FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

INTERVISTA A CURA DI MARCO MAZZANTI


E dopo la splendida recensione, ecco a voi la prima intervista riguardante il mio romanzo, curata sempre da Marco Mazzanti

1 - Romina Principato è tornata, e lo fa in grande stile, con un romanzo crudo e potente: sto parlando de "I demoni di mezzanotte", in uscita per Edizioni Rei oggi, giorno di Halloween, in formato e-book e il 15 Novembre in cartaceo. Presentiamo quest'opera, in anteprima, ai nostri lettori.

Come hai detto tu si tratta proprio di un romanzo "crudo" e "potente" in quanto questa volta ho deciso di scrivere una storia ambientata nel difficile periodo del 1500 italiano, ai tempi dell'Inquisizione e della caccia alle streghe. I protagonisti, Agata, Giacomo e Amelia, semplici contadini di una piccola comunità sperduta della Val Camonica, si ritroveranno a dover affrontare, oltre ai fantasmi del loro passato, anche questa difficile realtà, aggravata dal peso della loro povera condizione sociale e al dilagare di una misteriosa e mortale malattia.

2 - Dopo le suggestive avventure della principessa Lean, protagonista de "I quattro Re - I Sovrani della Luce", seguono le vicende di Agata e Giacomo. Qual è stato il tuo approccio con questi due nuovi protagonisti?

Piuttosto facile direi. Sin dal momento in cui ho delineato la trama, i loro caratteri mi sono subito stati chiari ed è stato facile gestirli. Anzi, direi che mi sono divertita parecchio a farli muovere nella storia. Agata è completamente diversa da Lean, che avevamo conosciuto nel mio precedente romanzo. Creando lei ho voluto lavorare su un personaggio un po’ più debole e giovane, di sicuro marchiato da una dura vita contadina e da un passato molto brutto, ma allo stesso tempo pieno di ingenuità e innocenza.

3 - Come è nato I Demoni di Mezzanotte? Qual è stata la scintilla?

Il romanzo non è nato per caso bensì per sfida. Un giorno di due anni fa circa, l’editore, che fra l’altro è diventato un caro amico, mi lanciò un guanto: cercava un buon romanzo che avesse come tema le streghe, che non fosse fantastico e che fosse adatto a tutti. Io all’inizio non lo raccolsi, non essendo del mio ambito sentivo di non avere le competenze per un lavoro del genere. Poi però alla fine accettai e mi misi al lavoro. Ammetto che è stato molto difficile, non avevo un’idea, non conoscevo quasi nulla del periodo e non sapevo minimamente da dove cominciare. Per fortuna esistono le biblioteche e internet, altrimenti non so come avrei fatto! Fatto sta che mi misi a studiare ed è stato grazie a quei libri che mi venne l’idea della trama e dei personaggi.

4 - Si capisce fin da subito che ci troviamo di fronte ad un romanzo diverso dal primo, intriso stavolta di atmosfere lontane da quelle luminose riconducibili al genere fantasy classico che ha caratterizzato le vicende narrate ne I quattro Re - I Sovrani della Luce.

Esatto. Innanzitutto ci troviamo in pieno inverno in una sperduta comunità fra le montagne della Val Camonica, su cui grava una crescente siccità. Abbiamo di fronte la difficile vita dei contadini, i loro problemi quotidiani, il loro instancabile lavoro per avere qualcosa da mettere nel piatto la sera, nell’attesa di tempi migliori. Veniamo presto a conoscenza del difficile tema della “caccia alle streghe”, con cui i protagonisti dovranno fare i conti molto presto. Ci ritroviamo inoltre ad affrontare, grazie a uno dei personaggi, il buon frate Orazio, l’istituzione della Chiesa, i suoi pensieri, i suoi metodi, i suoi insegnamenti. Ho voluto soffermarmi spesso soprattutto sui metodi utilizzati per trovare e punire gli eretici, e l’ho fatto anche in modo molto crudo.

5 - E' un romanzo corposo, denso, attraverso il quale si percepisce, leggendo, un minunzioso lavoro di documentazione.

Come dicevo prima, quando accettai la sfida non conoscevo nulla o quasi del periodo storico, tantomeno degli usi e costumi dell’epoca e della situazione socio-politica italiana. Per cui la prima cosa che ho dovuto fare è stata quella di documentarmi il più possibile con tutti i mezzi a disposizione. I libri mi hanno aiutata a comprendere il periodo storico e a venire a conoscenza delle tecniche e dei mezzi della Chiesa per condannare gli eretici, e soprattutto a capire i motivi per cui veniva data la caccia alle cosiddette “streghe”. Internet invece mi ha aiutata in tutto il resto: dalla ricostruzione delle case dei contadini, ai loro stili di vita, a scoprire i metodi di tortura per estorcere le confessioni, a trovare le parole delle preghiere in latino e molto altro.

6 - Un colore. Un colore per questo tuo nuovo romanzo, quello che più lo caratterizza.

Decisamente il nero, non a caso l’ho utilizzato come colore principale della copertina.

7 - Cosa ti aspetti dall'uscita di questo nuovo romanzo?


Sicuramente non ce n’è bisogno, ma mi aspetto un’attenta riflessione da parte del lettore su quella che è la figura della Chiesa, sia nel contesto in cui è ambientata la trama che ai giorni nostri. Nel romanzo ho raccontato quel che realmente accadeva ai tempi, non solo quel che io penso sia successo. E’ naturale che abbia trasmesso anche i miei pensieri al riguardo, ma vorrei che alla fine fosse il lettore a porsi delle proprie domande e a riflettere su ciò che vi è narrato.

Intervista di Marco Mazzantiwww.deminovel.jimdo.com
www.myspace.com/deminovel

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