FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

SCONTI D'AUTUNNO - UN MEGA EVENTO PER TUTTI!

E' iniziato l'autunno! Le giornate si accorciano, le temperature scendono e le foglie si tingono dei meravigliosi colori caldi del rosso e del giallo. E' la stagione dei maglioncini di cotone, delle sciarpine leggere e del riposo della natura.
E' anche il periodo ideale per gustare una tisana bollente in compagnia di un buon libro! Perché allora non approfittare di speciali sconti autunnali? 
Per un mese intero, dal 15 settembre al 14 ottobre, potete acquistare i romanzi cartacei di ben 19 autrici con uno sconto del 20% sul prezzo di copertina! 
Potete scegliere il genere che più vi piace tra i numerosi proposti. Il libro, o i libri in caso decidiate di acquistarne più di uno, vi verranno spediti a casa con dedica personalizzata e SENZA ALCUNA SPESA DI SPEDIZIONE!
Cosa aspettate? Date un'occhiata all'evento su facebook e partecipate!
Trovate anche il mio storico "I demoni di mezzanotte"!



NERO - STORIE DI LEALTA'

Dopo settimane di curiosità svelate a poco a poco, finalmente ho concluso e pubblicato il mio primo racconto: "Nero".


NERO - Love Tales
Selfpublishing
Pagine: 21
Prezzo ebook: € 0,99
Genere: narrativa

"Non so da quanto vago nel buio. Non so come mi chiamo, né da dove vengo, né cosa sono. Non ho memoria di cosa c'era prima di questa oscurità. Forse nulla, ma non ne sono certo. Forse, il posto sicuro dove la Belva non mi può trovare, ma non sono certo nemmeno di questo."
Nero è solo. 
Il suo tempo viene scandito dalla compagnia di decine di piccoli puntini luminosi e dagli artigli della Belva, presenza misteriosa che si nutre dei suoi pensieri e dei ricordi. 
Nei rari momenti di quiete, le immagini di un passato lontano si accavallano, e poco a poco alcuni ricordi si destano e lo sottraggono al buio. Quando si sveglia, scopre di essere sdraiato in mezzo a un campo di erba ingiallita. Non riesce a muoversi, può solo guardarsi intorno e cercare di recuperare i ricordi perduti. 
Uno alla volta, essi riaffioreranno nella sua mente, ma porteranno con sé un'atroce verità.

Parliamone un po'.
Come avevo già anticipato in questo post, "Nero" è nato nel 2008 per un concorso indetto da una casa editrice. Non ricordo bene da cosa è stato ispirato, ricordo solo che il tema era l'amore nelle sue mille sfaccettature e io ho voluto proporre un testo particolare, e con un protagonista che non t'aspetti.
Dopo l'invio del racconto, la storia di "Nero" mi è rimasta così tanto impressa che a lungo ho meditato se trasformarlo in un romanzo. Avevo già gran parte della trama in testa, dovevo solo scrivere. Ma in quel periodo ero alle prese con la prima pubblicazione de "I Quattro Re", e mi mancava il tempo materiale per lavorarci. Così lasciai perdere.
Quest'estate ho ritrovato quel file girando nelle cartelline del pc. Era da un po' che rimuginavo sull'idea di riprendere in mano vecchi racconti, e quella sera presi la decisione definitiva: editarli tutti e pubblicarli su amazon. 
In attesa dell'editing della seconda parte dei Quattro Re, scelsi di cominciare proprio da "Nero", il più breve e insolito. Sistemarlo però si è rivelato ben presto più difficile del previsto: innanzitutto per via dello stile acerbo, poi per la marea di parole inutili utilizzate.
Mano alla forbice, ho passato numerose serate a tagliare e riscrivere, modificare e aggiungere, mantenendo la trama originaria ma variandone la forma e parte del contenuto. 
Il risultato è un breve racconto che ti entra nell'anima, che scava nel profondo del protagonista, nel suo dolore e nella solitudine in cui si ritrova all'improvviso. Insieme a lui, scopriremo piano piano il suo passato e cosa si cela in esso. Di più preferisco non dirvi per non togliervi la sorpresa.
Un consiglio? Se siete molto emotivi, preparate i fazzoletti ;)





SEGNALAZIONE DI SETTEMBRE: LA ROSA E IL DESERTO DI LORENZA BARTOLINI

Finite le ferie, finito il relax e si riprende il lavoro e le scuole. 
Così anche io riprendo i sospesi e le rubriche lasciate a riposo in questi lunghi mesi estivi. Da questo mese ecco quindi che ripartono le segnalazioni mensili di romanzi di esordienti ed emergenti italiani!

Oggi vi voglio presentare un libro fresco fresco di stampa! E non esagero, in quanto solo pochi giorni fa l'autrice ne ha svelato l'uscita in formato cartaceo. Parliamo di Lorenza Bartolini e del suo fantasy "La rosa e il deserto".

LA ROSA E IL DESERTO- LORENZA BARTOLINI
Selfpublishing
Pagine: 434
Prezzo cartaceo: € 15,60
Genere: fantasy
Presto disponibile anche in ebook

Marylya, bella e vivace principessa del Nord, deve mettere da parte la sua innata voglia di libertà e accettare di sposare Mikelle, il principe del Regno del Sud, per rafforzare l'oramai duratura pace tra i due popoli, dopo un passato di sanguinosi conflitti. Il giovane però si rivela spietato e insensibile nei confronti della sposa, e, come se non bastasse, la sorella di Mikelle, Sadyoh, non tarda a mostrare tutta la sua ostilità e antipatia verso Marylya. L'unico ad esserle amico e pronto a sostenerla è Meros, fratellastro di Mikelle, che al fianco della principessa si troverà ad affrontare una battaglia dall'alta posta in gioco: la riconquista della pace tra i Regni.



SULL'AUTRICE

Lorenza Bartolini è nata nel 1982. Dopo gli studi, ha lavorato per anni nel settore della ristorazione, e solo di recente ha deciso di scrivere il suo primo romanzo. Con i piedi per terra e la testa fra le nuvole, ha cominciato per gioco, senza pensare che da qualche pagina sarebbe giunta a comporre un intero libro. Fa il suo esordio nel mondo della narrativa con una storia di amore e di guerra incentrata su Marylya e Meros, che ha suscitato l'entusiasmo di amici e parenti.

UN BREVE ESTRATTO

La neve si stava sciogliendo sotto i caldi raggi del sole primaverile. Mi divertivo a correre dietro ai miei fratelli brandendo una piccola spada di legno, quando la nutrice mi venne a cercare, seguita da mia sorella maggiore.
Non prestando attenzione né a lei né a Selenia, continuavo imperterrita a giocare, lanciando palle di neve a chiunque fosse nei paraggi. Nella mia mente ero un pericoloso pirata in cerca di tesori e colpivo i nemici a colpi di cannone.
Quando per dispetto colpii in pieno volto la nutrice, lei si arrabbiò terribilmente e mi riportò dentro al palazzo, tirandomi per la stoffa della gonna.
Nel salone principale i miei genitori stavano parlando con un signore dall'aspetto bizzarro: indossava una specie di tunica lunga fino alle caviglie, con una cintura incrostata di gioielli multicolore in vita, ma ciò che più colpiva erano i suoi occhi e i capelli scuri come il fondo di un pozzo, e la sua pelle color caramello.
A un tratto mi sentii a disagio, con gli abiti sporchi e i capelli scompigliati: avrei messo in difficoltà i miei e il loro ospite. Invidiai Selenia, perfetta e dal portamento elegante come sempre, con il suo abito celeste immacolato. Lei fece un inchino in segno di saluto e io la imitai goffamente.
“Le preziose figlie del Regno del Nord” disse lo strano tizio dopo una grassa risata. Sicuramente stava ridendo di me e le mie guance avvamparono dalla vergogna.
   Di sottecchi, notai lo sguardo di disapprovazione della regina Gea. Più tardi, in privato, mi avrebbe rimproverato, ricordandomi gli atteggiamenti adatti ad una principessa.
“Vi presento l’ambasciatore Mansa Shah. Ci ha portato una lieta notizia da mio fratello re Demetyo VIII. Una di voi diventerà la sposa di suo figlio, il principe Mikelle” ci comunicò fiero nostro padre.
Non capendo bene cosa significasse, ma notando la felicità dei nostri genitori, sorrisi all’ambasciatore, mostrando la cavità vuota dovuta alla caduta dei denti da latte. Lui rise di nuovo, facendomi arrossire ancora.
“Chiunque sia la prescelta per la mano del principe, noi e la nostra famiglia saremo felici di tale unione” disse melodiosa mia sorella.
“Sì, saremo felici” replicai a pappagallo, imitandola.
Nei giorni seguenti, un pittore ci ritrasse e una volta terminati i quadri, questi sarebbero stati spediti ad Afke.

Passarono molte stagioni prima di sapere chi fra noi due sarebbe diventata la moglie di Mikelle. Talmente tante che dimenticai quasi del tutto quel giorno di inizio primavera.

Si tratta dunque dell'opera prima di questa autrice, romanzo che presto leggerò e recensirò.
Nel frattempo voi potete acquistarne una copia contattandola su facebook oppure direttamente su Amazon. 

RIENTRO CON TANTE NOVITA'!

Bentornata a me! 
Dopo il veloce aggiornamento di un paio di mesi fa, non ho più scritto una sola riga in questo blog. Non ho avuto tempo, né voglia, per farlo, ero presissima col lavoro e con mille altre cose. Tra eventi, fiere, impegni personali e preparazione dei progetti editoriali per l'autunno, non ho avuto un solo attimo per recuperare le mille recensioni arretrate e le rubriche di cui mi occupavo.
Ora sono pronta a riprendere in mano questo spazio, le lunghe ferie mi hanno rinvigorita e la voglia di scrivere è tornata più forte che mai. Ci sono tante succulente novità per i prossimi mesi, le sto preparando da settimane e tra poco saranno pronte per voi. Ecco qualche anticipazione!

I QUATTRO RE

Ho dedicato gli ultimi mesi alla revisione totale della 2° parte del romanzo. Finalmente alla fine di luglio ho completato la riscrittura e inviato tutto all'editor, che mi ha già rimandato il file con le correzioni. Sono emozionatissima! Se tutto va bene potrebbe essere pronto in ebook per la fine di ottobre!! 
Come accaduto per la 1° parte, ho messo mano a ogni virgola, punto e parola. Ho tenuto buono solo lo scheletro di ciò che era e, intorno, ho ricostruito un nuovo corpo, molto più efficace e accattivante del precedente. Sono parecchio soddisfatta del risultato finale (cosa molto difficile per una come me, mai contenta di ciò che scrivo), c'è molta più azione, si approfondiscono i personaggi già esistenti e se ne incontrano di nuovi. Lo stile cambia, la struttura della storia si modifica, la base ora è solida, e grazie alle attente indicazioni dell'editor posso migliorare ancora.
Non vedo l'ora di vedere il risultato finale e di mostrarvi la cover!

RACCONTI

Nell'ultimo post ho scritto che parecchio bolle in pentola. Mi riferivo all'interesse cresciuto in me nei confronti dei racconti. Non ne ho mai pubblicati e negli ultimi 8 anni mi sono sempre rifiutata di scriverne, colpa della mia scarsa capacità di sintesi. Sono abituata a scrivere molto, ad approfondire le storie in ogni aspetto e trovavo difficile farlo in poche decine di pagine. 
A giugno, sistemando le cartelline dell'hard disk, mi sono imbattuta in vecchi racconti scritti a partire dall'età adolescenziale (le mie primissime storie) fino a circa una decina di anni fa per contest e concorsi organizzati da forum di scrittori. Nel rileggerne alcuni mi sono chiesta: perché non rivederli e pubblicarli? Ai tempi il Selfpublishing non esisteva, se scrivevi racconti era per antologie, concorsi o eventi online. Ora ho la possibilità di metterli su Amazon, di farli finalmente leggere.
Così ne ho adocchiati un paio, i più recenti, e ho deciso di cominciare da loro.
Il primo si intitola "Cuore di Pietra"
Scritto nel 2009 per un contest su un forum, è di genere fantasy classico, il mio preferito. Il tema che affronta è l'amicizia, il sentimento più nobile e forte che esista. Perché un amore può finire, ma la vera amicizia è per sempre. Supera ogni confine di distanza e di destino e resiste al tempo meglio di qualsiasi altro sentimento.
Il secondo è "Nero", breve racconto di narrativa scritto per un concorso nel 2008. Anche qui riprendo il tema dell'amicizia ma trattando il suo lato più cupo: il tradimento. Un protagonista insolito ci accoglierà nel suo animo, nel nero assoluto del suo dolore, alla ricerca dei ricordi e di una risposta alla domanda più atroce: perché?
Le cover sono pronte, così come le date di uscita: "Nero" sarà online venerdì 18 settembre, "Cuore di Pietra" lunedì 28 settembre. 
Sto finendo l'editing e le ultime modifiche. Non credevo sarebbe stato così dura riscriverli. Lo stile è quello di dieci anni fa, acerbo, brutto, troppo sintetico e scontato. Ho fatto una fatica incredibile a sistemare i pezzi buoni da tenere, ma rileggendo oggi quel che ne è uscito posso ritenermi soddisfatta. 
Ho molti altri racconti nel pc e questo è il momento buono per rimetterci le mani!



VELOCE AGGIORNAMENTO!

Dopo due mesi di pausa, dettata come ogni anno da impegni di lavoro parecchio intensi, posso finalmente riprendere in mano il mio blog per gli aggiornamenti. 
Sono successe moltissime cose, specialmente tra maggio e giugno, periodo nel quale ho partecipato a svariati eventi, e ci sono anche importanti news per i prossimi mesi.
Inoltre ho troppe recensioni arretrate, e considerando quanto ci tengo a darvi il mio parere sui libri che leggo ciò è imperdonabile! Tra l'inizio dell'anno e giugno ho letto 7 romanzi di autori esordienti/emergenti e ho le relative recensioni pronte su un blocco di carta. Con cadenza settimanale, partendo ormai dalla prossima, le inserirò qui nel blog.
Lascio da parte, per il momento, la rubrica della segnalazione mensile, un po' perché non ho tempo di gestirla e sopratutto perché non ho materiale interessante da segnalare. 
Finito di leggere l'ultimo esordiente, mi sono presa una significativa pausa anche dalla lettura, per non complicare il già considerevole ritardo con le recensioni da scrivere. Penso che a questo punto riprenderò a pieno ritmo a settembre. Ora sto leggendo libri di autori famosi, ai quali non devo dare alcun parere personale...
Non mi dilungo troppo sulle novità, preferisco farlo in post appositi. Parecchio bolle in pentola, e presto ve ne parlerò! ;)


PROSSIMI EVENTI


Sarà un mese intenso quello che sta per cominciare!! E non solo per l'inizio di EXPO 2015 e di tutti gli eventi letterari collegati (a cui tra l'altro parteciperò, anche se non ho ancora date precise), ma soprattutto per l'imminenza della Fiera Internazionale del libro di Torino, alla quale parteciperò finalmente di nuovo come autrice "attiva". Sì perché negli ultimi anni, non avendo molto sul fuoco, vi ho partecipato una sola volta e come visitatrice (anche se poi l'accredito era come autrice ehehe). 
Quest'anno porterò con me il mio romanzone storico I Demoni di Mezzanotte, che sarà presente in cartaceo presso lo stand "Scrittori Emergenti Uniti", Associazione di autori emergenti italiani che verrà ospitata dal Movimento Forza 9. Ecco la locandina ufficiale:



Sarò presente allo Stand domenica 17 Maggio dalle h 10.00 fino alle 14.00 circa, dopodiché mi prenderò un po' di libertà per vagare tra i padiglioni. Se volete conoscermi e per la firma delle copie, quindi, vi aspetto in quegli orari!!

Non è finita però, perché un altro evento segnerà quel weekend. Sabato 16 Maggio, presso la Biblioteca Comunale di Corbetta (MI) dalle h 11.15 ci sarà la presentazione doppia dei Demoni e del romanzo fantasy Exorad di Edoardo Luigi Nepa. Due libri molto diversi ma accomunati non solo dalla stessa meravigliosa Casa Editrice, ma anche dalla passione comune per la scrittura. Sarà un momento piacevole di confronto tra due generi letterari opposti.

Vi aspetto numerosi!!


SEGNALAZIONE DI APRILE: MEZZO VAMPIRO, DI BELINDA LAJ

E anche questo mese eccoci qui con una nuova segnalazione librosa! 
Oggi vi segnalo l'opera prima di un'altra brava autrice italiana: Belinda Laj

MEZZO VAMPIRO - BELINDA LAJ
Selfpublishing
Pagine: 411
Prezzo ebook: € 2,99
Genere: urban fantasy
Presto disponibile anche in cartaceo

Julian Laurent non è come gli altri vampiri: lui non ha ricevuto il marchio dal Signore degli Immortali. Per questo motivo la sua permanenza all'interno della Damned Academy non sarà facile; oltre a dover affrontare il disprezzo di vampiri, angeli, demoni e mezzosangue, dovrà vedersela con Mia, una ex ragazza di cui  non ricorda nulla.
Julian crede che tutti i suoi problemi si riducano a questo, ma presto capirà che in gioco c'è molto di più. I trasformati gli danno la caccia per ucciderlo, e un pericoloso potere che nessuno dovrebbe avere sta crescendo dentro di lui. 
Grazie a Ray, un altro vampiro, scoprirà cosa è realmente il marchio: uno strumento con cui il loro Signore, Blake, tiene in proprio potere gli immortali. Liberare gli studenti dall'influenza del marchio non sarà affatto semplice, anche perché Julian crede di essere legato a Blake da un filo invisibile, e la realtà è peggio di quanto possa immaginare.

SULL'AUTRICE

Belinda Laj è scrittrice e sognatrice. Ama leggere da sempre, legge di tutto, anche se il suo genere preferito è il fantasy nelle sue diverse sfumature (soprattutto l’urban). Il fantasy le permette di scoprire nuovi mondi, realtà alternative e creature soprannaturali.

UN BREVE ESTRATTO

«Sai, non è molto furbo dormire in un momento come questo... e per tutto il sangue di demone, sono pronto a scommettere che prima di te nessuno l'abbia mai fatto.» 
Questa volta Julian ne sentì il respiro sul viso e, mentre il cervello era alla ricerca del perché uno spettro potesse respirare - e perché anche lui stesse respirando - avvertì le dita calde del fantasma sulle guance. Sussultò, sorpreso da quel tocco reale, e aprì gli occhi di scatto, trovandosi davanti alla faccia due occhioni azzurri che lo fissavano pieni di curiosità. Il cuore gli finì in gola dallo spavento. Aveva sempre pensato che i fantasmi non fossero dotati di un corpo, si era sbagliato.

Non ho ancora avuto il piacere di leggere questo romanzo, che dalle varie recensioni e dai commenti letti sembrerebbe molto promettente. Essendo poi un'opera prima mi incuriosisce ancora di più! Non appena avrò smaltito gli arretrati che ho nella lista di lettura, lo leggerò sicuro.
Voi intanto scaricatelo su Amazon e seguite l'autrice sulla sua pagina facebook. Numerose sono le iniziative e gli eventi legati al romanzo!
Se volete un assaggio più corposo del libro, ecco il link per poter leggere in maniera completamente gratuita i primi capitoli:
http://issuu.com/belindalajautrice/docs/mezzo_vampiro




SEGNALAZIONE DI MARZO: NELLA TANA DEL LUPO, DI NORA NOIR

Sono alcuni giorni che penso e ripenso a quale libro dare spazio questo mese per la segnalazione di marzo. E' una rubrica che ho inaugurato in sordina lo scorso mese, col il romanzo La Congrega Bianca di Francesca Angelinelli, e che vorrei riproporre di volta in volta, consigliandovi e segnalandovi letture degne di nota. Non quindi presentazioni su richiesta, ci tengo a precisarlo, ma libri e autori che, secondo il mio giudizio, vale davvero la pena leggere.
Ieri infine la folgorazione: un'immagine su facebook mi ha svelato la nuova uscita di un'autrice che stimo molto, e che ora ho il piacere di presentarvi.

Si tratta dell'ultimo romanzo breve di Nora Noir, dal titolo Nella tana del lupo. Edito per Rizzoli nella collana Youfeel, è prenotabile sin da ora su Amazon, e disponibile in vendita dal 23 marzo.

NELLA TANA DEL LUPO - NORA NOIR
Rizzoli Youfeel
Pagine: 102
Prezzo: € 2,49
Genere: erotico
Uscita prevista: 23 Marzo 2015

Quando si accende la passione anche il ghiaccio diventa rovente

Noemi è una ricercatrice italiana di Scienze Naturali. La sua vita scorre ordinaria e tranquilla tra il lavoro all’università e l’amore non corrisposto per un collega. Fino a quando il professore che affianca negli studi le chiede di prendere il suo posto in un progetto di ricerca nello Yukon: dovrà seguire gli spostamenti dei lupi e capirne le dinamiche sociali. Noemi, tra mille dubbi e paure, lascia il tepore e la sicurezza della famiglia e parte per Whitehorse dove conosce Jeff, un rude etologo italo inglese che nasconde un dolore, ma che si rivela un rassicurante ed esperto compagno di avventura. Gli appostamenti nella neve, i lunghi momenti in attesa del branco e le chiacchierate davanti al caminetto diventano così un ottimo terreno per far scoccare la scintilla fra i due. La natura intorno a loro li aiuterà a liberarsi da qualsiasi convenzione, svelando le loro passioni più intime e selvagge.

Sensuale, intrigante, proibito, dopo Ciliegio in fiore un altro elegante erotico che vi sedurrà.

BIOGRAFIA

Nora Noir vive tra Londra e Milano, è scrittrice di romanzi erotici e pittrice. Scrive soprattutto quando è triste o arrabbiata, quindi lo fa spesso. Ha pubblicato racconti pulp, erotico-storici e romance. Il suo ultimo romanzo, “Candy Apple”, uscito in self-publishing, è subito salito ai vertici della classifica Amazon. Potendo vivrebbe solo di tè nero, cioccolato e giornate di pioggia. Per la collana Youfeel ha pubblicato Ciliegio in fiore e Nella tana del lupo.

Di Nora ho già parlato qui. E' davvero un'autrice di Talento. Sa usare le parole e sa strutturare a meraviglia le frasi e, di conseguenza, le storie che scrive, nonostante si tratti di romanzi molto brevi. Avevo promesso di seguire tutti i suoi lavori e così farò!! Non mi lascerò scappare questo suo nuovo piccolo capolavoro! Anche perché la copertina è meravigliosa e il riferimento ai lupi, uno dei miei animali preferiti, non può che attirarmi come una calamita!




SEGNALAZIONE DI FEBBRAIO: LA CONGREGA BIANCA, DI FRANCESCA ANGELINELLI

E' con grandissimo piacere che ospito qui, sul mio blog, l'ultimo romanzo di Francesca Angelinelli, collega scrittrice nonché cara amica.
Sono così emozionata all'idea che finalmente la mia musa ispiratrice per eccellenza sia tornata a dedicarsi alla passione comune che ci ha fatte conoscere, ovvero la scrittura! Per anni l'ho seguita in tutte le sue imprese, dalle presentazioni, alle passeggiate pomeridiane in giro per librerie. Posso affermare con sicurezza che è anche grazie a lei, e alla sua smisurata voglia di fare sempre meglio, se oggi sono quel che sono, se ricerco continuamente la qualità non solo in me stessa ma anche negli altri. 
Di lei avevo parlato meglio alcuni anni fa, durante la rubrica "Le settimane esordienti". In quell'articolo troverete la sua biografia, le pubblicazioni e molte altre curiosità sul suo conto. Vi assicuro che è un'autrice da tenere d'occhio!

Oggi vi presento la sua ultima fatica, romanzo che so essere nei suoi progetti da diversi anni ma che ha visto la luce in Self Publishing solo di recente. Sto parlando de "La Congrega Bianca".

LA CONGREGA BIANCA - FRANCESCA ANGELINELLI
Self Publishing
Pagine: 463
Prezzo: € 2,99

"Seril è una giovane strega che ha appena perso i genitori. Un mistero aleggia intorno alla loro morte. E da quando è rimasta sola strane creature la inseguono invocando Samantha. Ma chi è Samantha? E cosa vogliono da lei quei mostri? Forse il seducente Armand può aiutarla a scoprire quale mistero aleggia intorno a lei e alla sua famiglia. O fa forse parte anche lui del complotto? Si deve forse fidare del suo rivale Etienne? Una lotta si combatte da decenni a causa di un tradimento e ora Seril è l'unica che può porre rimedio agli errori della sua antenata"

La Congrega Bianca è un romanzo appartenente al genere Fantastico che narra la storia d’amore tra un vampiro e una strega. Il tema principale della storia riguarda la scelta del protagonista, il vampiro Etienne, tra la vita e la morte, decisione che avviene in favore della vita grazie all’incontro con la giovane strega Seril.
Etienne è un vampiro particolare. Il tatuaggio che ha sul petto dimostra la sua appartenenza alla Congrega Bianca, un’assemblea di vampiri che grazie a un incantesimo non hanno perso la propria anima. La vita eterna tuttavia ha comunque un prezzo e la loro esistenza è resa difficile dalla continua lotta interiore con gli istinti tipici della loro razza.
Etienne appartiene a questo gruppo e tuttavia è un uomo in fuga. La particolarità dei vampiri della Congrega permette loro di muoversi liberamente tra gli umani e Etienne nei secoli ne ha approfittato per fuggire dai suoi stessi compagni che gli danno la caccia. Perché Etienne porta su di sé altri due marchi: quello del Gran Maestro, che lo designa erede del defunto fondatore della Congrega, e quello dei condannati. Egli infatti è stato ingiustamente accusato del brutale omicidio di Maria, l’umana con la quale, secoli prima, aveva intrapreso una relazione amorosa.
A uccidere la giovane, così come Alexander, il Gran Maestro e fondatore della Congrega, è stato in realtà Armand, mortale nemico di Etienne nella lotta per il potere, che ha idee differenti a quelle di Etienne e Alexander riguardo l’uso dei privilegi che il tatuaggio che portano conferisce ai membri della Congrega stessa.
Etienne deve quindi dimostrare la colpevolezza di Armand e con essa sua innocenza. Per farlo è indispensabile ritrovare un oggetto magico, una Anello, grazie al quale è possibile imporre a un vampiro il magico tatuaggio che lo libera da molti vincoli della sua razza. L’Anello, affidato da Alexander stesso alla famiglia di streghe Abendroth, legata a lui per discendenza di sangue, ha tuttavia già rischiato di finire nelle mani di Armand a causa del tradimento di una giovane strega di nome Samantha che si era innamorata di lui. Ora Samantha e L’Anello sono sepolti e magicamente intrappolati nel giardino di un’antica Villa appartenente alla famiglia Abendroth, tuttavia la ragazza cerca di ricongiungersi al suo amante tramite colei che era destinata ad essere la sua reincarnazione: Seril.
L’incontro con Seril, che Etienne teme per via della somiglianza della giovane con Samantha e per il senso di colpa che lo opprime dopo la morte dei genitori di lei con cui aveva stretto amicizia, si rivela quindi inevitabile per il vampiro e tuttavia sarà per entrambi fonte di salvezza

Per incuriosirvi un po' di più, vi lascio un breve estratto dal libro!

[...]“Sapone di Marsiglia”. Fu la prima cosa che avvertì, prima ancora di svegliarsi: l’odore del detersivo sulle lenzuola pulite. Poi percepì la morbidezza del tessuto sotto la guancia e mosse il capo per strofinare il viso contro la federa. Non udì alcun suono, se non quello del proprio respiro. Gli occhi si mossero rapidamente sotto le palpebre, ma lei cercò di non sollevarle. Per un po’ ebbe la meglio, poi fu costretta ad aprirli e a sbattere le ciglia. Restò immobile a guardare ciò che si trovava di fronte a lei: un comodino di legno chiaro, sopra cui c’era una lampada, più distante vide una vetrata che occupava l’intera parete. Non c’erano finestre e non c’era alcun balcone, solo vetri a specchio come quelli dei grattacieli. In quel momento realizzò di non essere nella sua stanza e ricordò di essere stata rapita durante lo scontro nel parco.
Provò a mettersi seduta, ma si accorse di avere i polsi legati tra loro. Seguì la linea delle braccia e sussultò nel vedersi bloccata alla sponda metallica di un letto. Si agitò per tentare di allentare i nodi, ma fu inutile. Guardò i piedi e il cuore cominciò a battere all’impazzata: anche quelli erano legati. Cercò in tutti i modi di muoversi, di cambiare posizione per potersi guardare attorno. Tirò le gambe più vicine al busto, fece forza sulle ginocchia e si sollevò più che poté, appoggiandosi al muro.
Si immobilizzò e trattenne il respiro. Sperò di essersi sbagliata, ma il tintinnio di cubetti di ghiaccio riecheggiò nel silenzio della stanza. Di fronte al letto c’erano un tavolo rotondo e una poltrona. Non poteva vedere l’uomo che vi era seduto perché la parte superiore del suo corpo era nascosta nel buio, ma vedeva chiaramente il suo piede ciondolante a mezz’aria, chiuso in un elegante mocassino nero, e la mano dalle dita lunghe e sottili, che sfiorava il vetro del bicchiere pieno a metà di un liquido rosso in cui il ghiaccio si stava sciogliendo.
Seril fu scossa da un tremito e si schiacciò contro la sponda del letto, spostandosi il più possibile in modo da far crescere, anche se di pochissimo, la distanza che la separava dal misterioso ospite. Chiunque fosse, e qualunque cosa fosse, era potente e pericoloso. La sua magia era forte e lei la sentiva scorrere come un fiume sotto la sua pelle. In confronto a lui non solo tutte le creature presenti nel parco, per quanto numerose, erano insetti insignificanti e la loro magia un ronzio sommesso, ma anche il formicolio intenso avvertito quando si trovava insieme ad Armand appariva una bazzecola. Non poteva impedirsi di avvertirla, ormai i suoi centri percettivi erano stati risvegliati e quella forza non faceva che renderli più vigili.
Deglutì a vuoto. Si accorse di avere la gola secca. Si passò la lingua sul labbro inferiore, ma fu inutile. Il respiro affannoso asciugava le labbra, però non riusciva in nessun modo a placarlo. Sudava. Sentiva la fronte imperlata di piccole gocce, mentre tutto il corpo era attraversato da brividi. Il petto le si alzava e abbassava in modo vistoso e il cuore aumentava i battiti. Provò di nuovo a muovere le mani per tentare di allentare la stretta delle corde ma fallì. Le sfuggì un singhiozzo. Si morsicò le labbra e sgranò gli occhi, sorpresa, quando si accorse che una lacrima stava scivolando lungo la guancia. Si accucciò ancora di più e fissò l’ombra seduta sulla poltrona con tutta la rabbia che aveva in corpo.
«Chi sei?» gridò. «Non startene lì nascosto! Fatti vedere dannato bastardo! Cosa vuoi farmi?»
L’uomo non rispose. Sollevò il bicchiere. La luce azzurra della notte, mista al riflesso di quelle dei palazzi, si infranse sul vetro per poi essere di nuovo inghiottita dal buio quando lui si portò il bicchiere alle labbra.
«Rispondimi!» urlò Seril più forte.
In quel momento una vibrazione fece oscillare l’aria nella stanza e lei si sentì mancare il respiro.
«È inutile che strilli» disse l’uomo in modo pacato. «Non ti sentirà nessuno. La stanza è insonorizzata da un incantesimo».
La sua voce era così profonda che sembrava provenire dal baratro dell’inferno e raggiunse le orecchie di Seril come se fosse seguita da un eco distante, che la fece rabbrividire.
La giovane strinse i pugni e digrignò i denti. Sfiorò con le dita la corda e tentò di slacciare il nodo con un incantesimo, ma quella si strinse ancora di più attorno ai suoi polsi, si costrinse a trattenere una smorfia di dolore.
«I nodi sono protetti dalla tua magia» commentò l’uomo. «Più cercherai di scioglierli con degli incantesimi, più la corda si stringerà».
Seril lo fissò con disprezzo, cercando però di intravedere meglio la sua figura. «Va’ all’inferno!» Lo sguardo le cadde sul fondo del letto, dove la sua pistola era stata appesa. «Quando mi libererò, ti pianterò un proiettile in mezzo al petto!»
Lui non si scompose. Si alzò con la lenta flessuosità di un felino e si spostò accanto alla finestra. Restò a guardare la città dall’alto, con il viso seminascosto nell’ombra, mentre nella stanza la tensione saliva come nebbia fitta.
La strega continuò ad agitarsi per cercare di sciogliere i nodi, senza però distogliere lo sguardo dal suo rapitore. Si dimenò come un’anguilla, scivolò distesa e si risollevò, mentre le corde non facevano che sfregare contro la sua pelle.
«Io resterei calmo, se fossi in te, Seril».
L’uomo scandì il suo nome con lentezza eccessiva, quasi ne stesse assaporando ogni suono. Sollevò il bicchiere, prese un altro sorso e piegò le labbra in una smorfia simile a un sorriso.
La giovane impallidì. Restò con gli occhi fissi sul canino che intravide nel buio e diede uno strattone alle corde con la speranza di potersi allontanare da quel letto.
«Sei un vampiro?» la domanda le sfuggì in un sussurro.
«Sì», La sua risposta, secca, appena mormorata, riecheggiò nell’aria per un tempo lunghissimo.
Seril non sapeva cosa fare, era intrappolata in una camera con un vampiro e la cosa la metteva parecchio a disagio. Si concentrò con la speranza di raggiungere telepaticamente Ottavio per avvertirlo del guaio in cui era finita, ma il suo pensiero rimbalzò sulle pareti delle stanza.
«Chiamare il tuo gatto non ti servirebbe comunque a molto» commentò il vampiro.
Si sentiva in trappola e la paura le impediva di ragionare con lucidità.
«Aiuto!»
L’urlo le uscì spontaneo. Era la cosa più stupida del mondo, ma in quel momento non seppe frenare la lingua. L’aria nella stanza vibrò e lei si morsicò il labbro inferiore, mentre ormai le lacrime le inondavano gli occhi.
«Lasciami andare!» Strattonò di nuovo la corda, ma poi si adagiò, rannicchiata con le ginocchia raccolte fino a toccare il mento. «Lasciami andare» mormorò ancora una volta. «Non sono Samantha».
Lo vide avvicinarsi e lasciare il bicchiere sul tavolo. Si ritrasse più che poté, fino a che la corda glielo permise. Il cuore le batteva a mille. Il suo sguardo era fisso sulla figura che usciva dall’ombra. Sgranò gli occhi e restò a bocca aperta, con il respiro intrappolato tra le labbra. Il vampiro era lo stesso che era stato a casa sua; non aveva dubbi, quel volto le era rimasto impresso nella mente. E ora che le era così vicino lo guardò con attenzione. Indossava giacca e pantaloni neri, un abbigliamento formale che ben si addiceva all’espressione severa del suo volto, però i primi due bottoni della camicia bianca slacciati e la cravatta nera e sottile, allentata e storta, davano un’aria meno rigida al suo aspetto, ammorbidendo la sua figura e dandogli una vaga aria trasandata.
Lui si sedette sul bordo del letto e Seril deglutì, mentre si sforzava di spostarsi più indietro. Sapeva che sarebbe stato saggio abbassare lo sguardo, evitare di incrociare ancora le sue iridi malinconiche, che avrebbero potuto gettare su di lei qualche incantesimo. Tuttavia non riuscì a smettere di osservarlo, come succede di fronte a una belva feroce, quando la paura e l’attrazione bloccano le gambe impedendo la fuga. E lui assomigliava davvero a un felino, immobile, ma pronto al balzo.[...]


A PROPOSITO DI... RECENSIONI!

Con questo post vorrei parlarvi di un argomento che sta diventando davvero ostico: le recensioni.
Chi scrive sa bene di cosa parlo. I commenti dei lettori sono ciò che un qualsiasi autore desidera. Negativi o positivi che siano, chi scrive vuole sapere cosa il suo lettore ne pensa del libro, che impressioni gli ha dato, cosa ha provato mentre lo leggeva e, soprattutto, se gli è piaciuto o meno. E, in quest'ultimo caso, perché e cosa non gli è piaciuto. 
Le recensioni per un autore devono essere uno sprone per andare avanti a scrivere e migliorare, correggendo magari i difetti che possono venire a galla tra i commenti.
Chi legge però spesso non lascia opinioni di alcun tipo, magari si limita a mettere le stelline su anobii o goodreads e basta. Oppure, se li lascia, o sono di poche righe o occupano interi articoli (vedi blogger). 
Fin qui tutto normale, se non fosse che, specie da quando il mercato Self su Amazon si è rinforzato con migliaia di autopubblicati, da qualche tempo è partita una vera e propria "caccia" alla recensione positiva. Sì, perché stare in classifica è già difficile di per sé ma con qualche "spintarella" diventa più semplice farsi notare. 
E' il caso dello "scambio/acquisto" di recensioni positive. Avete letto bene: esistono gruppi, pagine e siti web (li ho visti con i miei occhi) che VENDONO recensioni false (ovviamente positive), scambi di like e di conseguenza maggiore visibilità. Tu paghi e loro ti portano un tot di recensioni da cinque stelle sugli store. 
Altro caso, esatto opposto, è quello delle recensioni negative. Anche qui ci si ingegna in gruppi segreti dove gruppetti di lettori e autori (autrici spesso) si mettono d'accordo per inserire commenti negativi a una stella, con l'intento di affossare il/la "rivale" di turno. 
Un terzo caso invece è il seguente: io lettore/autore scrivo a te autore una recensione negativa. Tu autore non accetti questo vile atto di malvagità e invidia e, di nascosto, organizzi l'equivalente di una spedizione punitiva, solo che avviene sul web e su Amazon. Orde di lettori amici si catapultano sui social e sugli store e inseriscono recensioni negative, al fine di stroncare la tua opera, per mera vendetta.
E' possibile tutto ciò? Non dovrebbe. PURTROPPO lo è. 

E' uno scazzottamento continuo...

Un altro aspetto antipatico delle recensioni è che non tutti sanno scriverle. Questa è la definizione di "recensione":

Esame critico, in forma di articolo, di un'opera letteraria o scientifica di recente pubblicazione.

Il lettore puro (che quindi non è anche autore) non sempre sa come si scrive una recensione e quindi si limita a lasciare un commento, frutto della sua esperienza col libro e delle emozioni che lo stesso gli ha lasciato dentro. 
Il lettore che è anche scrittore, invece, sa (dovrebbe sapere) quali sono i punti cardine di un buon libro: la trama, lo stile, la struttura, il corretto uso delle parole. E numerosi altri aspetti secondari. Su questi dovrebbe basarsi per recensire un libro. Per ultimo deve venire il suo gusto personale, altrimenti non sarebbe un esame "critico" ma un parere personale.

Per quanto riguarda me, sono anni che scrivo recensioni, diciamo da quando ho cominciato a leggere i colleghi esordienti/emergenti. Chi mi segue e mi conosce sa che mi piace essere critica, dettagliata, obiettiva e imparziale. Cio' però porta a dover essere anche estremamente ONESTA, parola che spaventa sempre più. Sì, perché se un libro funziona lo elogio, se invece al contrario ritengo che, per forma e contenuto, non sia scritto bene LO DICO. 
Non ho problemi, non me ne sono mai fatti. Scorrete un po' il blog e il tag "recensione" se volete farvene un'idea.
Innanzitutto, il mio metro di misura non è il PARERE PERSONALE. Il gusto lo metto solo quando devo scegliere i libri da acquistare; nel momento in cui li leggo entrano in gioco i meccanismi interni al libro, ovvero com'è strutturato, se funziona, se mi lascia dentro emozioni. Questi sono i miei metri di misura. 
Negli anni ho recensito positivamente e negativamente molti libri. Solo in quattro casi è avvenuto su richiesta: due di questi testi sono risultati splendidi, peraltro scritti dalla stessa mano. Gli altri due invece hanno ricevuto un parere negativo, e in entrambi i casi mi sono guadagnata la stizza dell'autore (più innumerevoli frecciatine su facebook). 
Non voglio entrare nel merito delle singole vicende, perché davvero mi spiace che queste persone siano convinte che la mia sia stata invidia (invidiosa di che?), ma voglio qui spiegarvi come avviene la valutazione e la classificazione dei libri (le stelline per intenderci) per quel che mi riguarda. Così magari ci penserete due volte prima di scrivermi e chiedere di recensire il vostro libro...
Come ho scritto qualche giorno fa anche sulla mia pagina facebook, prima di mandarmi qualcosa (di recente molti autori mi stanno contattando per avere miei pareri) dovete sapere che:

  1. PRETENDO LA MASSIMA COLLABORAZIONE E UMILTA'. Sono una persona sincera e se il vostro libro non mi piace lo dico senza problemi, e altrettanto senza problemi lo recensisco pubblicamente. Non venite a lagnarvi o a insultarmi in caso di parere negativo;
  2. SONO UNA LETTRICE MOLTO ESIGENTE. Apprezzo il talento e chi ce la mette tutta per migliorare, ma non chi si improvvisa e crede di essere già arrivato. Se siete in questa categoria evitate di mandarmi il vostro "capolavoro", non mi interessa. Sono intransigente con me stessa e i miei errori, figuriamoci con gli altri...
  3. SONO DISPONIBILE A DARVI CONSIGLI E AIUTO, previa certezza che siate umili e pronti a incassare critiche anche negative;
  4. LE MIE RECENSIONI NON SONO MAI SOGGETTIVE. Mi baso su aspetti tecnici e sui sentimenti che il libro mi lascia durante e dopo la lettura, non su chi l'ha scritto. 



CINQUE STELLE
Un romanzo da me valutato con il massimo dei voti è un testo che ritengo PERFETTO. 
Lo è in ogni sua parte: stile, struttura, trama, personaggi, corretto uso delle parole, emozioni che lascia dentro dopo la sua conclusione. Specialmente quest'ultima voce è quella che mi convince a dare voto pieno. Infatti ho trovato molti libri scritti bene ma che alla fine non mi hanno particolarmente emozionata. L'autore di Talento sa mettere se stesso in ciò che scrive, e chi legge lo nota. Ed è questa peculiarità che lo rende meritevole di ricevere il voto massimo possibile. Libri di questo genere ti entrano dentro, quando li finisci ti senti perso e dopo mesi o anni ancora li ricordi poiché hanno saputo imprimersi nel cuore.

QUATTRO STELLE
Vale lo stesso discorso fatto per le cinque stelle. Il romanzo deve essere corretto in ogni sua componente. Ma cosa mi porta a decurtare una stella? Il fatto che magari non mi ha trasmesso quei particolari sentimenti che ricerco in un buon libro, ovvero il coinvolgimento totale, l'empatia coi protagonisti, l'emozione viva durante gli accadimenti della storia narrata. Oppure qualche pecca nello stile o nella costruzione della trama. Piccolezze insomma, ma che non possono renderlo perfetto sotto il mio punto di vista. 
E' il voto che do con maggior frequenza ai libri belli che leggo.

TRE STELLE
I romanzi da tre stelle sono quelli che presentano più d'un difetto nella loro forma, o nello stile dell'autore o nel modo in cui sono scritti. Sono testi tutto sommato leggibili, ma che non appagano appieno i sensi di un lettore. 
Non è una valutazione negativa, intendiamoci. Ho letto parecchi libri a cui ho dato tre stelle, e tutti avevano in comune la leggibilità del testo e la mancanza di pathos. Diciamo che una stella la tolgo perché la storia non mi lascia particolari emozioni (sono quei libri che quando hai finito di leggerli te li dimentichi), e un'altra stella perché presenta qualche difetto. Rientrano in tale categoria: poca cura dello stile, evidenti ma non eccessivi (in numero) incongruenze o buchi nella storia, magari un POV un po' ballerino. Pecche che comunque non alterano e non disturbano la lettura ma che si notano.

DUE STELLE
Due stelle vanno a quei romanzi che presentano difetti piuttosto gravi ed evidenti ma hanno almeno un paio di lati positivi, come una buona trama o una gestione corretta dell'italiano. 
Stile, struttura, gestione del POV, grammatica. I difetti riguardano quasi sempre la maggior parte di questi aspetti della scrittura. Oppure solo alcuni ma in maniera piuttosto grave.
Altre volte invece mi è capitato di leggere romanzi scritti tutto sommato bene ma dalle trame sciatte, noiose, ripetitive. Non sopporto infatti le copie delle copie, la mancanza di originalità, il voler a tutti i costi seguire le mode senza mettere nei propri testi qualcosa di personale. Questa superficialità, che denota semplicemente che il testo è stato scritto sull'onda del momento, è gravissima a mio parere. Lo sento mentre leggo se un autore non ci ha messo il proprio impegno e Passione. E in automatico decurto la maggior parte delle stelle.

UNA STELLA
Forse non c'è bisogno di spiegare a questo punto i perché di una mia valutazione così bassa. 
Nel peggiore dei casi, il libro è veramente pessimo, al limite dell'illeggibile. 
Nel migliore, ha qualche piccola caratteristica positiva (che non manco di sottolineare) ma per il resto non va.
Il passo tra una stella e due stelle di valutazione è veramente minimo. Per dare due stelle ci deve essere comunque qualcosa di positivo nel libro, per darne una non necessariamente. E' il voto più basso quindi lo considero come tale.

Sono d'accordo sul fatto che molto lo fa il gusto personale. Ad esempio, in questi giorni sto leggendo un romanzo che è scritto sotto forma di diario. Molte recensioni che ho letto sostengono che questo tipo di strutturazione del testo sia una cosa negativa. Io invece trovo che sia molto originale, e gestito al meglio. Qui subentra il gusto oltre che la tecnica.
Ma non mi si può far passare un romanzo pieno di refusi, di ORRORI grammaticali e di incongruenze come un capolavoro! Oppure l'ennesima scopiazzatura di tuailaigt o simili per libri splendidi e originali! Qui non c'entra più il gusto ma la poca attenzione del lettore! La sua poca voglia di cercare la novità, legato com'è ai dettami della moda, sta portando la narrativa italiana a un lento ed inesorabile declino. 
E così i bravi autori annegano nell'alta marea, creata dai pessimi libri.



RECENSIONE: EMMA, FRANCESCA PACE

Una recensione così difficile credo di non averla mai scritta prima d'ora. In altra occasione, se per esempio avessi acquistato il libro senza conoscere l'autrice, forse non avrei fatto così tanta fatica; ma proprio perché la conosco, ed è stata lei stessa a darmi il testo per un parere, non posso passare oltre con leggerezza né scrivere una recensione come le altre.
Purtroppo parto subito col dire che questa sua opera prima non è stata all'altezza delle opinioni che leggo ovunque su internet e su Amazon. Ci sono in giro una marea di commenti entusiasti e di stelline elargite in abbondanza, ma nessuno di quei commenti a mio avviso riporta la realtà dei fatti: è un’opera prima acerba e che avrebbe necessità immediata di una seria opera di riscrittura. Non una semplice correzione, ma proprio deve essere rivista sin dalle fondamenta. Mi dispiace dire ciò perché vedo l’impegno che l'autrice ci mette nel promuoverlo e la sua grande passione, ma mi spiace ancora di più leggere tutti quegli elogi, che non potranno mai aiutarla a vedere i suoi errori e a correggerli. Specie se gli unici commenti negativi, che riportano la verità, vengono additati come falsi.
In questa recensione, a differenza di come sono solita fare, non mi soffermerò solo a spiegare i motivi per cui il romanzo non funziona, entrando nel merito di tutti i perché, ma analizzerò di volta in volta pezzi del testo per mostrarvi cosa va e cosa no.
So che mi attirerò addosso molte critiche (specie perché ho deciso di rendere tutto pubblico) ma correrò il rischio. Non posso farne a meno. C'è chi pensa che i pareri negativi andrebbero comunicati in privato, chi dice che bisognerebbe ignorare. Io sono d'accordo in parte con i primi e per nulla con i secondi: in privato possono essere mosse le critiche più dure per un confronto diretto, sempre che l’autore sia umile e accetti le opinioni senza darti dell'invidioso; non possono però essere ignorati romanzi con evidenti mancanze, un po' perché possono essere d'esempio per altri autori nelle stesse condizioni (oltre che per l'autore stesso) e un po' perché si mette in guardia il potenziale futuro lettore. Non sarà di certo la mia opinione a fargli cambiare idea sull'acquisto o meno del libro, ma almeno avrà un’idea più chiara di quello che si ritroverà a leggere.
Recensioni come queste (prese alla lettera da Amazon):
"conosciuto per caso questo libro....oddio nn pensavo di rimanerne incantata. stupenda storia d'amore e molto particolare...una mescolanza di vampiri con streghe...ho sognato di essere al posto di EMMA ....da leggere vi farà sognare.......e aspettiamo con ansia il secondo.."
"Che libro!!! E' fantastico!!! 😍😍😍 Una storia molto coinvolgente e poi la storia tra Emma e Gabriel è scritta benissimo....😍😍😍 beh.... questo libro si può descrivere in una sola parola.... wow 😍😍😍😍😻😻😻💞💞💞💞💞"
(ma ditemi voi se è possibile mettere tutte quelle emoticon  in una recensione pubblica...)
non hanno alcuna utilità per uno scrittore in erba. Intanto non sono recensioni ma commenti di ragazze prese dal momento e dall'estasi della storia. Probabilmente non hanno nemmeno fatto caso ad alcuno dei refusi presenti ma si sono lasciate trasportare dalla storia d’amore tra i due protagonisti. Non aiutano l’autore a crescere ma solo ad accrescere il proprio orgoglio. Ritrovarsi decine di commenti di questo genere fa pensare: cavolo, ho proprio scritto un capolavoro. Ma la realtà è ben diversa. 

EMMA - FRANCESCA PACE
Self Publishing
Pagine: 468
Prezzo: € 2,99

"Emma è una ragazza semplice dall'inconsapevole fascino magnetico. La sua vita tranquilla, al confine dell'invisibilità, verrà sconvolta da un cambiamento radicale ed improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima.
Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova via imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato e incontrastabile potere. E', questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore."


Comincio con il punto forte di questo romanzo: la trama. Ebbene sì, la storia è molto bella e innovativa. I protagonisti sono legati da un'insolita alleanza: vampiri e streghe convivono da centinaia di anni sotto lo stesso tetto, uniti da un fine comune, quello di proteggere Emma, che è entrambe le cose insieme. Un ibrido. Dentro di lei si trovano sopiti da anni i poteri della più potente strega esistita e gli istinti più avidi di un vampiro. E quando queste due forze opposte cominciano a emergere per la giovane ragazza inizia una nuova vita, fatta di rivelazioni traumatiche, di dolore e tormento, ma anche di amore, grazie alla presenza di Gabriel, un vampiro dal quale si sente attratta.
Trovo che tutta l'idea generale della Saga (perché di trilogia si tratta) sia ottima. Come dicevo nel mio articolo sulle caratteristiche di uno Scrittore, apprezzo chi, pur mantenendosi fedele a un certo argomento (in questo caso vampiri e streghe), sa dare quel tocco personale che porta freschezza e novità nel genere. Francesca è stata brava in questo: ha preso i vampiri e li ha resi tosti, avidi, assetati di sangue, ma allo stesso tempo capaci di sentimenti; e poi ha creato Emma, o meglio l'idea di Emma, di quello che è e che è destinata a essere, ovvero una creatura senza eguali, immortale come un vampiro e potente come una strega.
Purtroppo l'autrice ha peccato su tutto il resto. Sempre tenendo presenti i miei 9 punti, in questo romanzo troviamo: la Passione, la Dedizione, la Costanza, suppongo la Lettura e la Pratica. Manca del tutto lo Studio, e già per me senza lo Studio tutto il resto decade. Una trama interessante e innovativa non potrà mai essere apprezzata come si deve se mancano le basi della corretta scrittura e della giusta strutturazione del testo, dei personaggi e delle vicende narrate.
Andiamo con ordine.
Lo stile è confuso. È un'opera prima certo ma si sente l'incertezza dell'autrice che, forse per paura di non dire abbastanza, tende a riempire il testo con frasi spesso inutili che appesantiscono la lettura e la rendono poco scorrevole. È il caso dell'eccessivo uso di aggettivi, avverbi, ripetizioni e incisivi. Inoltre c'è la brutta tendenza a intromettersi di continuo: l'autrice sente il bisogno di spiegare ogni cosa, senza dare modo al lettore di vedere e di scoprire da sé quelle informazioni. Mentre dove dovrebbe spiegare glissa e passa oltre. Ecco due esempi:
"[...] il sangue umano, dal canto suo, è ricco di sommo nutrimento e conferisce grande potenza perché l'essenza dell'uomo scorre nelle sue vene ed impadronirsene significa arricchire la propria, così come privarsene significa rendere la propria mente ed il proprio corpo deboli. [...]"
"[...] Cercò più volte di liberarsi dalla morsa nella quale lei lo aveva costretto ma le conseguenze furono ogni volta devastanti per Andrew. [...]"
Il primo esempio è illeggibile. È poetico certo, ma non vuol dire nulla. Il secondo al contrario è privo di profondità. Le "conseguenze" quali sono? Perché non ci viene mostrato come Andrew cerca di liberarsi dal giogo di Danielle? Si ha la sensazione che l'autrice non lo sappia e abbia cercato di evitare la cosa dicendo che Andrew non ce la fa.
Rimando dunque al difficile argomento dello "show, don’t tell", tre parole che ormai tutti gli autori conoscono: MOSTRA, NON RACCONTARE. Colui che scrive deve mostrare al lettore ciò che racconta. Il lettore deve vivere la scena, deve vederla con i suoi occhi e appassionarsi, ma non potrà mai farlo se l'autore gli toglie il beneficio del dubbio e gli spiega ciò che accade anziché farglielo vedere con le azioni dei personaggi.
Come dicevo prima, gli aggettivi e le descrizioni abbondano. Ce ne sono talmente tante che, se decidessimo di eliminarle tutte rimarrebbero solo 200 pagine di romanzo, anziché 400 e passa. Rappresentano una buona fetta del testo e non sempre si sono rivelate efficaci come invece avrebbero dovuto.
"[...] La stanza non era molto grande. Arredata in modo semplice, lasciava un'intera parete alla grande finestra ad arco che si affacciava sul giardino del palazzetto nel quale trovava spazio il piccolo appartamento in cui viveva. Pochi mobili riempivano lo spazio rimanente. Il letto in ferro battuto nel centro della stanza. Sulla parete opposta alla grande finestra c'era l'armadio e un comò di antica fattura affollato da oggetti di ogni tipo e utilità. Il caos e il disordine governavano incontrastati i pochi metri quadri di questo suo piccolo, privatissimo mondo. La luce filtrava dalle imposte ancora serrate, illuminando fiocamente le tante foto appese alle pareti e la pila di diari disordinatamente accatastati su un piccolo tavolo ad angolo incastrato di fianco all'armadio. [...]"
E via dicendo con altre numerose righe di descrizioni. In questo pezzo di testo troviamo di tutto: aggettivi, ripetizioni, avverbi, ridondanze. Manca la punteggiatura, le virgole, il ritmo delle frasi.
Altro esempio: 
"[...] Il confronto con lo specchio cancellò definitivamente il ricordo del sogno fatto la notte precedente, e la donna forte e sicura di sé cedette il passo a lei, Emma, un metro e sessanta circa, poco più di 55 chili. Non proprio il ritratto della potenza e dell'imprudenza. Il fisico minuto e asciutto, l'ovale del viso pallido e liscio, incorniciato da una cascata di capelli scuri lunghi fino a sfiorarle le spalle, era troneggiato da due occhi grandi e curiosi. Lo sguardo reso insolente dalle lunghe ciglia scure diventava spesso complice del sorriso furbo. Le labbra erano carnose e costrette perennemente ad un broncio che conferiva loro un fare capriccioso che le avrebbe potuto permettere di conquistare il mondo se solo lei fosse stata consapevole della sua irresistibile sensualità. Emma aveva una bellezza semplice ma accattivante. [...]"
Onestamente io tutta sta bellezza non la vedo. Vedo mille aggettivi e troppe parole per descrivere una cosa semplice come il suo aspetto fisico, e nell'affanno della lettura perdo di vista la bellezza semplice della protagonista. Mi spiego meglio: vengono usate troppe parole per raccontare come è fatta Emma, il lettore si perde quasi subito (a causa anche della mancanza totale delle virgole) e la sua mente non riesce a immaginarsi nulla più che una classica ragazza mora coi capelli lunghi, o meglio, corti fino alle spalle e il viso pallido.
Anche qui manca la punteggiatura, ci sono gli inutili avverbi (definitivamente, perennemente) e un eccesso di aggettivi. Quel "un metro e sessanta circa, poco più di 55 chili" non si può leggere! Ci dice che Emma ha il fisico minuto e asciutto, ma anche io sono altra 1,63 e peso 56 chili e non sono né minuta né asciutta. E infine "se solo lei fosse stata consapevole della sua irresistibile sensualità. Emma aveva una bellezza semplice ma accattivante" è una chiara intromissione dell'autore nel testo, che spiega di nuovo ciò che ha appena descritto prima, cioè che Emma è bella.
Ora veniamo alle incongruenze. 
"[...] Istintiva e impulsiva per natura, aveva imparato, con il tempo, a domare questo aspetto del suo carattere favorendo ad una sempre maggiore razionalità di gestire la sua vita. Ciò le era possibile, però, solo se riusciva a prevedere in qualche maniera gli eventi o le conseguenze delle azioni sue o degli altri. Questo era il motivo per cui aveva bisogno di ordine e ordinarietà [...]"
E poco più avanti:
"[...] Improvvisamente il suo sguardo si fece assente, un ghigno furbo le si disegnava sul volto e la sua fantasia popolata da streghe, vampiri e donzelle indifese prendeva a lavorare [...]"
A prescindere dal fatto che ci viene spiegato il carattere di Emma e non mostrato, la prima evidente incongruenza la troviamo nella frase "aveva bisogno di ordine" quando, poche righe prima, mentre descriveva la stanza, abbiamo letto "Il caos e il disordine governavano incontrastati i pochi metri quadri di questo suo piccolo, privatissimo mondo".
La seconda la notiamo focalizzandoci sul carattere di Emma. Nel primo pezzo si legge che la ragazza tende a essere razionale, nel secondo Serena, amica della protagonista, ci dice che ogni tanto "un ghigno furbo le si disegnava sul volto e la sua fantasia popolata da streghe, vampiri e donzelle indifese prendeva a lavorare". Allora, intanto come fa Serena a sapere cosa pensa Emma? Il lettore non sa chi è Serena (è da poco entrata in scena) e cosa può fare, quindi resta basito nel leggere una frase simile. Poi, a mio avviso una persona razionale e che deve avere il controllo della realtà non crede nella fantasia e nelle creature fantastiche in quanto esulano da quella realtà che vuole controllare. Una persona razionale usa il raziocinio, ovvero cerca di dare alle cose una spiegazione logica, non si lascia trasportare dalle emozioni ed evita tutto ciò che non può controllare.
La stessa incongruenza la ritroviamo in questa frase:
"[...] Era decisamente strano per lei essere angosciata dall'idea dell'esistenza di questo mondo fantastico. Da adolescente era cresciuta leggendo racconti chimerici che parlavano di streghe e vampiri per poi, da adulta, soddisfare le sue curiosità facendo ricerche sui testi meno fantasiosi e maggiormente storiografici [...]"
Poco credibile, proprio per il fatto che l'autrice stessa ne ha dato all'inizio una descrizione precisa: razionale. A questo punto sarebbe più verosimile se Emma non credesse alle "favole". Acquisterebbe più attendibilità se, essendo appunto razionale e bisognosa di controllo sulla sua vita, scoprisse di essere fuori dal comune. Immaginiamo una persona maniaca del controllo che di colpo scopre di essere una creatura soprannaturale! Il personaggio che verrebbe fuori sarebbe interessante, poiché implica che ci sarà un cambiamento nel suo modo di essere e di pensare.
"[...] Spese gran parte del suo tempo in una libreria del quartiere vecchio. In realtà non era solo una libreria, quello era il posto che più amava di quella città. Si potevano sfogliare libri bevendo caffè comodamente arrotolati (!!) su vecchie poltrone [...]"
"[...] La proprietaria, la signora Sabine, era particolarmente felice in quei giorni [...]"
"[...] La ragazza incuriosita dall'origine di una così vasta e ricca collezione, aveva chiesto più volte e con insistenza alla proprietaria del negozio come se li fosse procurati, ma l'anziana bibliotecaria custodiva il segreto gelosamente [...]"
Viene detto che siamo in una libreria, poi chiama la proprietaria ("particolarmente felice in quei giorni" ma non sapremo mai perché) "bibliotecaria". In effetti dalla descrizione che l'autrice dà dell'ambiente pare proprio che siamo in una biblioteca, vista anche la presenza di poltrone su cui arrotolarsi per leggere e di numerosi e antichi tomi (quelli di cui Emma vorrebbe maggiori informazioni).
Ora vediamo un passaggio che, al contrario dei precedenti, è scarso di informazioni e di pathos.
"[...] In realtà le sembrava di iniziare a sentire forte ed energico l'odore di tutti i suoi compagni, non solo quello di Martha e questo la colse di sorpresa perché, seppure scettica e titubante, ebbe la sensazione che il suo olfatto fosse improvvisamente diventato più efficace [...]"
Il momento è importante, Emma comincia a provare stimoli nuovi e forti, come un olfatto più sensibile. Purtroppo questo è tutto ciò che ci viene detto per capire quel momento, in quanto subito dopo la scena è interrotta da un dialogo, che distoglie l'attenzione da questo importante avvenimento. Qui il tutto dovrebbe essere più ricco d'immagini, di profumi, di sensazioni, e invece niente. L'autrice riprenderà l'argomento dell'olfatto e dell'udito più acuti molte volte nel corso dei successivi capitoli, ma mai in maniera esauriente anzi, al contrario, ad un certo punto il lettore tenderà a pensare: e basta, lo hai già detto altre dieci volte!
Altro punto debole del testo è la gestione del POV, Punto di Vista. Quando esordii, anch'io non sapevo cosa fosse e di conseguenza come gestirlo. Scrivevo in automatico con un'orribile terza persona esterna, il classico scrittore onnisciente, che spiega e spiega e spiega e descrive all'infinito e salta da un personaggio all'altro in continuazione. È l'errore più comune dell'esordiente, specie di chi non ha mai letto alcun manuale di scrittura (io ero così, ora per fortuna sto rimediando). Seppure sia un metodo di gestione del POV ammesso, è piuttosto fastidioso e per questo sarebbe opportuno evitarlo perché crea tutti i presupposti per l'intromissione dell'autore nella storia.
"Emma" è scritto utilizzando la vista dello scrittore onnisciente. Il POV cambia spesso da una riga all'altra, spaziando sui vari personaggi e sui loro pensieri, generando, soprattutto nella prima parte del romanzo quando ancora non conosciamo tutti i protagonisti, un po' di confusione. Ecco un paio di esempi.
"[...] (Emma) Aveva la mente annebbiata, confusa e nelle orecchie un chiacchiericcio continuo e ininterrotto. Era come se tutto il mondo stesse parlando a lei e con lei quando, in verità, nessuno nel locale le stava rivolgendo parola. Cadde in un enorme sconforto, non si sentiva più padrona del suo mondo tanto ordinato e ordinario. (a capo) Martha le girava intorno con aria interrogativa, sembrava avesse quasi timore di avvicinarsi all'amica. In realtà ne monitorava i movimenti tenendosi a distanza [...]"
Subito dopo si cambia di nuovo POV e si torna a vedere la scena con gli occhi di Emma. Non riporto tutto in quanto è un pezzo abbastanza lungo. Leggete ad alta voce queste poche frasi, noterete che lo stacco è netto, deciso e ciò non è bene. Disorienta il lettore che, abituato a vedere tutto con gli occhi di Emma, si ritrova di colpo nella testa di Martha per poi tornare di nuovo con Emma. Tutti i manuali di scrittura più semplici consigliano, in casi come questi, di staccare nettamente i paragrafi in cui avvengono cambi di POV inserendo una riga vuota, così che il lettore abbia ben chiaro subito che c'è un cambiamento di personaggio. Ciò comunque non si può applicare nel caso del POV onnisciente, in quanto il testo sarebbe pieno di spazi vuoti, visti i continui cambi di punti di vista.
Aggiungo inoltre che in questo caso i pensieri di Martha possono essere omessi, così come molti altri cambi che l'autrice inserisce nel testo. Molti sono così inutili da poter essere eliminati, rendendo più scorrevole la lettura.
Ecco un altro esempio di cambio repentino di POV, che avviene poche righe dopo l'esempio precedente (N.B. la formattazione di blogger non mi permette di andare a capo nei campi citazione, così inserirò la dicitura a capo per indicare il cambio di paragrafo):
"[...] Emma continuava a gironzolare tra i tavoli elargendo sorrisi distratti come in una anonima serata di lavoro. Ad un tratto Martha la vide irrigidirsi, di nuovo, come quel pomeriggio nella caffetteria. (a capo) Emma alzò la testa, gli occhi erano attenti e le orecchie tese. Improvvisamente sembrò cadere in un sonno profondo, un sonno ad occhi aperti. (a capo) Martha cercò di scuoterla per destarla da quella insolita condizione ma a nulla valsero i suoi sforzi, la sua amica era immobile ed assorta in chissà quali inverosimili pensieri. (a capo) Emma, noncurante dell'agitazione di Martha [...]"
Ping, pong, ping, pong. Sembra una partita di tennistavolo (ping pong appunto). Ci sono cambi di POV continui, da una riga all'altra. Non sarebbe più carino far vedere che Emma sente che l'amica la scuote ma la ignora, senza però staccare la visione dalla sua figura? Per esempio così: 
"Emma continuava a gironzolare tra i tavoli elargendo sorrisi distratti come in una anonima serata di lavoro. D'un tratto alzò la testa, gli occhi erano attenti e le orecchie tese. Improvvisamente sembrò cadere in un sonno profondo, un sonno ad occhi aperti. Con la coda dell'occhio vide Martha avvicinarsi a lei, e sentì appena la sua voce chiamarla e le sue mani scuoterla. Non le prestò attenzione e continuò ad ascoltare la strana sensazione che l'aveva colta"
Tralasciando l'aspetto orribile della sintassi e dell'ortografia, ho usato meno righe per dire esattamente la stessa cosa di prima, tenendo però l'attenzione del lettore ferma su Emma. Ciò crea pathos, attesa, sensazioni, emozioni, la voglia di sapere cosa le sta accadendo. Se continuo a sbalzarlo da un personaggio all'altro interrompo il ritmo della narrazione e ottengo l'esatto contrario: il lettore si annoia.
Altro punto dolente: i dialoghi. Sono scarsi, quasi nulli nella prima metà del romanzo, sostituiti da dialoghi indiretti. Poi diventano più regolari nella seconda metà, ma a questo punto l'autrice inserisce i discorsi tra i personaggi assieme ai dialoghi indiretti. Ecco un esempio:
"[...] Una volta in cima alla scala Emma invitò gli altri a raggiungerla. (a capo) «Non rimanete lì impalati, andiamo, vediamo dentro com'è».[...]"
In pratica dice la stessa cosa in due modi diversi. Nella prima frase usa il dialogo indiretto, nella seconda quello diretto. In questo caso la soluzione migliore è sempre la seconda. Ecco un altro esempio:
"[...] Serena, già comodamente seduta in cucina, accolse i due amici con un sorriso raggiante e raccontò loro di aver sentito Emma sorridere nella notte. (a capo) «Era tranquilla e sorridente, forse abbiamo fatto la mossa giusta... portandola qui, intendo».[...]"
Idem come sopra, prima si dice poi si mostra. Perché i dialoghi diretti mostrano, quelli indiretti spiegano.
Veniamo, infine, ai personaggi. Emma, come sappiamo, è la protagonista principale. Attorno a lei ruotano cinque personaggi secondari: Serena, Martha, Dimitri, Gabriel e Danielle, che è l'antagonista.
Di Emma sappiamo, grazie al trucco dello specchio, che è pallida, mora, con i capelli fino alle spalle e magra. Sappiamo che è razionale ma ama fantasticare, e che è un ibrido: metà vampiro e metà strega. E soprattutto sappiamo che è "la bella brunetta".
Dei suoi amici sappiamo ancora meno: Serena è bionda e dolce, e la chiama sempre "mio amor"; Martha è "la rossa", grazie al colore dei suoi capelli. Sono entrambe streghe. Dimitri, che compare in sordina circa verso la metà del libro, è un "affascinante vampiro", così come Gabriel, a cui l’autrice non risparmia altri aggettivi in abbinamento alla parola vampiro. Danielle, il vampiro antagonista, è l'unica nel complesso che ha davvero carattere e spessore. Compare a due terzi del romanzo e spacca la scena a tutti gli altri messi insieme.
Anche in questo caso non ci siamo. È un peccato che si perdano tante pagine e tante parole per descrivere stanze, case, paesaggi e "librerie" e non si approfondisca l'introspezione dei personaggi. Per dare spessore non basta descrivere come sono fatti fisicamente, ma bisogna farli interagire, parlare, muovere. Dalle loro azioni, dalle loro parole, dai loro pensieri vengono fuori i loro caratteri.
Altra cosa fondamentale: a metà del libro il lettore deve avere chiaro nella mente chi è chi nella storia e qual è il ruolo di ognuno. Qui non accade, anzi, ho avuto l'impressione di cominciare a conoscere i co-protagonisti proprio nella seconda parte del testo, quando sono comparsi i dialoghi diretti e i personaggi hanno cominciato ad agire veramente. In questa parte il ritmo della narrazione è cambiato, è diventato più veloce, ricco di eventi e di rivelazioni. Molto più interessante della prima, che era quasi tutta descrizioni e spiegazioni.

Concludendo questa mia lunga recensione, posso dire che apprezzo moltissimo l’idea che sta alla base di tutto. È davvero molto, molto interessante, un punto di forza non da poco. L’autrice a questo punto dovrebbe però dedicare del tempo dapprima a studiare qualche buon manuale di scrittura, e in seguito a rivedere l'intero testo, magari facendosi aiutare da un editor esperto.
Sono certa che sistemando tutto quel che c'è da sistemare, ne verrà fuori un romanzo splendido.