FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

ATTIMO DI PAUSA

Sì, tanto per cambiare sto attraversando un momento di pausa. Vuoi causa festività varie, vuoi causa milioni di pensieri in testa, vuoi mancanza di tempo e tante altre cose, è da un bel po' che non scrivo qui.
Ci sono alcune novità importanti in ballo ma preferirei attendere il nuovo anno per parlarvene, nel frattempo vi posso dire che mi sto dedicando più alla lettura che alla scrittura. 
Infatti, quando finalmente giunsero nelle mie mani le copie de "I demoni di mezzanotte" mi dissi che mi sarei presa una pausa meritata dopo due anni di intenso lavoro. Pensavo durasse qualche mese, invece si è prolungata per un anno. Nel frattempo ho letto, esordienti ovviamente. 
Da gennaio sono pronta a tornare a scrivere, il periodo "sabbatico" è concluso, è arrivata l'ora di rimettersi al lavoro.
Nei prossimi giorni inserirò due recensioni degli ultimi romanzi letti, devo solo finire di scrivere alcuni particolari e poi passo a pubblicare il tutto. Intanto mi godo il mio Kindle nuovo di pacca e mi leggo le "50 sfumature di grigio", che tanto hanno scartavetrato i maroni negli scorsi mesi. Lo leggo perché ho scaricato l'ebook gratis, mica per altro... non mi sarei mai sognata di comprarlo! E lo leggo per curiosità, volta non all'erotismo di cui pare essere impregnata la storia, ma a studiare lo stile dell'autrice e a capire il perché di questo successo planetario (in realtà un'idea ce l'ho ma la tengo per me, almeno per ora).
A presto ;)

IL TALENTO, QUELLO VERO, ESISTE!

In uno degli ultimi post vi avevo velocemente parlato del romanzo "Nuova Terra - Gli occhi dell'erede", scritto dalla penna esordiente di Dilhani Heemba, e del fatto che si trattasse di un libro autopubblicato. Leggendo le recensioni su Anobii e i commenti pubblicati sulla pagina ufficiale di facebook, mi ero creata delle aspettative molto alte, e per tutto il corso della lettura sono stata attanagliata dal terrore che venissero prontamente deluse, così come successo per gli ultimi due romanzi letti. 
Ho concluso la lettura alcuni giorni fa. Ciò che mi ha lasciato dentro questo libro è qualcosa di indescrivibile, come raramente mi è capitato in passato. 
Questa è la mia recensione.

"La Terra come la conosciamo è cambiata, è cambiato il suo aspetto e la sua popolazione: a Nuova Eyropa, oltre alla razza Umana, vivono la Razza dei Lupi Grigi e la Razza delle Tigri Bianche, uomini in grado di trasformarsi nei rispettivi animali e in conflitto tra loro da più di cento anni.
Shayl'n Til Lech, cresciuta come un'Umana in un orfanotrofio, impara a conoscere la povertà, a combattere con i pugnali e a odiare e temere i Lupi, le Tigri e la loro guerra. Gli occhi di Shayl'n hanno una strana colorazione, che lei crederà sia solo un brutto scherzo del destino, fino a quando non verrà rapita da un gruppo di Tigri Bianche. Con loro dovrà affrontare la sua natura di Mezzosangue, la sua eredità nascosta per anni, il potere del suo sangue e della sua mente, la disperazione della morte, le ragioni della guerra e le mille sfaccettature dell'amore.
Attraverso territori ammantati di neve, deserti sabbiosi, città vecchie e nuove, dovrà lottare per se stessa e per le persone che ama con ogni mezzo: pugnali, pistole, artigli, seduzione e sentimenti."

Queste sono la copertina e la trama. Una trama che scritta così vale già l'intero libro.
Il romanzo è scritto in prima persona; è Shayl'n che ci racconta la sua storia: attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri veniamo catapultati in un tempo non meglio definito, alcune centinaia di anni dopo il 2012 e il terribile Terremoto che aveva dato il via a una lunga serie di sconvolgimenti climatici e geografici. Da lei apprendiamo velocemente la situazione politica e geologica del pianeta. In seguito infatti ai vari cataclismi, i continenti non sono più quelli che noi tutti conosciamo, sono cambiati i punti di riferimento, i nomi e le posizioni delle antiche città. E' cambiato il clima e sono cambiate anche le persone. Troviamo infatti nuove razze: quella Umana, l'originale sopravvissuta ai cambiamenti, quella delle Tigri Bianche e quella dei Lupi Grigi. 
Queste due sono state create dall'uomo appositamente per essere più resistenti e sopravvivere a lungo. Mischiando il DNA umano con quelle dei lupi e delle maestose tigri bianche, la mente perversa dell'uomo ha creato due esseri mutaforma, sia Umani che animali, resistenti e agili, capaci di assumere le sembianze dei rispettivi animali da cui prendono il nome. Ma nel crearli l'uomo non aveva considerato un piccolo particolare: la loro diversità genererà presto diffidenza, odio e infine una guerra, che si protrarrà a lungo nelle terre di Nuova Eyropa (quella che una volta veniva chiamata solo Europa).
Shayl'n vive lontano dai territori di queste due razze: cresce in un orfanotrofio al limitare della città di Roma, dove conosce solo la povertà e la libertà del suo essere prima bambina e poi ragazza. Solo il colore dei suoi occhi le rammenta ogni giorno che c'è qualcosa di diverso in lei: infatti, a differenza di tutti gli Umani che hanno gli occhi scuri, i suoi sono verdi con un cerchio nero intorno all'iride. Un bello scherzo della natura, pensa spesso, desiderando con tutta se stessa di averli come gli altri. 
Quando, durante una tranquilla gita a Roma, viene rapita assieme ad altri bambini da un gruppo di Tigri Bianche, la sua vita cambia radicalmente. Contro la sua volontà, e ricattata in continuazione, viene condotta nelle gelide e innevate terre del nord, nei territori delle Tigri, dove scopre con grande amarezza la realtà della sua natura e il perché di quegli occhi così particolari. Lotterà davvero, come scritto nella quarta di copertina, con i pugnali, con gli artigli e aggiungerei anche coi denti per non perdere se stessa e quei bambini a lei tanto cari, per rimanere integra nel fisico e per non farsi coinvolgere in una guerra che non ha mai desiderato.
Durante la battaglia per la sua sopravvivenza nascerà anche l'amore, e allora si renderà conto che l'unica cosa per cui vale la pena lottare è quel fragile sentimento. 

Da quando io stessa ho esordito nel mondo dell'editoria ho letto molti libri di esordienti italiani, tutti pubblicati da varie piccole CE e quindi con un supporto di editing, correzione, pubblicità alle spalle. Alcuni di essi li ho apprezzati molto, altri meno, ma tutti comunque mi hanno fatto capire che ci sono dei veri e propri talenti nascosti, sommersi dalla marea di schifezze che le nostre care medie e grandi CE continuano a pubblicare. 
Ma mai, e dico MAI, avevo letto un libro simile! Suppongo che dietro ci sia un lavoro di editing e correzione mica male (qualcosa trapela nella pagina dei ringraziamenti), ma il TALENTO, quello vero, quello da scrivere tutto maiuscolo e con il grassetto, quello si nota da ogni singola parola, riga, paragrafo e capitolo. Dall'intero libro! Dilhani sa scrivere, lo fa bene e con passione. Non lascia mai nulla al caso, ogni frase è voluta, anche se a volte si tende a pensare il contrario. Beh, certo non mancano gli errori, ovvio, ma passano in ultimo piano quando si ha davanti una storia forte, piena di azione e mai prevedibile o piatta.
Dall'inizio, quando attraverso gli occhi della protagonista conosciamo la sua storia, fino alla fine è un continuo avvicendarsi di azione, di momenti piacevoli e di episodi talmente intricati da ritrovarsi spesso a chiedersi come Shayl'n ne sarebbe uscita. Ed è questa magnifica capacità descrittiva che tiene incollato il lettore attraverso le oltre 500 pagine che compongono il libro, che non lo annoia mai e, al contrario, lo fa fremere di curiosità.
Ambienti e personaggi sono così vivi da emergere letteralmente dalle pagine. Le ambientazioni non sono particolarmente minuziose ma l'autrice riesce comunque a dare quei tratti essenziali per farci capire dove ci troviamo: sentiamo il calore del sole quando Shay si trova a Roma, oppure percepiamo il gelido vento del nord e la neve sulla pelle durante le sanguinose battaglie contro i Lupi Grigi. E ancora, vediamo lo sfarzo dei palazzi in cui la nostra protagonista si ritrova a vivere quando scopre la sua vera natura. Tutto è ben visibile intorno a noi, come se ci trovassimo lì con lei.
I personaggi sono forse la caratteristica migliore di tutto il romanzo. Shay è talmente imperfetta da risultare reale e credibile, e quindi perfetta nell'insieme. Non è la classica eroina che prende sempre la decisione migliore, è una ragazza che di punto in bianco si ritrova in una terra a lei sconosciuta, con persone che ha sempre odiato, invischiata e usata per una guerra che lei non riconosce come propria. E si ritrova innamorata, come non avrebbe mai pensato potesse succedere. Per questo la maggior parte delle sue decisioni sono sbagliate e i suoi comportamenti eccessivi, esasperanti! Sfido chiunque a trovarsi in una situazione come la sua e a non fare scelte errate... Lei le fa, se ne pente, ne paga le conseguenze sulla sua pelle e cerca un modo per rimediare. Ma non sempre ci riesce.
Dahal è il co-protagonista, la Tigre Bianca che rapisce Shay e la prende sotto la sua tutela, il Capo Branco nonché figlio adottivo del Re delle Tigri Bianche. E' di lui che Shay s'innamora follemente. Il loro amore e il legame che si forma nel corso del libro è il perno intorno al quale i due si muovono, l'unico motivo per cui vanno avanti in una guerra che pare non voler trovare fine. Il PDV unico su Shay ci priva dell'introspezione di questo personaggio, che comunque appare vivo esattamente come la protagonista principale.
Interessanti e bel caratterizzati anche tutti gli altri personaggi che ruotano intorno ai due. In particolare ho amato molto le figure dei Re delle due razze, entrambi folli a tal punto da mandare avanti una guerra per il solo gusto di voler prevaricare sull'altra razza, ma allo stesso tempo muniti di una personale logica che quasi ti spiazza e ti fa credere che forse forse non hanno tutti i torti... Anche se ce li hanno eccome!
Lo stile è preciso e semplice, di ottimo impatto e di facile comprensione. La lettura scivola via veloce e piacevole e quando meno te ne accorgi sei già a metà libro. Quindi, anche se la mole del romanzo è notevole, non ci si deve spaventare, verrete risucchiati dalla storia e nemmeno vi accorgerete delle pagine che scorreranno sotto i vostri occhi. Anzi, quando sarete quasi alla fine il vostro più grande desiderio sarà quello di non finirlo mai.
Interessante è anche la scelta del PDV in prima persona. La protagonista non si limita solo a farci vedere ciò che accade attraverso i suoi occhi e le sue sensazioni, come spesso avviene nei romanzi di questo tipo, ma va oltre. Lei NARRA quello che le è accaduto, come se fosse lì accanto a noi a raccontarci una favola accaduta anni prima. Il che crea una certa intimità tra il lettore e la protagonista.
Ora voi direte: ma è tutto così perfetto? Nemmeno un lato negativo? In realtà ci sono alcuni dettagli che mi hanno convinta meno, ma per fortuna vengono nascosti dalle qualità alte di tutto il resto del romanzo. 
Innanzitutto, la scelta dell'autrice di chiamare il co-protagonista con entrambi i suoi nomi per tutta la prima metà del libro. Difatti il nostro amato Capo Branco si chiama Ahilan Dahaljer, il primo nome è quello conosciuto e usato da tutti mentre il secondo è quello più intimo. Troviamo così frasi in cui a distanza di una riga dall'altra i due nomi si alternano, a volte anche in maniera fastidiosa. All'inizio la cosa genera confusione nel lettore, in quanto non ha ancora familiarizzato del tutto con i nomi, ma poi, sentita anche la spiegazione della stessa autrice, si passa oltre e già dalla metà del romanzo ci si accorge che Shay chiama il suo amato col nome più intimo, ovvero Dahal.
Il secondo punto "negativo", anche se non è proprio una cosa così brutta, lo ritroviamo a metà romanzo, in un punto che non posso descrivere senza fare spoiler (cosa che non voglio assolutamente fare), diciamo nella parte "sabbiosa", l'autrice capirà... Credo ci si sia soffermati un po' troppo sull'introspezione e sulle attività svolte dalla protagonista in quel momento di stallo. Non in maniera fastidiosa, questo pezzo così tranquillo spezza in due il ritmo incalzante e veloce che troviamo invece all'inizio e alla fine. Probabilmente la cosa è voluta, ma ci tenevo a far presente il mio punto di vista in merito.

Che dire infine: un OTTIMO romanzo, che meriterebbe di essere conosciuto da più persone. Ottimo  stile, ottimi i personaggi, ottime le descrizioni e ottima l'idea generale della storia. Dilhani ha portato finalmente quel vento di novità che manca nell'editoria italiana. Sono molto felice di aver avuto la possibilità di leggere questo suo piccolo capolavoro. 
In attesa di ricevere il proseguo della storia, ho il piacere di ospitare nel mio blog l'autrice, alla quale ho posto qualche piccola domandina riguardante il libro.

Ciao Dilhani, benvenuta nel mio blog! E' la prima volta che mi capita di ospitare un autore e sono molto contenta che tu sia la prima, perché col tuo libro hai saputo donarmi splendide ore di lettura. Era da molto che non mi succedeva! E per questo ti sarò sempre riconoscente. 
Avrei mille domande da farti, ma mi limiterò a togliermi qualche piccola curiosità essenziale. Innanzitutto, da dove è nata l'idea per questa storia? 
L'idea di partenza è venuta fuori da un sogno nel quale c'era un'improbabile Shay, che veniva rapita da Roma, per ritrovarsi in una grotta e poi coinvolta in una guerra tra diverse Razze, guerra che nel sogno non c'è. Tutto ciò si è sposato a perfezione con un viaggio fatto nello Sri Lanka, che mi ha regalato altri dettagli - la guerra, l'orfanotrofio, i bambini soldato. Un documentario sul 2012 mi ha dato l'idea del dove, come e quando.

Un sogno dunque. Molto interessante! E quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
Ci ho messo due mesi e mezzo, ma il sogno era di un anno prima e l'idea in realtà è maturata nel tempo. Poi mi sono messa a scrivere - perché, tanto per cambiare, era un momento particolarmente no - e non mi sono più fermata: era una droga! Quanto alle correzioni… lo correggo ancora oggi!

A differenza della maggior parte degli autori, che esordiscono con piccole, a volte piccolissime case editrici, tu hai scelto la "via", se così si può definire, dell'autopubblicazione. Come mai questa scelta?
Perché ho accumulato rifiuti e complimenti nello stesso tempo e anche dalle stesse persone che me lo rifiutavano. Ho visto che piaceva e ho pensato di farmi conoscere in questo modo. L'autopubblicazione, per me, non è un fine, è un mezzo, ma non so dove porterà.

Sì, sono d'accordo con te su questo punto. Molti considerano l'autopubblicazione un modo facile per finire sul mercato, e invece molte volte è il metodo migliore per farsi conoscere senza esporsi troppo e senza dover avere a che fare con editori truffaldini...
Tornando al libro, di quanti romanzi è composta la storia?
Due libri: il seguito è "Nuova Vita. La speranza dell'erede", un libro molto duro, che spero sia compreso per l'amore (nelle sue diverse forme) che volevo trasmettere. 

Wow, allora l'attesa per ricevere il proseguo cresce! Non vedo l'ora di sapere come andrà a finire!
Un'ultima curiosità: progetti futuri? 
Essere pubblicata, of course! E continuare a scrivere, se non per pubblicare, per me. Comunque sto scrivendo due romanzi, un fantasy e un urban fantasy, e sto meditando se rendere cartaceo un racconto ora scaricabile gratuitamente in pdf, "Le Figlie di Annake. Black Light".

Io penso che alla fine la cosa più importante sia scrivere per se stessi, perché è una passione prima di tutto. Quindi, non smettere mai! Io di certo  continuerò a seguire tutti i tuoi lavori. Ti terrò d'occhio ;-)
Grazie per avermi concesso questa mini intervista!

Maggiori info sul romanzo di Dilhani, sull'autrice stessa e su tutti gli altri progetti li potete trovare sul suo sito ufficiale.  



PROMOZIONE DI HALLOWEEN

In occasione della festività di Halloween, a partire da sabato 20 fino a martedì 30 ottobre potete acquistare il mio romanzo storico "I DEMONI DI MEZZANOTTE" ad un prezzo favoloso!

Solo per gli ordini pervenuti attraverso il sito dell'editore, e limitatamente alla decade che precede Halloween, verranno applicati i seguenti prezzi:

- CARTACEO € 5,00 anziché € 17,90
- EBOOK € 2,00 anziché € 3,00

Un'occasione da non perdere!!!


FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO A MILANO

Il mese di Ottobre sarà molto importante per la città di Milano e per tutti i lettori della zona. Dal 26 al 29 ottobre si svolgerà infatti "Milano Books Fair - Fiera Internazionale del Libro", un'importante occasione per girovagare tra i libri, curiosare le novità e, per gli scrittori come me, osservare da vicino il lavoro degli Editori.


Sito ufficiale per tutte le info: http://www.milanobookfair.com/


E' una vita che non giro più una fiera di questo genere, sono due anni che manco a quella di Torino, vuoi per mancanza di tempo/soldi e vuoi anche per mancanza di "motivi validi", e a qualsiasi altra fiera o manifestazione libraria. Vivendo nell'hinterland milanese mi sembra doveroso non mancare a questa, anche perché il paese ospite della manifestazione sarà l'Argentina, mia terra natale :)

Ci tengo a precisare che non sarò lì in veste di scrittrice col proprio testo, farò la semplice curiosa, ma se per caso ci farete un giro e vorrete approfittare per conoscermi, beh... ne sarò più che felice!!

SI RITORNA A LEGGERE ITALIANO!


Torno a scrivere su questo blog per segnalarvi un altro libro pubblicato da una grande CE che merita interesse solo per il fatto che è scritto, a mio parere e secondo i miei gusti, da cani. Anzi, essendo io amante degli animali e non volendo loro mancare di rispetto, direi che è scritto coi piedi.
Il libro in questione è "Reckless" scritto dall'autrice Cornelia Funke (qui tutte le info su questa scrittrice tedesca), che ho finito proprio ieri e al quale ho dato due stelle su Anobii. Ecco il mio commento sul romanzo.

Molto spesso mi chiedo quali siano i reali criteri di valutazione che hanno le case editrici quando decidono di pubblicare un romanzo, che sia esso italiano o preso all'estero. Probabilmente, nel caso dei romanzi esteri, guardano solo il fatto che in altri paesi vendono molto, quindi acquistano i diritti, curano la traduzione e buttano il prodotto sul mercato, con la speranza che il pesce fesso italiano abbocchi. E la cosa tragica è che questo accade. 
Da scrittrice sono indignata quando mi capitano sotto mano libri pubblicati da grandi CE, con grande pubblicità, presenti ovunque in milioni di formati ecc. ecc., che quando li vai a leggere la prima cosa che ti chiedi è "Ma che roba è questa?". Domanda che mi sono posta più volte durante la lettura, per fortuna veloce, di questo romanzo.
Dalle prima pagine abbiamo a che fare con quelli che diventeranno i protagonisti della storia: Jacob, che seguendo le orme di suo padre ha scoperto uno specchio magico che porta in un mondo parallelo; Will, suo fratello che un giorno (e non si capisce come dato che la scena non è mostrata ma solo raccontata dal protagonista) segue Jacob per poi essere ferito dai Goyl; Clara, la fidanzata di Will che, idem come il ragazzo, lo segue attraverso lo specchio; e infine Volpe, una ragazza umana che grazie a una pelliccia magica muta forma e diventa, appunto, una volpe.
La situazione è subito chiara: Will è stato ferito dai Goyl e, a causa di un incantesimo lanciato dalla Fata Oscura sugli stessi soldati Goyl, la sua pelle si sta velocemente tramutando in pietra. Ma non una pietra qualsiasi, bensì preziosa giada. La Fata infatti ha visto nel futuro che un giorno sarebbe apparso un Goyl di giada che avrebbe reso suo marito, e Re dei Goyl, invincibile. Così appena ne avverte la presenza invia subito le truppe a cercarlo.
Jacob non riesce a perdonarsi per la situazione creatasi e cerca in tutti i modi una soluzione per salvare suo fratello da quella terribile trasformazione, stando però attendo alle truppe Goyl che a loro volta lo cercano.
Questa è la trama portante di tutto il libro. Interessante direi: la storia dei Goyl è curiosa e innovativa, la loro pelle è fatta di pietra dai colori più sgargianti e diversi (grazie all'autrice ho scoperto nomi di minerali che mai avrei immaginato, anche se ovviamente per capire di che colore si trattasse ho dovuto andare su internet a fare ricerche, il che a un certo punto mi ha seccata). Poi ci sono questi accenni marcati sparsi per tutto il libro sulle fiabe note: troviamo la casetta di marzapane delle streghe mangiabambini, troviamo la bella addormentata, la storia di biancaneve e della scarpetta di Cenerentola. Insomma, un bel minestrone ricco di elementi per farne un romanzo intrigante.
Peccato che lo stile usato dall'autrice rovini tutto. I personaggi non vengono caratterizzati nemmeno un po', né esteticamente - Jacob ad esempio io me lo immagino sui trent'anni coi capelli lunghi ma non ho la più pallida idea di come sia dato che non viene mai descritto, così come Clara e Will (di lui vengono accennati solo i pezzi di pelle che stanno diventando di pietra) - né psicologicamente. Non c'è introspezione, non c'è carattere in quei tre, nulla che li faccia apparire vivi. Anzi sono esattamente l'opposto dei vivi. Clara soprattutto, sin dall'inizio mi pare falsa in quanto si ritrova in un mondo allucinante, pericoloso e pieno di cose strane e non si fa mai domande, non ha quasi mai paura e non si chiede in che diavolo di posto è finita (io come minimo me lo sarei chiesta). E resta falsa e insipida fino alla fine. Buona invece la figura di Volpe, e degli antagonisti, gli unici ad avere un po' di carattere.
A causa della leggerezza con cui i personaggi si muovono nella storia, non sono riuscita ad entrare nel libro e a immedesimarmi in loro. Non sono reali, nemmeno un po'. Inoltre non ho sopportato questo modo che ha l'autrice di "raccontare" ciò che succede anziché "mostrarlo" attraverso le azioni e i fatti. Se c'è una cosa che ho imparato in anni di pratica di scrittura è che non bisogna MAI DIRE cosa succede (salvo che siano cose non importanti per la storia) ma SEMPRE MOSTRARE quello che succede. In questo modo la nostra immaginazione riesce a legarsi alla storia e a farne parte. Raccontando semplicemente che Will è stato ferito e che per questo si sta trasformando non mi aiuta a capire né quello che veramente è successo né a mettermi nei suoi panni e nutrire nei suoi confronti l'urgenza di salvarlo. Perché quindi non farmi vedere attraverso le scene quello che è successo? La battaglia contro i Goyl, la sua pelle ferita ecc... Ok, ci avrebbe speso qualche paginetta in più ma avrebbe avuto molto di guadagnato.

Leggendo, sempre su Anobii, i commenti degli altri utenti noto che si tratta di un libro scritto per un pubblico giovane, suppongo per una fascia d'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, il che spiegherebbe la semplicità e la linearità di trama, personaggi e ambientazioni. Forse in effetti se lo avessi letto quando ero alle medie sarebbe stato molto diverso e lo avrei apprezzato di più. Ma ciò non toglie che a mio avviso l'autrice avrebbe dovuto soffermarsi un po' di più almeno sulle descrizioni fisiche dei personaggi! Non dico sui loro caratteri, ma quanto meno avere un'idea di come sono fatti. Per fortuna la nostra immaginazione riesce a colmare le lacune lasciate da molti scrittori...

Dopo Dorotea de Spirito e il suo terribile "Angel" (e io che continuo a farle pubblicità...), sono rimasta scottata di nuovo da un libro che, essendo pubblicato da un grande marchio editoriale, dovrebbe garantire un minimo di qualità. Per questo motivo ritornerò da subito a leggere opere minori, libri di esordienti, i quali a questo punto meritano di più la mia attenzione. Ho in libreria ancora un paio di titoli famosi ma preferirei fare una pausa: ne ho le scatole piene di schifezze commerciali.
Ho così iniziato stamattina questo romanzo:


Si tratta di un libro parecchio corposo e, attenzione, autoprodotto! Passiamo quindi da ciofeche editoriali a un libro scritto, prodotto, corretto e pubblicato tutto a spese della stessa autrice. Il che ne aumenta il valore. Per ora ho letto solo una ventina di pagine, quindi è presto per darne un parere, ma se sono vere le recensioni che circolano in rete e tutti i commenti delle lettrici che ho visto... beh, nutro alte aspettative e spero non vengano deluse!




LIBRI D'ESTATE

Durante queste ferie sono riuscita a leggere alcuni dei libri che giacevano da tempo nella mia libreria. Dopo aver finito "Il sigillo del Vento" di Uberto Ceretoli (che presto recensirò), ho messo da parte la letteratura italiana esordiente/emergente per dedicarmi ai libri editi dalle grandi CE. Per intenderci, quei libri che si trovano in ogni libreria e che sono quindi alla portata di tutti. Libri che, per questo motivo, non hanno bisogno di alcuna pubblicità ma dei quali vorrei lo stesso parlare, se non altro perché sono questi libri che aiutano uno scrittore esordiente a capire come si scrive e soprattutto cosa scrivere.
Mi sono così ritrovata a passare piacevoli ore in compagnia di Giorgio Faletti (non dubitavo) e del suo italianissimo "Appunti di un venditore di donne", per poi tornare a masticare fantasy con Dorotea De Spirito e il suo urban fantasy "Angel". Nel frattempo ho aperto una parentesi filosofica con Margherita Hack, e il suo piccolo volume "Perché sono vegetariana" (già, lo sono) e ora sono alle prese con Maggie Stiefvater e il secondo romanzo della trilogia sugli uomini-lupo (sarebbe troppo chiamarli lupi mannari o licantropi), "Deeper".
Ecco le mie recensioni:


Avevo avuto modo di leggere, tempo fa, i primi due romanzi di questo autore, che dopotutto autore non è. "Io uccido" è un capolavoro dall'inizio alla fine, mentre "Niente di vero tranne gli occhi" l'ho trovato un po' una ripetizione del primo, quindi mi aveva entusiasmato meno.
Questo libro è molto diverso dai precedenti che ho letto. Si tratta sempre di un thriller ma trama e stile sono tutta un'altra cosa. Scritto con un ottimo presente e in prima persona (che già solo a pensarci mi viene la pelle d'oca data la complessità) ci caliamo nel mondo di quest'uomo, chiamato Bravo, e del suo lavoro principale: procurare donne e divertimenti a ogni ricco cliente d'Italia. 
Grazie al suo minuzioso punto di vista, al suo carattere deciso e fermo, alla sua spiccata ironia e alla maestria dell'autore, percorriamo con lui le strade della Milano di fine anni 70, quando la politica e il paese erano stati scossi dal sequestro di Aldo Moro. Conosciamo personaggi di spicco della malavita e ci immergiamo nella vita notturna di una città dalle mille facce. Viviamo in prima persona una storia ricca di colpi di scena e di suspance, con un intreccio di fatti e storie che portano a un finale imprevedibile.
Un esordiente dovrebbe leggere almeno uno dei romanzi di questo autore, magari proprio questo, dato che non è impegnativo in termini di lunghezza rispetto ai precedenti. Capirebbe così come sviluppare una trama complicata rendendola così semplice da restare a bocca aperta e da desiderare che il libro non finisca mai!

Ho cominciato a leggere questo libro carica di aspettative, primo perché lo aveva letto una mia amica, dai giudizi molto severi, a cui era piaciuto, secondo perché era il primo romanzo paranormal-romance sugli angeli che leggevo.
Che dire. E' stato scritto da una sedicenne italiana, ambientato a Viterbo, città natale dell'autrice, e romantico. TROPPO romantico.
In perfetta linea con tutti i libri di questo genere, a partire dalla saga degli pseudo-vampiri di Twilight, è scritto in prima persona. La protagonista, anche lei (casualmente) sedicenne, è un angelo con una particolarità: non ha le ali. Il perché non ci è dato saperlo in quanto l'autrice  accenna questo suo "difetto" all'inizio del libro e poi se ne dimentica per dedicarsi all'amore difficile, impossibile e tormentato per un demone bello, affascinante, innamoratissimo di lei già dal primo sguardo, dal passato misterioso ecc. ecc.
I soliti cliché insomma.
La trama si snoda intorno ai due protagonisti innamoratissimi: lui vuole stare con lei in ogni momento, pur sapendo che è un angelo e rappresenta per lui un potenziale nemico. Lei, alla quale per fortuna è dato avere un po' di cervello, è timorosa, spaventata, e in ogni attimo la coglie una terribile paura per il pericolo che quel ragazzo potrebbe rappresentare per la comunità di angeli che vive in città (anche qui, chissà perché proprio a Viterbo, l'autrice non lo spiega), aggravata dalla morte di una sua cara amica, anche lei angelo, da parte di un demone. Quando lui riesce a farle capire che non ha nulla da temere e che non è stato lui a ucciderla, finalmente decide che vale la pena vivere quell'amore nonostante le loro differenze. 
Tutto ciò è quanto viene raccontato fino al penultimo capitolo. Mi sembrava di leggere il diario di una sedicenne alle prese con la sua prima esperienza amorosa, non un romanzo pubblicato da una grande CE (Mondadori, tsé)!!! Poi sorpresa!! D'un tratto un po' d'azione!! Nel penultimo capitolo finalmente si svela chi è il demone che aveva ucciso l'angelo all'inizio del libro. Nel senso che appare nella storia, non che ci viene spiegato chi è, anche se dai discorsi tra i due demoni (antagonista e protagonista) qualcosa di intuisce. Ecco quindi che i due lottano tra loro, e lottano come veri demoni!
Questa è tutta l'azione del romanzo, rilegata in un capitolo e in poche righe. Null'altro da aggiungere a questo mediocre e scontato romanzo.
Un esordiente POTREBBE leggerlo giusto per evitare di fare gli stessi errori, di scrivere la stessa trama con leggere varianti ed evitare così di diventare un'ulteriore copia nella massa.


E infine parliamo di "Deeper", secondo volume della trilogia sui lupi di Mercy Falls, scritta da Maggie Stiefvater. Dato che lo sto leggendo da qualche giorno vi parlerò brevemente del primo libro: "Shiver".
Anche qui troviamo una storia d'amore difficile e travagliata, scritta in prima persona dai due protagonisti. Grace, adolescente, sin da piccola passa ogni attimo libero sulla sua veranda ad osservare il bosco e i lupi che ci abitano. E' attratta da loro e in particolare da uno di loro: un grosso lupo dagli occhi gialli. Quando, un giorno di inizio primavera, vedrà letteralmente piombare in casa sua un misterioso ragazzo dagli occhi gialli, la sua vita cambierà radicalmente.
Scoprirà il suo segreto e imparerà a convivere con la paura che l'inverno le porti via quell'amore impossibile e forte, come mai aveva provato prima.
Sam, il lupo, ci racconterà dal suo punto di vista della sua vita, del suo passato, di cosa succede quando si diventa lupi.
Il libro, nonostante i cliché dovuti alla scelta del tema, è intenso, corposo, strutturato in maniera egregia e scritto in maniera altrettanto efficace. La storia non è piatta, anche se ci si sofferma spesso sull'interiorità dei personaggi e sul loro amore. E' piena di eventi, di pericoli, di dubbi e misteri che poco a poco trovano il loro posto e si svelano alla fine. Si fa leggere, ed è una lettura piacevole.
"Deeper" inizia sulla stessa lunghezza d'onda e riprendendo esattamente da dove eravamo rimasti. Non cambia lo stile, l'autrice usa sempre un PDV in prima persona, solo che stavolta ci sono più personaggi, alcuni dei quali già conosciuti nel primo romanzo ma mai approfonditi, visto che l'autrice si era soffermata solo sui due protagonisti. E questo lo rende interessante perché possiamo così conoscerli da dentro, direttamente attraverso il loro pensieri.
Se vi piace il genere, romantico ma con la giusta proporzione tra baci/carezze-azione/suspance, leggetelo! Così si scrivono determinati romanzi, mescolando bene i temi comuni con quel pizzico di originalità e maestria che possono renderlo diverso dagli altri.

RIENTRO - QUASI - ALLA NORMALITA'

E' passato un bel po' di tempo dal mio ultimo post. Purtroppo negli ultimi tre mesi il mio lavoro (commercialista) ha rubato tutte le energie e il tempo che volevo dedicare a questo blog, lasciandomi alla sera distrutta e senza alcuna voglia di rimettermi al computer dopo le oltre 8 ore diurne passate davanti a monitor. Sono stata costretta quindi a interrompere tutte le mie attività: la rubrica de "LE SETTIMANE ESORDIENTI", la lettura, la scrittura, le recensioni. Tutto. 
Non sono successe grandi cose nel frattempo, quindi per fortuna ho poco da recuperare!

Nell'ultimo post vi avevo parlato dei due articoli usciti sui quotidiani locali, riguardanti me e i miei scritti. Sono riuscita a farne scansione, eccoli qui!


Ecco, inoltre, i commenti e le recensioni ricevute dai lettori finora!

Breve commento di Fabio Cassanelli

La prima cosa che ho pensato leggendo queste pagine è che la scrittura è molto fluida e molto chiara, la storia è comprensibile molto facilmente e gli ambienti (anche se non me ne intendo molto) sono stati ricreati molto bene, e scrivere di un epoca che non si è vissuta non è mai facile... [...]
Non voglio dire molto altro perché non sono assolutamente nella posizione di poter dare un tono, ma ci tengo a sottolineare una piccola cosa. Mi sono piaciuti molto alcuni piccoli espedienti (che adesso non ricordo e che ho notato solo mentre leggevo,ritrovarli sarebbe molto lungo) che hai utilizzato per descrivere determinate cose. Mi spiego meglio.. Insomma, mi sono rivisto i momenti in cui scrivo e mi viene in mente un particolare da aggiungere, allora trovo un modo per attaccarmi alla frase precedente o alla situazione e completo l'opera. Soprattutto all'inizio del libro mi sembra che tu abbia usato questo metodo più di una volta. [...]
Nel complesso lo trovo interessante, Amelia mi ricorda molto le donne di una volta (brava, immagino fosse questa l'idea che volevi dare di lei), Agata mi sembra un po' ingenua in alcuni momenti e sveglia in altri, devo inquadrarla meglio, Giacomo invece mi sta molto sulle scatole, e immagino che anche in questo caso sia voluto che risulti molto antipatico [...]

Recensione tratta da Anobii (prima e unica al momento negativa, e per questo molto interessante)
Mah... questo romanzo mi ha fatto davvero penare, ci ho messo un'eternità a terminarlo e solo perché sono una cocciuta che ad un certo punto mi ero fermata e sono stata più volte tentata di lasciarlo a metà.
Bisogna stare attenti a certi paragoni perché poi la gente si crea delle aspettative e in questo caso ahimè sono state deluse.
Il problema fondamentale è che la storia non c'è, o meglio non c'è sufficientemente storia a giustificare 600 pagine.
Si rileva un'approfondita ricerca storica e indubbiamente uno dei doni dell'autrice è la capacità descrittiva, ma quando ti soffermi a descrivere ogni minimo dettaglio e la trama non parte mai diventa una rogna terribile come un callo su cui non vuoi camminarci per paura di farti male.
Insomma prima che si entra nel clou ci vogliono ben 364 pagine e arrivarci sono dolori... Quando poi ci arrivi scorre abbastanza ma alla fine ti rimane quel senso di appetito come a dire "beh solo dei grissini, e il mio pranzo?".
Facendo delle ricerche sull'autrice però vengo a scoprire che nasce dal fantasy e che questo romanzo è stata una scommessa col suo editore che l'ha spronata a cimentarsi in tutt'altro genere. In tal senso faccio un plauso alla R.E.I. Edizioni che non ha ceduto al recente mal costume di pubblicare qualsiasi porcheria-fantasy pur di battere cassa. Ma in tutta sincerità a me questo romanzo non è piaciuto. Magari la prossima andrà meglio.

Recensione di Martino Vecchi, autore del romanzo fantasy "L'emblema del drago, Edizioni Artestampa"
Volevo farti sapere che ho finito I Demoni di Mezzanotte e che mi è piaciuto davvero molto! Confesso che all'inizio l'andamento tranquillo degli eventi mi aveva dato l'impressione che la trama si rivelasse piuttosto semplice e lineare, ma mi sono decisamente ricreduto quando la situazione è precipitata catapultandomi in pieno in un'atmosfera davvero cupa e inquietante! Sei davvero riuscita a rendere il panico e la situazione di psicosi collettiva legata alla caccia alle streghe, oltre alla situazione disperata e senza via di fuga di queste povere donne divenute di colpo capro espiatorio per i mali della comunità. Complimenti davvero quindi [...]

Commento, in due parti, di Isa, un'amica
1- Ciao Romina, sto finalmente leggendo il tuo libro che mi ha coinvolto totalmente. Sono arrivata a metà e faccio fatica ad interrompere la lettura anche per andare a mangiare o fare qualsiasi altra cosa... spero di arrivare al termine ancora viva perché ogni pagina mi scatena una serie di emozioni pazzesche!
2- Ciao, ho terminato la lettura del tuo romanzo. Che dire, la storia che hai raccontato mi ha coinvolto moltissimo, ho provato un turbinio di emozioni e alle ultimissime pagine ho avuto un momento di commozione. Ho riassaporato il piacere immenso della lettura e per questo ti ringrazio. Inoltre ti faccio i complimenti per la tua scrittura semplice e scorrevole che rende la lettura piacevolissima [...]

Recenzione di Silvia Albini (da Anobii)
Cominciamo premettendo che non scrivo un qualcosa di anche vagamente simile a una recensione dai tempi dei temi delle medie quindi chiedo scusa in anticipo, comunque il mio intento è solo di esprimere le miei opinioni su questo splendido romanzo [...]
Dunque che dire… dopo aver adorato “i quattro i re” ( e aspetto sempre il seguito :P)devo dire che ho adorato anche questo romanzo seppur di tutt'altro genere, ma quando una scrittrice è brava può scrivere di tutto e io trovo che Romina sia bravissima! 
Purtroppo causa lavoro non ho potuto dedicare al romanzo il tempo che avrei voluto e a volte mentre ero a lavoro, per l'appunto spesso mi trovavo a pensare a cosa sarebbe successo (che tortura!!) ma finalmente ieri l'ho finito! Tutto d'un fiato perché si arriva a certo punto dove non si può, non si riesce più a staccarsi, la storia ti prende ti travolge totalmente fino alla fine. 
Già dall'inizio ti incuriosisce e come già detto poco fa alla volte mi trovavo a pensare a cosa sarebbe successo e non vedevo l'ora di riprenderlo tra le mani, e devo anche dire che pur trattando un tema piuttosto cruento della nostra storia il tutto è espresso senza essere volgare, cosa che ho apprezzato tantissimo per quanto possa sembrare stupido, c'è la crudeltà, il romanzo è tostissimo ma non è volgare. 
Altra nota positiva le descrizioni che aiutano a capire il periodo come erano quelle zone! La storia scorre, ci si innamora dei personaggi e si detestano i “cattivi” (sti stronzi! :P), è un romanzo che prende in tutti i sensi, c'era solo una cosa, un particolare riguardo i due protagonisti Agata e Giacomo che trovavo fin troppo ripetitivo ma alla fine ho capito che era tutto voluto.
In conclusione, un romanzo stupendo che consiglio a tutti, è da leggere!!! [...]Grazie Romi per questo secondo capolavoro!!!

Recensione di Alessandra Paoloni, autrice del romanzo fantasy "La stirpe di Agortos, Edizioni REI"
Parlare di un libro simile non è facile perché tocca in prima persona alcuni tasti di me e dell'ambiente in cui sono cresciuta. Il tema dell'Inquisizione e delle persecuzioni religiose è una delle pagine più nere che la storia ricordi, e che non avrebbe mai dovuto essere scritta. 
Io, educata in un ambiente cristiano, sono la prima a condannare quello scempio. E ci sarebbe molto da dire in proposito, ma non è per questo che sto scrivendo. Non appena mi è arrivato il libro de “I demoni di mezzanotte” mi sono chiesta quanto avrei impiegato a leggere la mole di quell'opera. Poi sfogliando le pagine mi sono accorta che la scrittrice, Romina Principato, usa la penna in maniera tanto abile e preparata che la lettura è defluita sotto i miei occhi più facilmente di quanto avessi immaginato. La sua capacità di descrivere sia gli ambienti che i personaggi è ammirevole, e non posso che chiedermi perché un'autrice meritevole come lei non provi a sfondare con le grandi CE. Gli strumenti ci sono tutti, il talento si riconosce a occhio nudo. 
Ma tornando al libro (ecco che stavo per divagare di nuovo..) consiglio vivamente la sua lettura non solo perché tratta un tema scottante e sul quale si deve ancora oggi riflettere, ma perché non si può fare a meno alla fine di innamorarsi dei personaggi della Principato che entrano quasi a far parte del vissuto quotidiano. Mi sono ritrova a chiedermi spesso che cosa avrebbero fatto Agata e Giacomo nei capitoli successivi, se la giustizia alla fine avrebbe vinto, e come sia stato possibile che certe cose siano accadute davvero.
Romina non lascia nulla al caso, tutto è ben documentato e interrogatori e torture di quella specie ahimè accadevano davvero. La crudeltà con la quale l'autrice ha descritto alcune scene è talmente reale da impressionare il lettore. Le vicende familiari dei protagonisti, la prepotenza dei potenti o di chi si crede al potere in nome di un'istituzione verso la quale anche io alle volte provo avversione, fanno da sfondo alla follia umana di un'epoca buia e incresciosa. E inutile dire quale è il personaggio che ho sentito più vicino, o meglio i personaggi: Frate Orazio e Frate Bruno. Il perché si spiega facilmente: come me sono divisi da ciò in cui credono e la scelleratezza di quegli uomini che abusano invece di un potere che non gli spetta. 
In questo romanzo non è tanto la Chiesa né Dio che mi hanno lasciato sgomenta, quanto quegli uomini che si avvalgono del diritto di decidere della vita altrui. Don Bernardino mi ha ricordato alla lontana Siderin uno dei personaggi del mio primo libro de La Stirpe di Agortos: superbo, per nulla magnanimo e spietatamente crudele.  Il male non è un'invenzione dell'uomo, il male esiste solo che a volte si annida dove dovrebbe invece brillare la luce.
Non ho trovato odio ostinato verso la Chiesa in questo libro, l'autrice ha saputo toccare argomenti difficili quali la religione, la fede e il dubbio senza mai attaccare o provocare una religione che nulla ha a che vedere con l'abuso che ne hanno fatto invece gli uomini nel corso dei secoli. I demoni esistono, si. E sono quegli esseri umani che si vantano di salvare le anime condannandole invece al supplizio. Dio in questo non c'entra. Frate Orazio agisce secondo i suoi insegnamenti rischiando la vita ma seguendo la coscienza fino alla fine. Come dovremmo fare tutti. 
Non vi dirò nulla sulle vicende dei protagonisti. E' bene che le scopriate da soli. Consiglio la lettura di questo libro e soprattutto, visti i temi trattati, di non strumentalizzarlo. Non si tratta di guerre di pensieri differenti qui, ma di riflettere sulle atrocità umane e su quanto l'uomo possa scendere in basso e diventare un carnefice dei suoi stessi simili.  Complimenti all'autrice, si merita la votazione piena!


MOMENTO DI STALLO

Ciao a tutti! 
Rieccomi dopo un breve periodo di assenza. Purtroppo il tempo a mia disposizione è sempre limitato, inoltre in queste settimane, e per i prossimi mesi, sarò molto presa con scadenze di lavoro e casini personali da risolvere. 
Approfittando di questi minuti di pausa, aggiorno il mio angolino personale. Sto finendo di leggere un interessante romanzo di un autore emergente, appena lo concludo riprendo con LE SETTIMANE ESORDIENTI, dato che ci sono davvero tanti autori di cui voglio parlare. 
Per quanto riguarda me, la novità principale è che il mio romanzo ha ricevuto uno spazio su due settimanali locali; nei prossimi giorni (appena riesco a farne scansione) vi posterò gli articoli, davvero molto interessanti. Sono inoltre in attesa di ricevere ulteriori commenti dai lettori e anche di riuscire ad organizzare alcune presentazioni nella mia zona. Piano piano si fa tutto... Ah, sto anche ultimando un breve booktrailer, devo giusto sistemare il pezzo finale che non mi convince molto. 
Per ora godetevi la copertina, lo so non è molto ma ricordate che potete sempre acquistarne una copia e godere anche del suo contenuto ;)

A presto!!

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - LISA VERDI E L'ANTICO CODICE E LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL

Eccoci di nuovo qui con gli altri due volumi della trilogia di Lisa Verdi, scritti dalla penna fantasiosa e abile di MP BLACK.


LISA VERDI E L'ANTICO CODICE  - RECENSIONE

Lisa, alla quale è stato rimosso ogni ricordo legato alla prima avventura, è costretta a tornare nel regno elfico per contrastare la rinascita della Madre, una potente Elfa che vuole impossessarsi dell’Antico Codice per governare incontrastata sull’intero universo. Per impedirlo però occorrono svariati sacrifici, che Lisa non tarda a scoprire e ricordare. A contrastarla si aggiunge inoltre la spaventosa figura di Lìspoto, un Elfo Vampiro che tenterà in ogni modo di portarla via con sé.
Attendevo con impazienza questo romanzo, che, come già il precedente, ha saputo donarmi un sacco di emozioni e di gioia. Lo stile è come sempre preciso e veloce, ma mai superfluo o noioso. Le vicende sono narrate l’una dopo l’altra in modo chiaro, delineando una trama che cattura il lettore sin dalle prime pagine, lo immerge nel mondo di Lisa e non lo fa più riemergere sino alla fine. Ogni personaggio è ormai ben caratterizzato, hanno tutti una propria personalità, e questa è una caratteristica fondamentale in un buon libro, in quanto spesso si tende a generalizzare i comportamenti dei vari personaggi, rendendoli vaghi e senza un carattere. Anche i “cattivi” di turno sono ben descritti, in particolare Lìspoto che, sebbene non compaia proprio così spesso nella narrazione come mi ero immaginata, dà proprio l’idea di un essere malvagio e ripugnante, ma che cela certamente qualcosa d’importante. 
Dopo queste belle parole però l’autrice si chiederà di certo come mai ho decurtato una stella alla votazione [SU ANOBII]. Premetto che il libro mi è piaciuto moltissimo, così come il primo, e che l’autrice è davvero brava, ma c’è un particolare che, per un parere puramente personale, ha rallentato il piacere della lettura: Lisa. In questo libro non mi è proprio piaciuta. E’ vero che le sono stati rimossi i ricordi e per questo è arrabbiata, è vero che da subito ha dovuto patire una grande sofferenza, è vero che tutti ce l’hanno con lei perché è la nuova Regina degli Elfi… Ma quant’è insopportabile quando s’impunta! 
Nel primo romanzo abbiamo conosciuto una ragazza di 16 anni che scopre di essere la figlia della Regina del regno elfico. Scopre un sacco di segreti che le erano tenuti nascosti, scopre di avere dei genitori (ehm uno solo) e un fratello e di possedere dei poteri grazie al ciondolo reale. Quindi la sua recalcitranza e il suo desiderio di sapere tutto subito sono più che giusti e, ovviamente, apprezzati. Ma ora Lisa sa qual è il suo destino, sa chi è e che cosa diventerà, per quale motivo continua ad essere così capricciosa e testona?
Naturalmente non voglio che questo mio parere sulla protagonista induca a pensare che il libro non è bello! [...] Solo ci tenevo a dare questa mia opinione all’autrice, con la speranza che nel terzo romanzo Lisa cresca un po’ e impari ad accettare gli insegnamenti e i consigli di chi è più saggio ed esperto di lei.
Libro consigliato a tutti coloro che vogliono riscoprirsi ragazzi attraverso uno stile puro e dolce, e che amano immergersi nella fantasia e desiderano vagare nelle bellissime lande elfiche, dagli scintillanti prati blu e dal luminoso cielo verde.

LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL - RECENSIONE

Ecco l’ultimo libro che conclude la trilogia “La Signora degli Elfi”, un ciclo fantasy scritto dalla penna molto fantasiosa di M. P. Black, che anche in questo volume ha voluto donare al lettore piacevoli ore di lettura in compagnia di Lisa, Bartolomeo e tutto il Regno elfico.
Nel secondo libro avevamo lasciato i protagonisti alle prese con la rinascita di Silvia, ovvero la “Madre”, un’Elfa malvagia il cui scopo principale è quello di annientare il Regno elfico e governare su tutto (e qui non posso dire di più per non rovinare la sorpresa a chi non ha ancora letto questa trilogia). Lisa si ritrova così un bel problema sulle spalle: annientare la Madre prima che il Sole di Aresil s’indebolisca e tutti gli equilibri che muovono gli universi vengano distrutti. Ma per farlo non ha molto tempo. Assieme ai suoi compagni deve partire subito alla ricerca di un modo per fermare l’avanzata del Male, anche se ben presto capisce che non sarà così facile.
Difatti una spia è sempre in agguato per controllare le loro mosse, e Lìspoto, il Principe Elfo Vampiro, è intenzionato più che mai a farla diventare la sua sposa.
Finalmente l’ultimo episodio della trilogia, in cui l’autrice impegna tutta la sua fantasia per costruire una storia che riesce ancora una volta a catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina. Ritroviamo tutti i personaggi già consolidati nei primi due volumi, ai quali ben presto se ne aggiungono degli altri del tutto nuovi e inaspettati, ma fondamentali per poter giungere alla conclusione e alla Terza Profezia, dove tutto si svela. L’autrice ha saputo giostrare perfettamente ogni singolo personaggio e farlo muovere con sicurezza e precisione nell’intrico della trama, che stavolta è molto più articolata e complessa delle precedenti.
Lo stile è come sempre molto preciso, anche se delle volte si perde un po’ troppo nella ripetitività di alcuni modi di dire o fare dei protagonisti (ad esempio ho notato troppo spesso frasi come “agitò il pugno sotto al naso” abbinato a più di un personaggio, quando invece dovrebbe essere una caratteristica di uno specifico), e soprattutto risulta "semplice". Il romanzo difatti, pur nella sua originalità, è davvero molto semplice e veloce da leggere il che lo rende adatto praticamente a tutte le fasce d’età, dalle più giovani a quelle più mature.

Sono contenta di aver letto questi romanzi. Nonostante io sia una lettrice molto esigente, sia in fatto di qualità che anche di complessità del contenuto (non sono attratta dai piccoli volumi in cui grandi storie si concludono in pochi capitoli striminziti), ho trovato la storia interessante proprio nella sua semplicità. Ognuno di essi racconta, oltre alle avventure dei protagonisti, anche della crescita dell'autrice, che passa da una trama lineare e ben strutturata del primo libro a una molto più complessa e ben gestita del terzo. Peccato solo per i piccoli particolari di cui ho parlato sopra, ovvero il carattere spesso insopportabile della protagonista (che avrei gestito diversamente) nel 2° volume e le continue ripetizioni dei modi di dire e di fare di alcuni personaggi, che danno al lettore un senso di "forzatura" dei caratteri. Ma non è nulla su cui non si possa passare oltre.

Questo qui è invece l'ultimo romanzo pubblicato dall'autrice, questa volta per la casa editrice Domino:



Jacob Ross è un barbone, ma la sua vita sta per cambiare, per sempre. I Sette Re del mondo gli donano due Katane, che gli regalano l’immortalità e lo trasformano nel Primo Guardiano delle Anime. Il suo compito, ora, sarà quello di vegliare sugli Spiriti Antichi, anime erranti che si reincarnano in corpi di uomini e donne e che vanno aiutate a raggiungere, finalmente, la tanto agognata Luce.
Brandon Davis, quasi diciottenne, frequenta la Fear High School, nel Maine. Le sue giornate trascorrono tra i libri, in compagnia del suo migliore amico Darryl Wright. Ma Brandon, timido, impacciato e sofferente di asma, non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.
Vania Chernikova, sedici anni, è la svitata della scuola. Ragazza punk, vive completamente isolata da tutto e da tutti, fuma quantità smisurate di sigarette e non lega con nessuno. E anche Vania non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.
In una girandola di emozioni, passioni e ricordi che si perdono nel tempo, Vania e Brandon dovranno affrontare i Guardiani delle Anime e la missione che verrà loro imposta. Una missione che li condurrà in un’epoca lontana, ricca di misteri e di magia, e che li vedrà costretti a rivivere una vita già compiuta e dimenticata. E scopriranno che, spesso, la realtà non è quella che sembra e che il confine tra il bene e il male è davvero sottile.

Naturalmente non appena avrò l'occasione ne acquisterò una copia. Sono proprio curiosa di leggerlo e vedere se e quanto è cresciuto lo stile dell'autrice.
Sempre per la casa editrice DOMINO uscirà poi a giugno un altro romanzo, un paranormal romance con temi esoterici. Ecco la trama in anteprima:

Amélie Morel è una brillante studentessa di architettura e vive a Parigi.
Con un gruppo di compagni, e sotto la guida dell’affascinante professor Claude Rolland, partirà per Carcassonne, patria dei Catari, con lo scopo di effettuare uno studio sulla cittadella restaurata. Amèlie è entusiasta, ma ancora non sa che al suo gruppo se ne unirà un altro, proveniente dall’Università di Grenoble, e che uno degli studenti selezionati altri non è che Louis, il suo ex ragazzo. Fortunatamente, Amélie farà subito la conoscenza del bello e misterioso Jean, che rapirà il suo cuore.
A Carcassonne, però, ritorneranno a galla gli incubi del suo passato e lei si vedrà costretta ad accettare il suo destino: quello cioè di comunicare con gli spettri per aiutarli a raggiungere la Luce.
Nel vetusto albergo in cui alloggia, Amèlie verrà tormentata dal fantasma di un uomo che non le dà tregua, ma molti altri spettri inizieranno ad apparirle, con il loro aspetto orribile e le continue invocazioni di aiuto. Amèlie, disperata, cercherà conforto tra le rassicuranti braccia di Jean, ma dovrà vedersela anche con Louis, sempre più geloso del loro rapporto, e finirà coinvolta in un complicato triangolo amoroso.
Con l’aiuto della sua carissima amica Fleur, tenterà di capire come aiutare lo spettro che la tormenta, e anche di trovare un significato alla presenza, nell’albergo, di innumerevoli quadri raffiguranti una rosa trafitta da un pugnale.
Giorno dopo giorno verrà a galla una verità sconvolgente, legata anche ai Catari e al loro leggendario tesoro, e che condurrà Amélie al confine tra la vita e la morte.

Non ci resta quindi che seguire questa prolifica autrice per saperne di più sui suoi innumerevoli progetti!! 

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - LISA VERDI E IL CIONDOLO ELFICO

Ecco il primo romanzo di M.P. Black. Edito nel 2008 dalla casa editrice 0111 Edizioni, è diventato in breve tempo un piccolo successo nel mondo della micro editoria e, sempre nel 2008, è stato eletto "Libro dell'anno" dall'Associazione Servizi Culturali di Milano.


TRAMA: 
Lisa è una sedicenne che vive le emozioni, le gioie e i turbamenti tipici della sua età. La sua vita tranquilla e spensierata, verrà stravolta quando la zia le rivelerà la sua vera identità e la costringerà a varcare la Porta di Passaggio per il Regno Elfico. In questo nuovo mondo, in cui ogni cosa è capovolta e ricca di mistero, apprenderà di essere la Prescelta, designata da un'antica Profezia per annientare una volta per tutte il potere del Nero Signore degli Elfi e del Generale Guglielmo. Verrà accompagnata in questa inevitabile missione dal suo amato Paolo e dagli amici Gianni e Matilde e scoprirà, suo malgrado, che il lupo cattivo non vive solo nei boschi, ma spesso anche in casa.

Anche questo romanzo l'ho letto parecchi anni fa, nel 2009, quando grazie a internet conobbi l'autrice e i suoi romanzi. Questa è la recensione che scrissi dopo averlo terminato.

Ecco un romanzo che non può assolutamente mancare nella libreria di un appassionato di fantasy. Semplice, scorrevole, pulito, emozionante, la storia tiene incollati alle pagine col fiato sospeso sino alla fine. La trama è interessante e ben delineata, con uno stile deciso, sempre molto scorrevole e di facile comprensione, che lo rende adatto a ragazzi di ogni età. 
Nel romanzo, le vite di Lisa di alcuni amici s’intrecciano con quelle degli Elfi, creature d’impareggiabile bellezza e dalle origini molto particolari, svelate nel breve prologo, e che impugnano armi molto diverse da quelle descritte nel fantasy classico, ovvero armi laser anziché le solite spade. Luoghi e personaggi sono descritti molto bene. L’autrice ha saputo dare a ognuno di questi ultimi un carattere diverso, e una collocazione ben precisa nella storia, tanto da farli sembrare talmente veri da provare per loro dei sentimenti (EVVIVA BARTY!!!). 
Che dire ancora, questo romanzo l’ho divorato in pochi giorni, mi ha donato forti emozioni (c’è un punto in cui ho persino versato qualche lacrimuccia…) e mi ha fatto sorridere. Sono d’accordo nel definire l’autrice un’erede della Rowling, per lo stile semplice ma efficace ed accattivante [...].
E' una recensione molto breve e smilza, lo so, ma rileggendola rappresenta al meglio ciò che trasmette questo romanzo. Infatti lo stile semplice e immediato rende la lettura scorrevole e fluida, tanto che le pagine scorrono una dopo l'altra senza sosta, in un interminabile fluire di vicende e colpi di scena. Si giunge alla fine molto in fretta ma non perché il libro sia breve (conta 280 pagine circa) ma proprio perché il continuo susseguirsi di accadimenti fa sì che il lettore non possa staccarsi dalla lettura, avido sin dalle prime pagine di sapere cosa succederà di lì a breve e come andrà a finire.
L'autrice è stata molto abile nel costruire una trama abbastanza articolata, tenendo ben nascoste sino alla fine alcune sorprese, e un mondo, quello elfico, classico ma con quei dettagli che lo rendono unico. Innanzitutto c'è la particolarità delle loro armi: non troviamo spade magiche ma spade laser; poi i paesaggi: avete mai sentito parlare di un cielo verde e di un prato azzurro? Ebbene questo mondo degli elfi è proprio così! 
Tutti i libri che compongono la trilogia di Lisa Verdi sono ancora in commercio e si possono acquistare attraverso i canali ordinari: ordinandoli nelle librerie o su internet.
Credetemi, non ne rimarrete delusi!

Maggiori info qui:
http://www.ilclubdeilettori.com/prodotto-143025/Lisa-Verdi-e-il-ciondolo-elfico-di-M-P-Black.aspx
http://79.170.44.75/labandadelbook.it/shop/product.php?id_product=19
http://mpblack.forumfree.it/?f=6998270

LE SETTIMANE "ESORDIENTI" - PAOLA DE PIZZOL, IN ARTE M.P. BLACK

Bentornati sul mio blog! Anche questa settimana parlerò di un autore emergente italiano, delle sue pubblicazioni e dei suoi romanzi. 

Dopo le ambientazioni orientali di Francesca Angelinelli, questa volta parleremo di un'altra autrice carismatica e molto produttiva: Paola de Pizzol, conosciuta in arte come M. P. BLACK.
Mamma di due splendidi bambini e impiegata comunale, vive nelle dolci colline venete. Come la maggior parte di coloro che scrivono, anche Paola ha cominciato a coltivare questa passione sin da piccola, scrivendo brevi racconti fantasy col sogno di poter un giorno diventare una Scrittrice e pubblicare i suoi romanzi. 
La profonda passione per la lettura e per la scrittura la porta così a coronare finalmente il suo sogno. L'esordio avviene nel 2008 con la casa editrice 0111 Edizioni di Milano, con la quale pubblica la fortunata e splendida trilogia fantasy di Lisa Verdi, composta dai volumi:
- "Lisa Verdi e il ciondolo elfico" (2008);
- "Lisa Verdi e l'antico codice" (2008);
- "Lisa Verdi e il Sole di Aresil" (2009).
Nel Giugno del 2011 pubblica il suo quarto romanzo urban-fantasy "I Guardiani delle Anime - La Maledizione della Regina" con la casa editrice Domino Edizioni.
Sempre nel 2011, partecipa a una raccolta di fiabe con "La Principessa Capricciosa", che viene scelta e pubblicata nell'antologia Il magico mondo delle fiabole, edita da Aletti Editore.
Il racconto di Natale "Snowman" viene selezionato e pubblicato sul blog Malizia Wonderland nel dicembre 2011.
Il racconto horror "Lo Spettro della Candela" viene pubblicato nel progetto La Corte Shorts, per la casa editrice La Corte Editore (2011).
Infine, il 2012 la vedrà di nuovo protagonista con un nuovo romanzo: "La rosa e il pugnale", edito da Domino Edizioni e in uscita a giugno, un romance a sfondo esoterico di cui vi darò presto un'anticipazione.

Ho avuto modo di conoscere quest'autrice nel 2009, in occasione della Fiera Internazionale del Libro di Torino, e sono rimasta incantata dal suo carisma, dalla sua vitalità e dalla passione profonda che ripone nelle cose che fa, soprattutto nella scrittura. Ho letto quasi tutti i suoi romanzi (mi manca "I Guardiani delle Anime" che provvederò quanto prima ad acquistare), e di lei ho apprezzato la freschezza dei temi trattati e la semplicità di scrittura. Difatti i suoi romanzi, o quanto meno quelli di Lisa Verdi, sono stati scritti anche per un pubblico giovane e perciò lo stile è molto fluido e comprensibile.

Ecco qui alcuni link dove trovare più notizie sull'autrice e sui suoi romanzi:

Infine ecco una bella intervista rilasciata per il blog di Alessandra Paoloni (anch'essa autrice fantasy).

Benvenuta Paola nel blog che non a caso si chiama “la mia strada fino a qui”. Vuoi raccontare ai lettori quali sono state le tappe del tuo “percorso letterario”? (quando hai iniziato a scrivere, a pubblicare ecc...)
Ciao e grazie per avermi ospitata. Il mio percorso parte dall’infanzia, dato che alcuni, brevi racconti ho iniziato a scriverli fin dalle scuole elementari. Il primo libro è nato nell’adolescenza, ma era ancora acerbo, una schifezza insomma, pertanto lo tengo ben nascosto nel cassetto! Gli impegni della vita mi hanno allontanata per alcuni anni dalla scrittura, ma finalmente, nel 2007, in un periodo in cui sentivo la necessità di esprimermi e di “regalare” le mie emozioni ad altri, e a seguito anche di un sogno, ho elaborato la trama di quella che poi è diventata la trilogia di Lisa Verdi, pubblicata con la casa editrice 0111 edizioni di Milano. I romanzi sono stati accolti con entusiasmo dal pubblico e hanno riscosso un buon successo, soprattutto in internet. In seguito, nel 2011, ho pubblicato con la casa editrice Domino di Piacenza “I Guardiani delle anime – la maledizione della Regina”, urban fantasy che ha suscitato fin da subito la curiosità dei lettori e che mi ha consentito di farmi conoscere da un pubblico più ampio. Posso dire che sono arrivata alla pubblicazione anche con una buona dose di fortuna. Probabilmente, mi sono trovata nel posto giusto, al momento giusto.
Hai all'attivo ormai più di tre pubblicazioni. Come ci si sente a essere una scrittrice che pubblica con periodicità e che è seguita con costanza dai lettori? 
Io mi sento sempre su di giri. So che molti lettori mi seguono costantemente nelle mie elucubrazioni giornaliere, sia nel blog, che nel forum, che in facebook. Sono sempre molto attenti a ciò che scrivo, dico e faccio e questo mi fa sentire, logicamente, anche molto responsabile. Non voglio mai urtare la sensibilità dei miei lettori, cerco di essere moderata e di accettare ogni critica, sia positiva che negativa. Pubblicare con periodicità non è facile, perché nel mio caso, dato che lavoro e che ho famiglia, devo impiegare una buona dose di energie per il tempo che dedico alla scrittura. Ma le soddisfazioni che ne derivano poi sono così grandi che la stanchezza passa in fretta.

Lisa Verdi. Non tutti tra i lettori del blog avranno sentito questo nome. Vuoi parlarci di questa tua trilogia fantasy?

Lisa Verdi è una trilogia nata nel 2007 in seguito a un sogno. I libri sono “Lisa Verdi e il ciondolo elfico” (2008), “Lisa Verdi e l’antico codice” (2009) e “Lisa Verdi e il Sole di Aresil” (2009), editi dalla casa editrice 0111 edizioni di Milano. Narrano la storia di Lisa, una sedicenne che vedrà la sua vita stravolta nel momento in cui apprenderà di essere la figlia della Signora degli Elfi e di doversi recare in una dimensione parallela, dove vivono per l’appunto gli Elfi, per combattere in primis il Nero Signore e quindi la Madre, l’origine di ogni male. Lungo il suo cammino sarà aiutata dagli amici Matilde e Gianni e si innamorerà del suo Guardiano Bartolomeo, un elfo carino, dolce e impacciato, che ne combinerà sempre di tutti i colori. La particolarità di questa trilogia sta nel fatto che, innanzitutto, parte da una cittadina del nord Italia e che i nomi, tutti, anche quelli degli Elfi, sono italiani. Inoltre, gli Elfi, essendo nati dall’unione di alieni e di umani, utilizzano non solo le classiche armi bianche, bensì anche le armi laser. E’ una trilogia particolare, che ha suscitato molto interesse e che tuttora è letta. Posso dire con tutta sincerità che Lisa ha cambiato la mia vita, in meglio, naturalmente. E qui devo ringraziare anche Stefania Lovati, la titolare della 0111 edizioni, che ha sempre creduto in me.
L'ultimo tuo libro uscito è “I Guardiani delle anime”. La trovi diversa dalle altre opere da te precedentemente pubblicate? In sostanza: il tuo modo di scrivere è cambiato nel corso del tempo?
I Guardiani delle anime hanno rappresentato una svolta. Lo stile è cambiato, cresciuto e maturato. La lettura di svariati generi (alla quale mi dedico giornalmente), mi ha aiutata a “creare” uno stile tutto mio, ma anche i consigli dei lettori mi hanno aiutata a perfezionare alcuni particolari e a limare alcuni difetti. Credo che lo stile, comunque, sia destinato a cambiare sempre negli anni, sia per le “contaminazioni” derivate da una serie diversa di letture, sia per una crescita personale ed emotiva, che porta ad esprimersi in modi differenti. I Guardiani sono un libro vivace, colmo di emozioni, di passione e di avventura. Vi sono colpi di scena, soprattutto quello finale, magia, amore. Un cocktail interessante, a mio avviso, unito anche a cenni storici e a viaggi nel tempo. Non è un libro che annoia, assolutamente, ed è un volume unico, quindi autoconclusivo.
Se dovessi citare un passo o una frase significativa di uno dei tuoi libri quali sceglieresti?
Vorrei scegliere un passo dei “Guardiani delle anime”, quello che viene letto durante le presentazioni e che si è rivelato il più difficile da scrivere, dato che è molto intenso e importantissimo ai fini della trama. Siamo a Salem, durante la persecuzione alle streghe, e le sorelle gemelle Annette e Rose, vere fattucchiere, decidono di sacrificare le proprio vite per salvare quelle di altri. Ecco il passo:
Rose sollevò appena lo sguardo. Era legata alla corda di un palo e i suoi piedi poggiavano sopra una catasta di legno, pronta ad essere arsa. Alcuni uomini, ai lati, reggevano in mano le torce con le quali avrebbero dato inizio alla sua condanna a morte. La pioggia era terminata da giorni e ora un tiepido sole, alto al mezzogiorno, le scaldava il viso imperlato del sudore della paura. Buffo, pensò, morire in una giornata tanto luminosa, abbracciata da un cielo così chiaro e limpido, come poche volte lo aveva visto nel corso degli ultimi mesi.
Sospirò, rassegnata, e spostò lo sguardo su Padre Osbourne che, pallido e tremante, non riusciva a staccare gli occhi da lei o, per meglio dire, dal suo corpo. Rose, d’istinto, abbozzò un sorriso e il suo atteggiamento, involontariamente spavaldo, venne mal interpretato.
“Uccidiamo la Strega, al rogo, al rogo!”
Padre Osbourne sembrò scuotersi all’improvviso. Alzò il braccio destro e gli uomini si avvicinarono alla legna, poggiandovi le torce. Un boato si levò dalla folla, mentre il fuoco crepitava fiero e orgoglioso tra i primi rametti posti alla base della catasta.
Rose sussultò e, in quel momento, cominciò ad avere davvero paura. Si divincolò furiosa tra le funi che la stringevano, ma neppure per un istante pensò di utilizzare i suoi poteri. Abigaille e le sue amiche ora erano salve e il suo sacrificio avrebbe impedito l’assassinio di tante anime innocenti. Il fumo le penetrò nelle narici e le bruciò gli occhi. Rose tossì più volte, mentre il caldo opprimente del fuoco cominciava a toglierle il respiro. Sentì il viso bagnato. Le lacrime stavano scendendo copiose e lei non aveva alcuna intenzione di arrestarle. Erano comunque un beneficio, in quella pozza di calore ormai insopportabile. Le prime fiamme presero a lambirle i piedi nudi, e lei urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Non credeva che al mondo potesse esistere un calore così potente e devastante. No, non usare i tuoi poteri, urlò nella sua mente, lasciati andare, tutto durerà pochi minuti, solo pochi, dannati istanti! Sperò di perdere i sensi in fretta, ma ciò non accadde. Una fiammata si alzò rapida, avvolgendole le gambe, e Rose urlò ancora più forte, quasi affascinata dal potere del fuoco. E poi l’udì, quella voce rauca, che, annientata dall’emozione, gridava nella sua mente. Annette era tra i presenti, immobilizzata da due uomini che l’avevano afferrata saldamente per le braccia.
“Vattene, salvati, tu non servi!” la pregò Rose col pensiero, mentre sentiva le forze venirle rapidamente meno.
Non poteva più sopportare il dolore e il caldo emanato dalle fiamme, che le toglieva il respiro. Quando il suo corpo fu avvolto da una fiammata fiera e possente, aveva già perso i sensi da qualche secondo. Annette urlò, disperata, ma presto si ritrovò tra il fuoco, scaraventata con odio e disprezzo dai due uomini. Padre Osbourne si fece il Segno della Croce e, si racconta, non si spostò dal luogo dell’esecuzione finché anche l’ultimo granello di cenere del corpo di Rose non cadde sul cadavere, ormai reso polvere, della sorella.
In tutta sincerità di quale dei tuoi libri vai fiera, e quale invece a distanza di tempo rivedresti?
Vado fiera di “Lisa Verdi e il Sole di Aresil” e dei“Guardiani delle Anime”. Il primo è stata una bella sfida. Doveva essere il volume che concludeva tutta la storia di Lisa e il cerchio andava chiuso senza errori o sbavature. Non è stato facile, dato che avevo aperto molte faccende e situazioni difficili da gestire. I Guardiani hanno rappresentato la svolta di stile, di storia, di narrazione. La trama non è stata assolutamente semplice da elaborare. Anche in questo caso vi erano parecchie situazioni da gestire, molti cenni storici che hanno richiesto ricerche e approfondimenti. E qui devo ringraziare la mia editor Solange Mela, che si è rivelata un prezioso aiuto per confezionare, infine, un libro adatto a tutte le età. A distanza di tempo vorrei rivedere “Lisa Verdi e il ciondolo elfico”. Essendo il primo libro, rileggendolo, ora cambierei alcune frasi e situazioni. Comunque, credo che col passare degli anni ogni autore vorrebbe rivedere un proprio libro, proprio perché si cresce e si matura.
Una delle critiche più costruttive che ti hanno fatto fino ad ora e una negativa (sempre se c'è ovviamente).
La critica positiva (più interessante), è arrivata da una lettrice di aNobii, quando nella sua recensione ha scritto che io regalo emozioni, che so sviscerare il carattere dei personaggi e che riesco, quindi, a condurre il lettore all’interno della trama senza nessuna difficoltà. Direi che è il massimo, per un autore, un grande obiettivo raggiunto. La critica negativa che tuttora mi rode e mi fa pensare che il lettore forse aveva letto un altro libro, mi è arrivato da un autore che ha criticato il primo libro di Lisa Verdi, dicendo che era sgrammaticato. Ora, sgrammaticato significa che l’autore fa dei veri e propri errori di grammatica, e nel mio caso non è così. Un conto è parlare di refusi (esempio, una lettera al posto di un’altra che sta ad indicare un errore di battitura e che si trovano anche nei libri delle grandi case editrici), un conto è dire che io, ad esempio, non metto l’acca quando serve. Sfido ogni lettore a trovare errori grammaticali nei miei libri. Questa è una critica che non sono riuscita ad accettare, perché era rivolta più contro me stessa, a livello personale, che contro il romanzo.
Di tutte le presentazioni che hai fatto fino ad ora quale ti è rimasta più scolpita nella memoria?
Sicuramente quella in una scuola media della mia zona, dove le seconde avevano adottato “Lisa Verdi e il ciondolo elfico”, e mi hanno posto un centinaio (e non scherzo) di domande, mettendomi a volte in difficoltà. Alla fine si sono riuniti tutti attorno a me, chiedendomi autografi e dediche, e facendomi sentire importante. I ragazzini sono veri, autentici, credono davvero in quello che dicono e che fanno e ancora ora, quando giro nelle mie zone, mi sorridono, mi riconoscono o, situazione ancora più buffa, mi chiedono l’autografo se mi trovano in pizzeria. Li adoro e non scorderò mai quella presentazione, per tutto il resto della mia vita.
In quali altri generi a parte il fantasy vorresti cimentarti in futuro?
Ho appena terminato di scrivere un paranormal horror, dal titolo “La Rosa e il pugnale”. Quindi, in questo caso, mi sono cimentata anche con il genere horror, dato che ci sono i fantasmi, e la faccenda mi ha divertita un sacco. Inoltre, con “La Corte shorts” ho pubblicato il racconto “Lo spettro della candela”, e anche in questo caso mi sono divertita a stendere la trama. In sostanza, il genere horror mi calza a pennello. Da tempo, però, ho in mente di scrivere un libro romance ambientato ai nostri tempi, tra New York e l’Alaska. Spero di riuscire a scriverlo quanto prima, perché la trama mi ronza nella testa da tempo, ormai. Credo invece che non mi cimenterò mai con il genere giallo. Troppo difficile da scrivere, e se sbagli, i lettori, sempre molto attenti, se ne accorgono subito.
A quando una nuova pubblicazione? Quali altri progetti da sviluppare hai nel cassetto?
Quest’anno usciranno due libri. Il primo si intitola “I viaggiatori del tempo – la pergamena perduta.” Si tratta di un progetto didattico destinato alle scuole medie, che verrà presentato in vari istituti, a partire dalla prima media, dato che è ambientato in parte nel Medioevo, periodo storico che viene studiato proprio nel primo anno. E’ un progetto ambizioso, al quale tengo davvero tanto. Mi sono divertita un sacco a scrivere questo libro, che parte dalla Conegliano attuale, una cittadina a pochi passi da me, per giungere a quella medioevale. Ho dovuto fare parecchie ricerche per elaborare la trama e auspico che il libro abbia un buon riscontro tra i ragazzini. Il secondo romanzo, che uscirà a giugno con la casa editrice Domino di Piacenza, si è rivelato una sfida piacevole e interessante. E io adoro le sfide. “La rosa e i pugnale” è un paranormal horror thriller, scritto in prima persona, ambientato in Francia, a Carcassonne, patria dei Catari, la setta eretica sterminata nel Medioevo. Anche in questo caso mi sono dovuta documentare, dato che ci sono parecchi riferimenti storici. Inoltre, vi è la presenza di fantasmi a rendere la trama più accattivante, e quella di due personaggi maschili che credo incontreranno molto il favore delle lettrici. Inoltre, entro l’anno dovrebbe uscire una mia fiaba sempre per la casa editrice Domino, racchiusa in un’antologia, le cui vendite verranno tutte devolute ad un’associazione. Infine, entro l’anno uscirà un altro mio racconto horror, ma in questo caso non posso dire di più, dato che il progetto è ancora top secret.