere su questo blog per segnalarvi un altro libro pubblicato da una grande CE che merita interesse solo per il fatto che è scritto, a mio parere e secondo i miei gusti, da cani. Anzi, essendo io amante degli animali e non volendo loro mancare di rispetto, direi che è scritto coi piedi.
Il libro in questione è "Reckless" scritto dall'autrice Cornelia Funke (qui tutte le info su questa scrittrice tedesca), che ho finito proprio ieri e al quale ho dato due stelle su Anobii. Ecco il mio commento sul romanzo.

Molto spesso mi chiedo quali siano i reali criteri di valutazione che hanno le case editrici quando decidono di pubblicare un romanzo, che sia esso italiano o preso all'estero. Probabilmente, nel caso dei romanzi esteri, guardano solo il fatto che in altri paesi vendono molto, quindi acquistano i diritti, curano la traduzione e buttano il prodotto sul mercato, con la speranza che il pesce fesso italiano abbocchi. E la cosa tragica è che questo accade. 
Da scrittrice sono indignata quando mi capitano sotto mano libri pubblicati da grandi CE, con grande pubblicità, presenti ovunque in milioni di formati ecc. ecc., che quando li vai a leggere la prima cosa che ti chiedi è "Ma che roba è questa?". Domanda che mi sono posta più volte durante la lettura, per fortuna veloce, di questo romanzo.
Dalle prima pagine abbiamo a che fare con quelli che diventeranno i protagonisti della storia: Jacob, che seguendo le orme di suo padre ha scoperto uno specchio magico che porta in un mondo parallelo; Will, suo fratello che un giorno (e non si capisce come dato che la scena non è mostrata ma solo raccontata dal protagonista) segue Jacob per poi essere ferito dai Goyl; Clara, la fidanzata di Will che, idem come il ragazzo, lo segue attraverso lo specchio; e infine Volpe, una ragazza umana che grazie a una pelliccia magica muta forma e diventa, appunto, una volpe.
La situazione è subito chiara: Will è stato ferito dai Goyl e, a causa di un incantesimo lanciato dalla Fata Oscura sugli stessi soldati Goyl, la sua pelle si sta velocemente tramutando in pietra. Ma non una pietra qualsiasi, bensì preziosa giada. La Fata infatti ha visto nel futuro che un giorno sarebbe apparso un Goyl di giada che avrebbe reso suo marito, e Re dei Goyl, invincibile. Così appena ne avverte la presenza invia subito le truppe a cercarlo.
Jacob non riesce a perdonarsi per la situazione creatasi e cerca in tutti i modi una soluzione per salvare suo fratello da quella terribile trasformazione, stando però attendo alle truppe Goyl che a loro volta lo cercano.
Questa è la trama portante di tutto il libro. Interessante direi: la storia dei Goyl è curiosa e innovativa, la loro pelle è fatta di pietra dai colori più sgargianti e diversi (grazie all'autrice ho scoperto nomi di minerali che mai avrei immaginato, anche se ovviamente per capire di che colore si trattasse ho dovuto andare su internet a fare ricerche, il che a un certo punto mi ha seccata). Poi ci sono questi accenni marcati sparsi per tutto il libro sulle fiabe note: troviamo la casetta di marzapane delle streghe mangiabambini, troviamo la bella addormentata, la storia di biancaneve e della scarpetta di Cenerentola. Insomma, un bel minestrone ricco di elementi per farne un romanzo intrigante.
Peccato che lo stile usato dall'autrice rovini tutto. I personaggi non vengono caratterizzati nemmeno un po', né esteticamente - Jacob ad esempio io me lo immagino sui trent'anni coi capelli lunghi ma non ho la più pallida idea di come sia dato che non viene mai descritto, così come Clara e Will (di lui vengono accennati solo i pezzi di pelle che stanno diventando di pietra) - né psicologicamente. Non c'è introspezione, non c'è carattere in quei tre, nulla che li faccia apparire vivi. Anzi sono esattamente l'opposto dei vivi. Clara soprattutto, sin dall'inizio mi pare falsa in quanto si ritrova in un mondo allucinante, pericoloso e pieno di cose strane e non si fa mai domande, non ha quasi mai paura e non si chiede in che diavolo di posto è finita (io come minimo me lo sarei chiesta). E resta falsa e insipida fino alla fine. Buona invece la figura di Volpe, e degli antagonisti, gli unici ad avere un po' di carattere.
A causa della leggerezza con cui i personaggi si muovono nella storia, non sono riuscita ad entrare nel libro e a immedesimarmi in loro. Non sono reali, nemmeno un po'. Inoltre non ho sopportato questo modo che ha l'autrice di "raccontare" ciò che succede anziché "mostrarlo" attraverso le azioni e i fatti. Se c'è una cosa che ho imparato in anni di pratica di scrittura è che non bisogna MAI DIRE cosa succede (salvo che siano cose non importanti per la storia) ma SEMPRE MOSTRARE quello che succede. In questo modo la nostra immaginazione riesce a legarsi alla storia e a farne parte. Raccontando semplicemente che Will è stato ferito e che per questo si sta trasformando non mi aiuta a capire né quello che veramente è successo né a mettermi nei suoi panni e nutrire nei suoi confronti l'urgenza di salvarlo. Perché quindi non farmi vedere attraverso le scene quello che è successo? La battaglia contro i Goyl, la sua pelle ferita ecc... Ok, ci avrebbe speso qualche paginetta in più ma avrebbe avuto molto di guadagnato.

Leggendo, sempre su Anobii, i commenti degli altri utenti noto che si tratta di un libro scritto per un pubblico giovane, suppongo per una fascia d'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, il che spiegherebbe la semplicità e la linearità di trama, personaggi e ambientazioni. Forse in effetti se lo avessi letto quando ero alle medie sarebbe stato molto diverso e lo avrei apprezzato di più. Ma ciò non toglie che a mio avviso l'autrice avrebbe dovuto soffermarsi un po' di più almeno sulle descrizioni fisiche dei personaggi! Non dico sui loro caratteri, ma quanto meno avere un'idea di come sono fatti. Per fortuna la nostra immaginazione riesce a colmare le lacune lasciate da molti scrittori...

Dopo Dorotea de Spirito e il suo terribile "Angel" (e io che continuo a farle pubblicità...), sono rimasta scottata di nuovo da un libro che, essendo pubblicato da un grande marchio editoriale, dovrebbe garantire un minimo di qualità. Per questo motivo ritornerò da subito a leggere opere minori, libri di esordienti, i quali a questo punto meritano di più la mia attenzione. Ho in libreria ancora un paio di titoli famosi ma preferirei fare una pausa: ne ho le scatole piene di schifezze commerciali.
Ho così iniziato stamattina questo romanzo:


Si tratta di un libro parecchio corposo e, attenzione, autoprodotto! Passiamo quindi da ciofeche editoriali a un libro scritto, prodotto, corretto e pubblicato tutto a spese della stessa autrice. Il che ne aumenta il valore. Per ora ho letto solo una ventina di pagine, quindi è presto per darne un parere, ma se sono vere le recensioni che circolano in rete e tutti i commenti delle lettrici che ho visto... beh, nutro alte aspettative e spero non vengano deluse!




5 commenti:

ottimo Romina, come sempre impietosa ma seria e professionale. ci terremo alla larga da questo capolavoro Mondadori

 

Grazie!! ;) diciamo che è un buon libro da tenere come esempio per imparare a scrivere bene. Non a caso si dice che si impara dagli errori, anche da quelli degli altri!

 

Sono le alte aspettative quelle che mi preoccupano di più ; )

 

Da almeno due/tre anni leggo quasi solo microeditoria (a parte saggi, classici e qualche rara eccezione), e a spingermi è stata la stessa molla!

 

Sì, infatti. Ho capito che se voglio comprare un romanzo in libreria devo andare sul sicuro, quindi su autori che conosco e che so che potrebbero piacermi. Poi ovvio, capita che uno stesso autore che ti ha appassionato con un libro magari quello dopo ti delude, ma almeno non si va alla cieca come ho fatto io negli ultimi acquisti -__-'' e questo vale sia per la narrativa esordiente che, soprattutto, per quella commerciale

 

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