FANTASYA

SULLE ALI DELLA FANTASIA

YOU FEEL... GOOOD!!

Sul web ormai non si parla d'altro. La collana You Feel della Rizzoli sta spopolando ormai da settimane e numerose sono le colleghe che hanno pubblicato i loro ebook grazie a questa interessante (direi geniale) iniziativa della famosa Casa Editrice. 
Di che si tratta? Semplice: letture veloci, leggere, scritte con maestria e tutte al femminile! 
Quattro sono i "mood" in cui si divide la collana: Romantico, per le storie d'amore da palpitazione; Ironico, romanzi in cui amore e ironia si mischiano insieme; Erotico, la passione nelle sue mille sfaccettature trasgressive; Emozionante, per le amanti del romance classico.
Ammetto che, non essendo proprio il mio genere, non ho dato grande peso alle uscite che si susseguivano giorno dopo giorno. Fino a quando però due autrici che conosco, e che stimo molto, hanno svelato di essere state scelte fra le novità in uscita il 3 dicembre: Federica D'Ascani con "L'istinto di una donna", e Nora Noir con "Ciliegio in fiore". Ed è proprio di Nora che voglio parlarvi.

Ho già scritto di lei qui. Con "Candy Apple" mi aveva fatto già una bella impressione, ma con "Ciliegio in fiore" sì è superata! Sapevo che era un'autrice da tenere d'occhio! 

"Beatrice lavora nell'ufficio stampa di una multinazionale giapponese. E' forte, attraente e determinata, forse anche troppo, ma tutte le sue certezze crollano quando una sera, rincasando prima dal lavoro, trova il suo compagno a letto con un'altra. L'episodio la costringe a guardarsi dentro: la sua vita ha bisogno di un cambiamento. Netto. 
Il volantino, visto per caso nella bacheca dell'azienda, che invita a provare un Corso di Geisha, sembra essere l'inizio di questo viaggio interiore... e non solo! Beatrice incontra Alessandro e tra cerimonie del tè, passeggiate tra le vie illuminate per il Natale e kimono un po' troppo stretti, la sua femminilità inizia a sbocciare prepotente e sensuale, come un ciliegio in fiore. 
Dalla mente e dal cuore di un'autrice che racconta l'erotismo in modo elegante e profondo, un romanzo di grandi passioni e forti sentimenti."

Dalla Londra delle mele caramellate ci ritroviamo a Milano, e più precisamente a casa di Beatrice. La scena iniziale è di quelle che nessuna di noi vorrebbe mai vedere: il proprio uomo colto in flagrante con un'altra donna. E' questa l'immagine che gli occhi sconvolti di Bea ci inviano. L'autrice usa di nuovo la prima persona presente ed è un bene perché in questo modo l'empatia che proviamo per lei è immediata. In poche, pochissime righe il lettore (o meglio, la lettrice) viene catapultato nella storia e non può fare altro che assistere impotente davanti a quel LUI che cerca di spiegare... Ma che cavolo vuoi spiegare? Giuro che se fossi stata al posto di Bea altro che mandarlo via a quel modo... 
Al termine di queste poche e ben riuscite righe, scopriamo che in realtà Bea sta raccontando alla sua amica Flavia dell'accaduto. Di colpo siamo nell'ufficio delle due ragazze, una grande multinazionale giapponese dove le due lavorano. Flavia condivide in pieno lo sdegno e il dolore dell'amica e vuole conoscere i dettagli. Bea l'accontenta e ci ritroviamo così ad assistere alla telefonata tra la ragazza e il suo ex, dove LUI cerca di trovare una scusa, un valido motivo per scaricare su di LEI la colpa del suo comportamento. Di nuovo l'empatia ci coglie e l'istinto di prendere quel telefono e dirgliene quattro ben dette è tanta... 
Perché sto dicendo ciò? Perché sono esattamente le emozioni che ho provato nelle prime due/tre pagine di questo splendido romanzetto, cariche di sensazioni e di sentimenti. Da brividi.
Bea è sconvolta. Tutte le sue certezze sono crollate in pochi miseri istanti e, vinta dal dubbio che magari stando lontana da lui le cose possano cambiare, gli promette che si sarebbe fatta sentire di lì a qualche mese (una padellata in fronte, altro che farsi risentire...). Con tutti questi pensieri in testa, Bea non ce la fa proprio a concentrarsi sul lavoro così, dopo aver raccontato all'amica i dettagli del tradimento, va a farsi un caffè alla macchinetta. Qui, tra mille foglietti e inserzioni, trova uno strano volantino su un corso per diventare Geisha. Lo prende e, stranamente attratta, decide di iscriversi assieme alla sua amica Flavia.
Sarà grazie a quel corso che Beatrice incontrerà Alessandro, il fratello di Flavia. Le due ragazze infatti, dopo la prima lezione, decidono di incontrarsi ogni sabato a casa di Flavia per mettere in pratica gli insegnamenti della loro istruttrice, Ume, un'anziana donna giapponese, e lì i due ragazzi avranno modo di conoscersi e di cominciare a sentire un'inspiegabile attrazione.

Che dire. Nora ha fatto davvero centro con questo racconto lungo. Non solo perché ha confermato in pieno la mia prima impressione, ovvero che sia molto brava a scrivere, ma anche perché è riuscita ad andare ancor più in profondità nell'animo dei suoi personaggi, rendendoli così vivi da percepire la crescita interiore sia della protagonista, dal momento del tradimento passando dalla rabbia allo sconforto, fino al giorno in cui finalmente si sentirà fiorire proprio come un fiore di ciliegio, sia dei personaggi secondari: Alessandro e Flavia.
Molto interessante, seppur vagamente accennata, è la figura di Ume. Non sappiamo molto di lei se non il minimo indispensabile ai fini del racconto; l'autrice la fa interagire poco con la protagonista, ma quelle poche volte sono sufficienti per instaurare nei suoi confronti simpatia e rispetto. Sarebbe bellissimo se il racconto divenisse un romanzo. Mi piacerebbe saperne di più su questa anziana donna, sul suo passato, sul mondo delle Geishe. Sono certa che porta dentro una storia molto interessante!
Superlativa a mio avviso è l'idea generale di tutto il racconto. Abbiamo una protagonista che viene letteralmente pugnalata alle spalle, si ritrova a pezzi e ogni sua certezza svanita. Grazie al corso per diventare Geisha e all'incontro con Alessandro, Bea riacquista piano piano sicurezza di se stessa, del suo corpo, della sua sessualità e di ciò che desidera. Assistiamo alla sua crescita interiore proprio come assisteremmo allo sbocciare di un fiore: un cambiamento lento ma inesorabile, che porta la nostra protagonista a riemergere e ritrovare la felicità. Capisce che il sesso è arte e non solo istinto, che il mero piacere fisico non appaga lo spirito, ma che se invece prima viene appagato lo spirito allora il corpo intero ne trae beneficio. 
A differenza di "Candy Apple", qui l'erotismo è molto più marcato e spinto, ma non scade mai nell'eccesso. Grazie al clima generale della storia, che ci propone rilassanti rituali del tè, petali di fiori, luci soffuse e un profondo rispetto tra i due ragazzi, viviamo il sesso dei protagonisti come un momento di fusione completo, di passione travolgente e di amore puro. Bea e Ale ci insegnano che, prima del corpo, è la nostra mente che deve essere appagata, libera e pronta a ricevere tutti gli stimoli che il corpo le trasmette. E che ciò si raggiunge grazie al rispetto, all'attesa, agli attimi infiniti che intercorrono tra una carezza e uno sguardo. Amo questo modo di vedere la sessualità, in quanto ne condivido in pieno ogni aspetto.
Lo stile è preciso e impeccabile, qualche stacco tra un paragrafo e l'altro è forse un po' troppo netto e veloce ma si sorvola facilmente. Le parole sono ponderate, così i dialoghi sono molto fluidi e belli. E' davvero una meravigliosa lettura, che consiglio vivamente. E poi vogliamo parlare della copertina? La più bella di tutta la collana! 

Sono contenta di aver arricchito il mio bagaglio di generi letterari con l'erotico, cominciando proprio con quelli di Nora Noir. Sono felice che mi abbia contattata senza nemmeno conoscermi e abbia avuto così tanta fiducia e rispetto nei miei confronti da affidarmi i suoi scritti in anteprima (anche se non sono stata tra le prime a recensirla), pur sapendo che magari potevano non piacermi. 
Posso solo dirle di continuare così, è sulla strada giusta per diventare una brava scrittrice. Magari mi piacerebbe vederla alle prese con qualcosa di più impegnativo, come un romanzo vero e proprio. Sarebbe una bella sfida ma sono certa che se la caverebbe alla grande!

2 commenti:

Grazie!
Alessandra Bazardi

 

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