FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

RECENSIONE DI MARCO MAZZANTI

Nell'ultimo post ho inserito la sinossi e alcune informazioni riguardanti il romanzo e come acquistarlo. Come promesso ora è venuto il momento di postare anche le prime recensioni ricevute dai lettori. Non sono molte, dato che il romanzo è di quasi 600 pagine e leggerlo porta via tempo, ma sono significative.
Cominciamo con la prima recensione ricevuta, scritta dal caro amico e collega scrittore Marco Mazzanti, e pubblicata anche sulla pagina Anobii del romanzo:

Se avete amato l'intreccio de I pilastri della terra e le atmosfere da incubo di Berserk, questo romanzo fa proprio per voi!
Recensione di Marco Mazzanti (www.deminovel.jimdo.com)
Dalle ceneri del primo e promettente volume del ciclo fantasy "I quattro Re", "I Sovrani della Luce", che ci auguriamo tutti di rileggere presto insieme col suo diretto seguito, Romina Principato rinasce come scrittrice regalandoci una storia dura e potente, in cui prevalgono toni e colori cupi; ben altro, insomma, rispetto alle atmosfere luminose e fiabesche delle avventure della principessa Lean."I demoni di mezzanotte" si apre con una scena incalzante, una corsa a cavallo, la fuga di una donna che è stata condannata a morte, poiché accusata di stregoneria; sarà putroppo catturata, le fiamme purificheranno il suo corpo. Non sarà l'unica, a distanza poi di anni, a finire sul rogo. Ma andiamo per gradi. Protagonisti assoluti di questo nuovo romanzo di Romina Principato sono stavolta un ragazzo e una ragazza, gemelli, Giacomo e Agata; vivono sotto lo stesso tetto di Amelia, la loro balia, una donna risoluta e determinata, che fa loro da madre putativa agli occhi degli abitanti del paese, seppur nei due giovani sopravviva invece, sbiadito dalle lacrime, ancora il ricordo di un viso dolce e premuroso, indissolubile nella memoria come solo può esserlo quello di colei che li generò e allattò e curò durante i primissimi anni della loro infanzia. Anche qui, come nel primo volume del ciclo fantasy che ci ha permesso di conoscerla come scrittrice, Romina Principato ci presenta quindi una nuova triade di personaggi portanti. Amelia potrebbe ricordare la principessa Lean per il suo carattere forte, ma Agata e Giacomo sono ben diversi dai due cavalieri che accompagnano la principessa lungo il suo viaggio. Sono infatti due giovani adolescenti come tanti se ne vedrebbero in giro, con i loro sogni e i loro difetti. L'Autrice ha saputo ben caratterizzare Giacomo e Agata, animandoli di pulsioni e desideri più che verosimili, nello scenario di un piccolo paese sito nel cuore della Val Camonica. Stesso discorso per Amelia, figura inizialmente ambigua, nonché portatrice di un segreto atroce, legato all'amicizia che pare aver legato lei e la vera madre dei due orfani. 
Durante la primissima parte del romanzo ci viengono descritte e introdotte la vita e le peculiarità dei protagonisti, il loro tran-tran quotidiano, avviene poi un importante punto di snodo, scoppia una scintilla destinata dapprincipio a rimanere fievole, ma che genererà, in maniera abilmente cadenzata, l'incendio che farà impennare il climax di tutta la narrazione. Sto parlando dell'incontro tra Agata e Andreas; questi è il figlio scapestrato del Conte De Baccelli, la cui fortezza domina sullo sfondo desolato della Val Camonica. Il titolo del romanzo trae spunto da uno degli incontri segreti fra la ragazza e questo personaggio ambiguo e viscido, il quale rievoca lo spietato William de "I pilastri della terra". Il paragone col best-seller di Ken Follett è d'uopo; "I demoni di mezzanotte" è un romanzo corposo, dalla struttura solida: la tensione sale e poi discende, per poi risalire, nel corso delle vicende che vedono protagonisti assoluti Agata e Giacomo, alternate ai capitoli che invece vedono come (co)protagonista il buon Frate Orazio, figura positiva che si contrapporrà, nelle fasi più evolute dell'intreccio, a quella assolutamente negativa di Don Bernardino, Vicario di Brescia, nonché Inquisitore; essi potrebbero ricordare, sempre nell'ambito dell'analisi da me suggerita, Philip e Waleran, ma "I demoni di mezzanotte", al di là ora di qualunque raffronto, è un'opera che si discosta di molto da altri libri che hanno segnato e celebrato il genere, quello dei romanzi storici, perché con questa sua importante pubblicazione Romina Principato vuole offrirci una storia dai forti profili psicologici. Come ho già scritto, "I demoni di Mezzanotte" è un titolo che prende spunto da uno degli incontri segreti, il più brutale e decisivo ai fini della trama, fra Agata e Andreas, ma è anche una metafora di notevole spessore, che allude alle paure più o meno inconsce dei protagonisti e dei coprotagonisti del libro, quindi all'animo umano, alla sua predisposizione latente al pericolo. Da sottolineare anche quello che potrebbe essere definito, abusando di termini e cinematografici, il "profilmico" di questo romanzo, ovvero il ligio lavoro di documentazione che si percepisce tra le righe di questa seconda opera dell'Autrice, attraverso cui si ha un attento "arredamento" degli scenari, dagli interni della casa in cui vivono i due gemelli e la balia ai particolari truci delle torture descritte nelle profondità della diocesi. Tutto questo in un volume di quasi 600 pagine che sanguinano crudeltà, dalla prima all'ultima, fino al finale devastante. Se avete amato il già citato best-seller di Ken Follet, ma se avete anche apprezzato, qualora foste amanti dei fumetti giapponesi, le atmosfere da incubo di "Berserk", beh, "I demoni di mezzanotte" è qui che vi aspetta. Disponibile sia in formato cartaceo che in e-book.
Ringrazio Marco per tutto il supporto, l'aiuto e la fiducia che mi ha dato, nel leggere, correggere e recensire questo mio romanzo!!

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